Dal 23 maggio via alla precompilata del 730, ma per i rimborsi fiscali a luglio meglio presentare immediatamente la dichiarazione

modello 730

Solo dal prossimo 23 maggio i contribuenti potranno iniziare a mettere mano alla loro dichiarazione dei redditi in versione precompilata. Infatti anche la semplice visualizzazione del proprio modello 730 del 2022, per l’anno fiscale 2021, partirà proprio il 23 maggio. Netto ritardo quindi rispetto agli anni passati. E a rischio finisce la celerità dei rimborsi fiscali, che molti contribuenti dovrebbero ricevere nelle buste paga di luglio o nei cedolini di pensione di agosto.

Il nuovo 730 parte tardi quest’anno

La partenza slittata di molte settimane rispetto al solito, è un problema. Infatti porta i contribuenti ad avere un difetto di tempo per poter completare la dichiarazione. Parliamo di chi termina la dichiarazione  dei redditi con il rimborso fiscale.  E la procedura di dichiarazione relativa all’anno di imposta 2021 rischia di ingessarsi. In pratica, la dichiarazione dei redditi per permettere al datore di lavoro di effettuare i rimborsi fiscali ai dipendenti dovrebbe sopraggiungere entro il 31 maggio 2022. Poco più di una settimana quindi per l’adempimento. Non certo una cosa facile se si utilizza il canale dei Centri di Assistenza Fiscale (CAF). Infatti si tratta di professionisti  sui quali probabilmente si abbatterà una autentica ondata di contribuenti. Tutti che chiederanno di presentare la dichiarazione nel più breve tempo possibile. Più facile adempiere per chi utilizza le proprie credenziali di accesso come lo SPID, la CNS o la CIE. In questo caso si fa tutto da soli, ma la fretta non è buona consigliera come si dice sempre.

Dichiarazione precompilata, vanno comunque verificati i dati prima di inviarla

Occorrerà controllare i dati della precompilata, paragonarli a quelli effettivi della documentazione in mano al contribuente e vedere se sono allineati.
Non certo una operazione semplice e da fare con superficialità. Il rischio di perdere soldi di rimborso è grave quanto quello di sbagliare proprio dichiarazione. In questo caso tanto percepire un rimborso non spettante che pagare tasse in più, cioè terminare la dichiarazione con una maggior imposta versata o da versare è pericoloso.
Bisogna fare attenzione all’entità del rimborso, altrimenti i controlli del fisco rimanderebbero tutto lo stesso.

Cosa cambia per rimborsi di diverse migliaia di euro nel 730

730
Va ricordato che accettare la precompilata così come è inserita nel proprio cassetto fiscale è senza dubbio una soluzione ottimale se non si vuole incorrere in ritardi nei rimborsi o in accertamenti fiscali. Presentare la dichiarazione dei redditi entro il 31 maggio probabilmente da il giusto tempo al Fisco di adoperarsi per consentire al datore di lavoro di provvedere al pagamento del rimborso con la busta paga di luglio. Infatti per i lavoratori dipendenti in genere è nella busta paga di luglio che arrivano i rimborsi spettanti. Per i pensionati maggiore tempo è concesso visto che tutto si risolve con il rateo di pensione pagato dall’Inps ad agosto. Accettare la dichiarazione dei redditi così come è precompilata dall’Agenzia delle Entrate ed inviarla, per chi ha le credenziali di accesso ai servizi telematici dell’Agenzia è la soluzione facile da fare già dopo il 23 maggio.

Quando scattano i controlli fiscali e cosa è cambiato nel 2022 con il decreto Fiscale per il 730

Va ricordato che anche il semplice cambiare un dato nella dichiarazione, espone a possibili problematiche. Infatti una variazione che comporta una netta differenza tra imposta trattenuta e da versare, o che determina un calcolo dell’imposta nettamente differente rispetto a quella calcolata dal Fisco, espone a controlli documentali. Che però riguarderebbero solo il dato cambiato e non tutta la dichiarazione, come semplificato dalle Entrate dopo le direttive del decreto Fiscale.
Va ricordato infine che per chi va a credito per cifre pari o superiori a 4.000 euro, il controllo dell’Agenzia delle Entrate, a prescindere dalla celerità o meno dell’invio, porta ad uno slittamento dei rimborsi. La motivazione del rimborso è il controllo che inevitabilmente scatta per rimborsi eccedenti la soglia prima citata.

La scadenza del 31 maggio da segnare in rosso sul calendario

Resta comunque da segnare in rosso la scadenza del 31 maggio per i contribuenti. Perché con il nuovo sistema di trasmissione dati cambia tutto. Sistema che prevede proprio nel 31 maggio la data che in fatto di celerità, consentirà l’operazione di rimborso in maniera classica a luglio o agosto. L’unica via per non pagare dazio al fatto che l’avvio del 730 del 2022 arriva con concreto ritardo rispetto al mese di aprile in cui negli altri anni le dichiarazioni dei redditi potevano già essere predisposte ed inviate.

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Sindacalista, operatore di Caf e Patronato, esperto in materia previdenziale, assistenziale, lavorativa e assicurativa. Da 25 anni nel campo, appassionato di scrittura e collaboratore con diversi siti e organi di informazione.