Bonus 200 euro continua l’iter del Decreto aiuti. Ed oggi si incassa il parere positivo anche per dalla ragioneria di stato, i dettagli.
Bonus 200 euro, il “Si” della Ragioneria
Continua la strada dei consensi per il nuovo decreto Aiuti. Oggi arriva anche il parere positivo da parte della Ragioneria di Stato. Il provvedimento passa adesso al Quirinale per la firma da parte del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha già fatto capire la sua approvazione. Subito dopo si attende la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale e il suo avvio definitivo.
Si tratta di un provvedimento che prevede 59 articoli. Ma la notizia di oggi è importante, perché il sigillo da parte della Ragioneria generale di Stato, vuol dire che vi è una corretta quantificazione dell’onere recato dal provvedimento e che c’è la copertura finanziaria relativa.
Bonus 200 euro, quanti lo riceveranno?
Ad aspettare il contributo sono circa la metà degli italiani. Questo perché possono accedere tutti, sia dipendenti che autonomi, disoccupati, pensionati, basta solo avere un reddito inferiore a 35 mila euro. In particolare come già allegato alla relazione tecnica lo riceveranno:
- 13,7 milioni di dipendenti;
- 13,8 milioni di pensionati;
- 750 mila lavoratori domestici;
- 270 mila titolari di rapporto di collaborazione coordinata e continuativa;
- 650 lavoratori stagionali;
- 1.45 milioni di percettori di indennità di disoccupazione come Dis-coll o Naspi;
- 900 mila nuclei familiari percettori di reddito di cittadinanza.
A conti fatti il nostro Governo dovrà sborsare circa 6,3 miliardi di euro. Tuttavia a questa somma dovrebbe aggiungersi un fondo pari a 500 milioni di euro per elargire il contributo anche i titolari di partita iva. Anche se in questo caso non è detto che il limite massimo sia pari a 35 mila euro, potrebbe essere ridotto. Si attende comunque un decreto ministeriale per la definizioni in merito.
Come si riceverà il contributo?
Il bonus 200 euro spetta sia ai dipendenti pubblici che privati, in ugual misura. Lo troveranno accreditato direttamente in busta paga già dal mese giugno, massimo luglio. Non deve essere fatta nessuna domanda o richiesta aggiuntiva. Dunque spetta anche ai lavoratori in cassa integrazione a zero ore che risultino tali nel mese di giugno 2022. Inoltre i pensionati dovranno aspettare il mese di luglio per avere il bonus.
Il bonus spetta anche ai disabili o invalidi che risultano lavoratori subordinato o autonomi, ma anche pensionati purché percettori di trattamenti di tipo previdenziale. Tuttavia il bonus 200 euro non spetta ai titolari di un trattamento di tipo previdenziale. Quindi non hanno diritto chi riceve una pensione di invalidità civile. Non hanno diritto a riceve il bonus il nucleo familiare che, se pur ricevendo il reddito di cittadinanza, hanno un membro che lo riceve perché dipendente.
Escluso il caso del reddito di cittadinanza, tutti i componenti del nucleo familiare possono ricevere il bonus di 200 euro, se lavorati e accreditato direttamente in busta paga. Quindi può capitare che all’interno della stessa famiglia si possa usufruire di più bonus, rispettando sempre il limite del reddito non superiore a 35 mila euro.
Il governo pagherà il bonus 200 euro senza alcun scostamento di bilancio
In Italia reperire i soldi necessari per il pagamento del contributo è stato oggetto di forti discussioni. Ma sembra che non ci sia nessuno scostamento di bilancio. I fondi necessari arrivano dell’aumento del prelievo straordinario sulle aziende importatrici e produttrici di energia che hanno realizzato extraprofitti grazie ai prezzi dei fattori energetici.
Del resto lo scopo del bonus è quello di aiutare le famiglie a far pronto a questo lungo periodo di inflazione. Un periodo che sta vedendo aumentare i prezzi non solo delle risorse energetiche, quali petrolio e gas, ma anche del livello generale dei prezzi anche al dettaglio. Così prodotti come: pasta, pane, zucchero, gelato, lievito, olio di semi, cereali, frutta e verdure hanno aumentato ed in alcuni casi raddoppiato il loro prezzo. Un pò per colpa della guerra tra Russia e Ucraina, l’aumento di costi di produzione, un pò per le tensioni internazionali, a fare le spese sono sempre i consumatori finali e sulle famiglie che sono il cuore pulsante dell’economia italiana.