Il Fisco amplia gli adempimenti e si mette al passo con i tempi. Anche le criptovalute meritano attenzione. E così, come riporta il sito Italia Oggi, dal prossimo primo gennaio vanno evidenziati tutti i rapporti finanziari tenuti in valori differenti da quelli correnti. Una novità assoluta che deriva da comunicazione ufficiale di Ernesto Maria Ruffini, numero uno dell’Agenzia delle Entrate. Un cambio di rotta che nasce dalle nuove esigenze provenienti dal Piano Nazionale di Ripresa E Resilienza (Pnnr).
Cosa cambia per le criptovalute dal primo gennaio 2022
Dal prossimo primo gennaio 2023, tutte le informazioni sui rapporti finanziari tenuti, oltre che in criptovalute, anche in metalli preziosi o altro parametro di valutazione, devono finire nelle canoniche comunicazioni mensili all’anagrafe tributaria. In pratica, anche le criptovalute diventano elementi che vanno necessariamente segnalati al Fisco.
Criptovalute ma non solo, perché le segnalazioni devono riguardare anche qualsiasi altra valuta differente da quella in corso legale. Quindi, anche i metalli preziosi, gli asset finanziari e così via, devono trovare collocazione presso la banca dati dell’anagrafe tributaria. Tra le novità anche un diverso modo di arrivare alla giacenza media di conti correnti e rapporti finanziari. SI ampliano gli adempimenti per gli operatori finanziari, con un profondo restyling delle scadenze e dei termini di invio delle comunicazioni periodiche di questi soggetti.
Il provvedimento dell’Agenzia delle Entrate punto per punto
È del 23 maggio appena trascorso il provvedimento del numero uno dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini. Il Pnnr prima citato impone una rivisitazione votata alla maggiore qualità, delle informazioni che devono finire in quello che viene definito Archivio dei rapporti finanziari. E le novità introdotte dal Fisco vanno proprio in questa direzione praticamente obbligata per via dei soldi del Recovery Plan.
Nulla di nuovo però, perché è da fine 2021 che il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) aveva aperto a queste novità. Infatti grazie ad una dettagliata relazione del Ministero, il governo è riuscito ad anticipare gli obbiettivi strategici nel breve periodo. Il tutto con un maggiore scambio di informazioni tra banche dati dell’anagrafe tributaria e archivio dei rapporti finanziari.
E così che si è arrivati al nuovo obbligo in capo agli operatori finanziari sulle criptovalute, sulle transazioni in metalli preziosi e è per qualsiasi altro genere di valuta sia fisica che virtuale.
Altre novità del provvedimento, oltre alle criptovalute
Sempre a decorrere dal primo gennaio 2023, cambia il modo di calcolo e di intendere la giacenza media annua del rapporto finanziario. Si deve dare sostanza, come scrivono sul quotidiano prima citato, all’importo medio delle somme a credito del cliente in un dato periodo ragguagliato ad un anno. Ciò significa che il calcolo dell’importo medio delle somme a credito di un cliente verrà fuori dalla divisione delle somme attive presenti sui conti, per i giorni dell’anno solare per intero, e non solo per i giorni in cui il rapporto è aperto. Un cambiamento drastico e radicale, che va nella direzione di facilitare il compito dell’Agenzia delle Entrate ed essere più specifica nella definizione della giacenza media.
Nuovi codici e nuove scadenze, ecco altre novità sostanziali dalla Entrate
Inoltre, oltre ai nuovi codici analitici relativi alle transazioni e ai rapporti in valuta diversa da quella corrente, il provvedimento delle Entrate apre all’utilizzo di nuovi codici sui servizi di pagamento. “Nuovi codici identificativi analitici da utilizzare al posto dell’attuale codice generico definito 99-altro rapporto”. Cambia anche la data entro cui provvedere alle comunicazioni. Considerando i festivi, la comunicazione deve essere effettuata entro l’ultimo giorno del mese successivo, se lavorativo. E slitta alla fine del mese di febbraio dell’anno successivo la scadenza della comunicazione annuale oggi fissata al 15 de mese di febbraio.