L’assegno di mantenimento può andare in prescrizione. Può sembrare una stranezza ma è esattamente così. Infatti non richiedere l’assegno di mantenimento al proprio ex è una cosa da non fare. Si rischia di perdere il diritto.
Ecco o tempi per richiedere all’ex coniuge le spettanze che il giudice ha deciso di concedere al richiedente
Richiedere gli alimenti all’ex coniuge presuppone un adempimento ben specifico se nonostante la sentenza di un giudice i pagamenti non arrivano. E si tratta di un adempimento da effettuarsi in tempi prestabiliti. La pena è sempre la stessa, come per ogni pagamento di questo genere. Si rischia la prescrizione, cioè la perdita del diritto alla prestazione da parte di chi non adempie. Perdere il diritto significa decadere da ogni eventuale beneficio.
Ne parla bene una guida della Legge per Tutti. Alla pari di qualsiasi altra prestazione, ma anche di qualsiasi credito, se non si interviene per tempo si perde tale diritto. Esiste una scadenza oltre alla quale non si può più fare valere il proprio diritto. Ed anche l’assegno di mantenimento non fa eccezione. Gli alimenti da chiedere all’ex coniuge hanno una scadenza oltre la quale non si può più rivendicare il relativo pagamento.
Chi credeva che questo fosse un diritto senza scadenza deve ricredersi. Anche un assegno di mantenimento dovuto all’ex moglie o ai figli va in prescrizione, nonostante sua stato assegnato da una sentenza di separazione e di divorzio da parte di un giudice.
Tempi tecnici di richiesta e prescrizione dell’assegno di mantenimento
Quando il coniuge beneficiario di un assegno di mantenimento, per l’importo stabilito dal giudice nel divorzio o nella separazione, non lo richiede per tempo, perde il diritto. E i termini entro cui presentare richiesta, che sono i medesimi e coincidono con quelli di prescrizione, sono stabiliti per legge. Ed anche la giurisprudenza ci ha messo del suo, con numerose sentenze che hanno creato i precedenti.
Come dicevamo, anche il mantenimento rientra nei pagamenti periodici che, se mancanti, possono dare diritto a chi non li ha ricevuti di richiederli. E come tutto i pagamenti di questo tipo decadono se la richiesta non sopraggiunge in un determinato lasso di tempo. Nel dettaglio, ci sono 5 anni per richiederli. Lo prevede il Codice Civile, nel dettaglio, l’articolo n° 2948.
La prescrizione riguarda qualsiasi obbligo di pagamento periodico stabilito dalla legge, che sia un pagamento impostato per anno o per frazione di anno.
Come fare per evitare la prescrizione dell’assegno di mantenimento
Parlare di prescrizione per l’assegno di mantenimento è come parlare di prescrizione per una cartella esattoriale. Infatti per evitare che il diritto scada, chi non riceve il pagamento nonostante il giudice lo abbia sancito, può adoperarsi. Come? Sollecitando l’ex coniuge a provvedere. Ogni atto, come una lettera di diffida ad adempiere o un semplice sollecito di pagamento, blocca la prescrizione. E fa ripartire il conteggio dei 5 anni da zero. Naturalmente il sollecito o la diffida ad adempiere deve sopraggiungere con strumenti tracciabili e con data certa. PEC o raccomandata con ricevuta di ritorno per esempio. Infatti la semplice diffida a voce, o con qualsiasi altro mezzo che non prevede una ricevuta o una copia di avvenuto invio o trasmissione o di ricevimento, può non farla considerare attendibile.