Quinto pacchetto sanzioni trova l’accordo tra tutti i leader dei paesi dell’Unione Europea. Ecco cosa hanno deciso in Europa.
Quinto pacchetto sanzioni contro la Russia, i sei punti principali
L’Unione Europea continua la sua corsa contro le sanzione alla Russia, nella speranza di un raggiungere un accordo per il “cessate il Fuoco”. Così si è già giunti al quinto pacchetto di sanzione contro Mosca. Le misure principali prevedono il divieto di importazione di prodotti come il carbone, ma anche di prodotti specifici come legno e cemento. Previsto anche il divieto di attracco nei porti europei per le navi russe, ingresso in Europa per le compagnie di trasporto su gomma. In altre parole niente Tir per le strade.
Le sanzioni prevedono anche divieto di transazione con quattro nuove banche russe, che da sole rappresentano il 23% della quota di mercato nel settore bancario russo. Tuttavia per ora resta fuori dalle misure Gazprombank, la banca del gas. Ed infine sono previste altre restrizioni per gli oligarchi, che in prima battuta avevano minacciato di lasciare il leader russo, per poi ritrattare.
La risposta di Vladimir Putin
Il capo russo non ci sta. Invece che trovare la pace, minaccia di bloccare le esportazioni di zucchero, grano e mais servo i paesi ostili. Ma non solo si è anche lamentato delle misure che sono state prese, soprattutto per quello che concerne il gas. Non sembra per nulla preoccupato sulle conseguenze che queste nuove misure europee potrebbero portare all’economia del suo Paese. Nemmeno l’accordo sul caro gas trovato tra l’Unione europea e gli Stati Uniti.
Ma l’Unione Europea sembra essere compatta, almeno nella decisione finale delle misure da applicare. I Paesi europei però stanno già lavorando ad un nuovo pacchetto di restrizioni. Stavolta però dopo il carbone, potrebbe toccare a gas e petrolio. Ma ancora su questo argomento, non c’è la massima unione europea, e si continua a discutere. Non solo, la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen ha già annunciato che l’esecutivo Ue sta lavorando a sanzioni aggiuntive, “anche sulle importazioni di petrolio”.
Quindi pacchetto sanzioni, stop anche a liquori, appalti e high tech
Lo stop all’export russo all’interno dei confini europei toccherà molti prodotti. Si passa dai prodotti di alta tecnologia ai prodotti dell’alimentazione, come frutti di mare, grano e mais. Non saranno più acquistati in Europa prodotti russi come semiconduttori avanzati e computer quantistici. Un export che vale 10 miliardi. Porti e strade chiusi per le navi e i tir russi e della bielorussia.
Il blocco riguarda anche liquori, legname, cemento. Una restrizione che potrebbe costare, in termini economici, 5.5 miliardi di euro alla Russia. Non solo i russi non potranno più partecipare agli appalti pubblici nei paesi dell’Unione Europea e i soldi europei non potranno più essere usati per finanziare gli enti russi. Si sta anche lavorando alle persone che potrebbero essere espulse dagli stati europei per fare ritorno in Russia. Una nazione che potrebbe trovarsi, a breve, in serie difficoltà economiche per aver intrapreso una guerra che anche se dovesse vincere, non vedrà gli Stati Europei riconoscere i nuovi confini.