Si potrà presentare a partire dal 1° maggio prossimo la domanda per l’Indennità straordinaria di continuità reddituale (Iscro) relativa all’anno 2022. La misura va a vantaggio dei lavoratori autonomi e delle partite Iva ed è stata introdotta dalla legge numero 178 del 2020 (legge di Bilancio 2021). A rendere noto la data di partenza delle istanze è l’Inps con il messaggio numero 1569 del 7 aprile 2022.
Iscro, che cos’è?
L’indennità Iscro è riconosciuta ai lavoratori iscritti alla Gestione separata Inps di cui al comma 26, dell’articolo 2, della legge numero 335 dell’8 agosto 1995, che esercitano la professione abituale di lavorato autonomo. L’Iscro, misura attualmente in via sperimentale, può essere richiesta una sola volta nei tre anni dal 2021 al 2023. L’Inps eroga l’indennità per 6 mensilità con decorrenza della prima dal giorno susseguente alla presentazione della domanda.
Quanto spetta di Iscro alle partite Iva e ai lavoratori autonomi?
L’Iscro è pari al 25%, su base semestrale, dell’ultimo reddito risultante dal lavoro autonomo. Quest’ultimo viene certificato dall’Agenzia delle entrate e trasmesso all’Inps nel momento in cui il lavoratore autonomo presenta la domanda. Ad esempio, se l’ultimo reddito annuo certificato è corrispondente a 6 mila euro, l’importo viene diviso per due (6 mila diviso 2 = 3 mila euro) e moltiplicato per il 25%. L’importo risultante (750 euro) corrisponde alla mensilità della prestazione Iscro.
Iscro, minimo e massimo dell’indennità per le partite Iva
L’indennità Iscro minima non può essere inferiore a 254,75 euro mensili e non può superare l’importo di 815,20 euro. Se non ci sono redditi certificati dell’Agenzia delle entrate di almeno uno degli ultimi 4 anni precedenti la domanda (il 2017, il 2018, il 2019 o il 2020), l’Inps non può corrispondere l’indennità. Dunque la domanda non viene accolta.
Entro quando si può presentare domanda di Iscro?
L’apertura della domanda all’Inps dell’indennità Iscro è fissata al 1° maggio 2022. Per le domande relative a tutto quest’anno, si può provvedere fino al 31 ottobre prossimo, data di scadenza per tutti gli anni. Nella comunicazione, l’Inps ricorda che si può presentare domanda dell’Iscro una sola volta in tutto il triennio. Di conseguenza, chi ha già fruito dell’indennità l’anno scorso non possono accedere alla misura.
Quali sono i requisiti dei lavoratori autonomi per la richiesta di Iscro?
Per poter inviare la domanda dell’indennità Iscro è necessario che i lavoratori autonomi siano iscritti alla Gestione separata Inps. Inoltre, tra i requisiti richiesti dall’Inps, vi è quello del reddito che non deve essere eccedente gli 8.145 euro calcolati nell’anno precedente a quello di presentazione della domanda. Inoltre, il richiedente non deve:
- essere titolare di pensione;
- avere altre forme previdenziali di assicurazione obbligatoria;
- essere beneficiario di reddito di cittadinanza.
Requisiti di reddito delle partite Iva per richiedere l’Iscro
Inoltre, il richiedente deve aver prodotto un reddito da lavoro autonomo nell’anno prima della domanda inferiore al 50% della media dei redditi da lavoro ottenuti nei 3 anni precedenti. L’Inps richiede che il lavoratore autonomo che fa richiesta sia in regola con la contribuzione obbligatoria. Infine, il richiedente deve essere titolare di partita Iva da almeno 4 anni alla data di invio della domanda. Ad esempio, se la partita Iva presenta domanda nel 2021, il reddito da lavoro autonomo da considerare è quello risultante dalla dichiarazione dei redditi del 2020. Si tratta dell’anno precedente alla presentazione della domanda. Tale reddito deve essere inferiore al 50% della media dei redditi da lavoro autonomo degli anni 2017, 2018 e 2019. Ovvero dei tre anni precedenti all’anno che precede la presentazione della domanda.
Partite Iva, come presentare domanda dell’Iscro?
Per presentare domanda dell’indennità Iscro, le partite Iva possono procedere esclusivamente per via telematica tramite il portale Inps. In alternativa si può utilizzare il Contact center dell’Inps, telefonando al numero verde 803 164 da rete fissa (gratuito) o al numero 06 164 164 da rete mobile.