Complice la guerra in Ucraina, nel mese di aprile 2022 si registra l’aumento dei tassi di interesse per i mutui, questo sta portando a una riduzione delle richieste. Ecco cosa è cambiato in questi mesi e quali sono le previsioni.
Mutui: i fattori che hanno inciso sull’aumento dei tassi
Due anni di pandemia, l’avvento della guerra in Ucraina e l’inflazione galoppante hanno cambiato il panorama economico italiano e messo in difficoltà le famiglie, tra i cambiamenti che più di altri hanno inciso sulle famiglie italiane e sul loro modo di investire, c’è l’aumento dei tassi di interesse dei mutui.
Per anni l’Unione Europea ha adottato politiche monetarie espansive e questo ancora di più negli ultimi due anni di pandemia, il costo basso del denaro mirava a invogliare i consumi e gli investimenti. A ciò si sono aggiunte diverse agevolazioni messe a punto dall’Italia che hanno portato all’emersione di una domanda latente.
E’ risaputo che all’aumentare della domanda cresce anche il prezzo e quindi all’aumentare della domanda di denaro, inizia l’aumento del tasso di interesse.
I tassi di interesse dal 2021 ai primi mesi del 2022
Al termine del 2021 il tasso era a 0,30%, già al mese di febbraio 2022, il tasso per i mutui a tasso fisso è arrivato all’1% (si parla sempre di TAN Tasso Annuale Netto), un deciso incremento è inoltre stato apprezzato nel mese di aprile 2022. A denunciare gli aumenti è anche la Codacons, associazione di tutela dei consumatori, che ha sottolineato come dal mese di gennaio 2022 ci sia stato un aumento del tasso di interesse dello 0,50%. Attualmente il TAN per un mutuo a tasso fisso a 20 anni è di 1,45%, mentre il TAEG (Tasso Annuale Effettivo Globale) che rappresenta il reale costo del denaro, è ormai arrivato a 1,65% per i mutui a 20 anni. In caso di periodi di ammortamento più elevati cresce anche l’Eurirs cioè il tasso di riferimento per il mutuo a tasso fisso.
Mutui: quanto pagherà in più una famiglia?
Dai calcoli fatti emerge che una famiglia che stipula un mutuo della durata di 20 anni e richiede 100.000 euro, al termine del periodo di ammortamento si ritrova con un costo del mutuo di circa 9.000 euro maggiore rispetto a chi invece il mutuo a tasso fisso lo ha contratto un anno fa, o anche meno, semplicemente basta aver stipulato un mutuo a dicembre 2021 rispetto a gennaio 2022 per ottenere un risparmio notevole.
Leggermente più basso è il tasso di interesse nel mutuo a tasso variabile, con indice di riferimento Euribor, ma in questo caso è bene stare attenti, perché ci si attende un ulteriore rialzo dei tassi e questo potrebbe voler dire che già tra qualche anno il tasso variabile potrebbe superare l’attuale tasso fisso e di conseguenza portare il costo del mutuo ad aumentare in modo considerevole. Proprio per questo è bene propendere con un tasso variabile con tetto, oppure un tasso misto.
Deve aggiungersi che molto probabilmente a breve le banche potrebbero adottare politiche monetarie più restrittive al fine di tenere sotto controllo l’inflazione e questo porterà comunque i tassi di interesse a crescere ulteriormente. Ecco perché chi sta pensando di contrarre mutuo per l’acquisto di casa nel 2022 dovrebbe affrettarsi prima che le condizioni peggiorino. Deve però essere ricordato che è ancora possibile ottenere le agevolazioni per l’acquisto della prima casa e risparmiare sulle imposte.