Coniugi con residenze diverse, devono comunicare quale sia la prima casa e la seconda ai fini dell’Imu, ecco come fare.
Coniugi con residenze diverse, dal 1 gennaio occorre scegliere la prima casa
Prima del primo gennaio 2022 non era infrequente trovare due persone, che se per vivendo insieme, avevano la residenza in due immobili diversi. Questo permetteva di avere due immobili, e non pagare l’Imu in entrambi, se il marito avesse residenza in un appartamento e la moglie in un altro. Perché com’è noto non si paga l’Imu sulla prima casa, e per dimostrare questo , occorreva portare la residenza.
Ci si è reso conto che questo sistema permetteva di eludere il pagamento della tassa comunale. Infatti molti davano immobili, facevano trasferimenti di proprietà proprio per godere di questo meccanismo. Ma la legge 215/2021 ha cambiato le regole del gioco. Ed ha anche chiarito che la coppia può godere di un’unica esenzione anche quando si hanno residenze in comuni differenti.
Il testo normativo e la scelta della prima casa
Il nuovo testo, in vigore dal 1° gennaio 2022 stabilisce infatti che: “Nel caso in cui i componenti del nucleo familiare abbiano stabilito la dimora abituale e la residenza anagrafica in immobili diversi situati nel territorio comunale o in comuni diversi, le agevolazioni per l’abitazione principale e per le relative pertinenze in relazione al nucleo familiare si applicano per un solo immobile, scelto dai componenti del nucleo familiare“.
A questo punto è chiaro che i coniugi devono scegliere e comunicare un unico immobile su cui godere delle agevolazioni prima casa. Dunque la scelta dell’immobile da considerare come prima casa va comunicata al Comune con il documento di Dichiarazione IMU. Ma nulla da temere per gli anni passati, infatti sembra che la legge non abbia effetti retroattivi. Ma attenzione a dichiarare il vero, perchè si potrebbero disporre “controlli” sui consumi per verificare la dichiarazione.
Coniugi con residenze diverse, la Dichiarazione Imu al Comune
La dichiarazione IMU è il modo con il quale i contribuenti devono dichiarare al Comune in cui è situato un proprio immobile le variazioni che lo hanno interessato nell’anno precedente e che incidono sull’ammontare della tassa o determinato l’esenzione dal pagamento della stessa.
Tuttavia tutte le variazioni rilevanti ai fini IMU devono essere fatte entro il 30 giungo dell’anno successivo a quello nel quale le stesse hanno avuto luogo. Facendo un semplice esempio i cambiamenti avvenuti nel 2021, devono essere dichiarati entro il 30 giugno 2022. Quindi c’è tempo ancora un mese per regolare la situazione ai fini dell’imposta municipale propria.