Profughi ucraini potranno essere la risorsa per salvare l’estate italiana. Mancano gli stagionali, colpa del reddito di cittadinanza?
Profughi ucraini, potrebbe voler lavorare a posto degli italiani
L’estate sta per arrivare, ma c’è un paradosso tutto italiano. Le imprese operanti nel settore turistico lamentano un problema, non ci sono gli stagionali. Infatti sembra che non ci sia il personale idoneo per stabilimenti balneari, alberghi, centri turistici e lidi. Sono molto gli imprenditori o i gestori che non riescono a trovare i lavoratori e che quindi sono molti i posti disponibili. Sembra mancare più del 60% del personale, un vero e proprio problema per il settore turistico italiano.
A ricoprire questi posti potrebbero essere i profughi ucraini. Molti di loro hanno già dato la loro disponibilità per lavorare nel nostro Paese, visto che nel loro non hanno più nulla. Pertanto potrebbero essere loro, uomini e donne ucraine ad aiutare gli italiani nel supportare il settore. Andando così a colmare le lacune che potrebbero presentarsi per l’estate 2022.
Ma quali sono le ragioni di questa carenza di personale?
Uno dei motivi risiede nella concorrenza che si è creata tra il reddito di cittadinanza ed il pagamento per i lavori stagionali. Per lavoro stagionale si intende un’attività lavorativa che si svolge in un determinato periodo dell’anno e manca, quindi, del carattere della continuità. Tale attività rientra nel più ampio concetto del lavoro a tempo determinato, dei quali si distingue per limiti quantitativi e limiti di durata massima.
Tuttavia la concorrenza tra lavoro e reddito di cittadinanza si mostra con riferimento ai profili professionali di livello esecutivo, laddove il livello retributivo previsto dal Contratto collettivo nazionale di lavoro di settore e il valore del reddito di cittadinanza non presentano una differenza abbastanza ampia da far decidere al soggetto beneficiario del reddito di tornare a lavoro.
Pertanto, sembra che sia meglio “restare a casa e prendere il sussidio, piuttosto che tornare a faticare“, e prendere il reddito da lavoro. Un problema importante per le imprese turistiche che sperano in una ripresa del settore, ma che si trovano in difficoltà per soddisfare al massimo il cliente, attraverso un servizio di qualità. A dirlo è Federturismo un pò preoccupata per la situazione per l’estate 2022.
Profughi ucraini, vogliono lavorare in Italia
Molti dei profughi ucraini hanno dato la loro disponibilità a lavorare. Il motivo è che non vogliono pesare sullo stato italiano, ma avere una loro reddito per se e la loro famiglia. Tuttavia per lavorare basterà avere il permesso di soggiorno che viene rilasciato dalla Questura legato alla protezione temporanea Ue.
La protezione temporanea è una misura europea che dà diritto a un anno di lavoro, rinnovabile per altri due periodi di 6 mesi ciascuno. “In tutta Italia abbiamo aperto le porte degli stabilimenti a chi fugge dalla guerra – dice Enrico Schiappapietra, vice presidente Sib al Messaggero -. E non offriamo solo ospitalità, ma anche lavoro per sostituire quei lavoratori stagionali che preferiscono tenersi il reddito di cittadinanza e non lavorare”- conclude. Si tratta della prima estate italiana senza restrizioni, pertanto ci si aspetta un ritorno, se per graduale, alla normalità ed il settore turistico non vuole farsi trovare impreparato.