Va verso una soluzione la questione della cessione dei crediti di imposta legati ai bonus e superbonus edilizi. Nell’ultima versione del decreto “Aiuti” approvata nella giornata del 5 maggio 2022, il governo starebbe virando verso la cessione dei crediti di imposta da parte delle banche verso altri professionisti. Questi ultimi sarebbero stati individuati in altri altri istituti bancari, ma anche in altri soggetti del settore creditizio. La cessione dei crediti di imposta potrà avvenire anche anticipatamente. Il che significa che le banche non dovranno più attendere le tre cessioni dei crediti di imposta previsti, ma potranno procedere al trasferimento anche prima. Altra questione che invece non ha ancora trovato soluzione nel Consiglio dei ministri di ieri è quella inerente la cessione dei crediti di imposta che dovrebbe avvenire in blocco per evitarne il frazionamento.
Crediti di imposta su bonus e superbonus edilizi, in arrivo la cessione verso i professionisti: cosa significa?
Dovrebbe trovare una soluzione la questione della cessione dei crediti di imposta che ha tenuto banco nelle ultime settimane per l’impossibilità delle banche di liberarsi della “moneta fiscale”, facendola circolare. Di fatto, il decreto “Aiuti” limita di molto l’influenza della quarta cessione prevista dal provvedimento precedente. Il decreto “Bollette” prevedeva che la quarta cessione potesse avvenire da parte delle banche ai propri clienti correntisti. Con le misure in arrivo, le banche potranno procedere alla cessione anche anticipatamente, ovvero senza attendere la maturazione della quarta cessione, verso altri professionisti. In questo modo si potrà bypassare l’impianto delineato dal decreto “Bollette”, risultato troppo rigido per le banche nel far circolare la moneta fiscale.
Verso chi potrà essere fatta la cessione del credito di imposta dalle banche in via anticipata?
Il decreto “Aiuti” individua quindi vari soggetti professionisti verso i quali le banche potranno procedere con la cessione, anche anticipata, del credito di imposta. In particolare, si tratta di:
- altri istituti bancari;
- assicurazioni;
- organizzazioni di investimento collettivo;
- agenti di cambio;
- fondi pensione;
- imprese, purché in possesso di determinati requisiti, come ad esempio il fatturato annuo netto di non meno di 40 milioni di euro.
Credito di imposta su superbonus 110% e bonus edilizi: le novità per le banche
La novità del decreto “Aiuti” consentirà pertanto alle banche di poter cedere i crediti di imposta sul superbonus 110% e sugli altri bonus edilizi ad altri clienti professionali. La cessione può avvenire anche prima del quarto trasferimento e, dunque, in via anticipata. È necessario che i clienti professionisti abbiano un conto corrente presso la banca cedente (anche con la banca capogruppo). La cessione verso i professionisti chiude il cerchio dei trasferimenti del credito di imposta: chi riceve il credito non ha un’ulteriore facoltà di far circolare ulteriormente il beneficio fiscale. Anche per questa cessione, che si prevede dovrebbe far ripartire il mercato dei crediti di imposta, è necessario rivolgersi dunque a soggetti a regime controllato. Il meccanismo permetterà alle banche di non dover attendere più i tre trasferimenti del credito di imposta evitando di ingolfare i propri bilanci.
Quali vantaggi per le banche cedendo i crediti di imposta ad altri soggetti abilitati?
L’acquisto dei crediti di imposta derivanti dai bonus edilizi da parte dei soggetti abilitati può avvenire tramite modello F24. Secondo il meccanismo che si prefigura con il decreto “Aiuti”, le banche potranno trasferire i crediti di imposta dal valore nominale di 100 euro a 99 euro. Il guadagno si avrà anche per i soggetti acquirenti del beneficio fiscale. Ma anche per le banche ci sarà guadagno, eventualmente se l’acquisto del credito di imposta sia avvenuto a un valore nominale inferiore a 99 euro.
Crediti di imposta su superbonus 110%, la questione ancora aperta
Il meccanismo dei crediti di imposta su superbonus 110% e bonus edilizi del nuovo provvedimento lascia ancora aperta la questione della cessione in blocco. A partire dal 1° maggio 2022, infatti, è in vigore il divieto della cessione frazionata dei crediti. In questo senso, ad avere difficoltà sono i clienti delle banche che possono contrattare una cessione depotenziata e per intero del credito. Al momento, non è arrivata alcuna novità in tal senso nel provvedimento approvato dal governo. Nei giorni scorsi, il ministro dell’Economia Daniele Franco, rispondendo a un Question time alla Camera dei deputati, aveva chiarito che, attualmente, le norme consento di cedere le singole annualità componenti il credito di imposta dei beneficiari, purché la quota annuale non sia soggetta a ulteriori scomposizioni successive. Questo meccanismo è percorribile purché ci sia stata la prima comunicazione di scelta dell’opzione della cessione del credito di imposta all’Agenzia delle entrate. Si attende dunque un intervento dell’Agenzia delle entrate che confermi questo impianto.