Il mercato degli affitti brevi da anni è divampato con forza. E adesso che l’estate si avvicina inevitabile parlare ancora di questo particolare genere di contratto. Gli affitti brevi sono un argomento che ogni estate con le vacanze, ritorna forte. Quest’anno ci sono sostanziali novità in materia, anche se entreranno in vigore nel 2023. Il settore in crescita costante porta inevitabilmente le istituzioni, a rivedere con cura il tutto. I controlli del settore devono necessariamente aumentare.
Un settore che ha subito meno di altri la crisi Covid
Un autentico boom degli affitti brevi si è registrato in Italia da tanti anni. Un settore questo che pare sia stato colpito meno di altri dall’emergenza Covid. Anzi, per assurdo, il settore è cresciuto ancora. Vuoi per prezzi diversi e più vantaggiosi rispetto a quelli di alberghi, hotel e B&B, e vuoi perché l’estate da due anni ormai è vissuta con una specie di liberi tutti che in inverno e autunno non si registra vista l’emergenza epidemiologica Covid.
Le nuove regole sugli affitti brevi
Dal 2023 sarà fatto obbligo di comunicare sia l’anno oggetto del contratto di affitto che i dati catastali dell’immobile sede del rapporto. E le Entrate hanno deciso di chiarire tutti gli aspetti salienti con un provvedimento dello scorso mese di marzo. Con il provvedimento del 17 marzo 2022, l’Agenzia delle Entrate infatti ha confermato che i dati catastali dell’immobile e l’anno del contratto, vanno assolutamente indicati. Adempimento questo in carico al locatario ciò chi cede l’immobile in affitto. Sarà lui che dovrà infatti trasmettere all’Agenzia delle Entrate:
- I dati catastali dell’immobile affittato;
- L’anno di locazione del contratto.
Nessuno è escluso dalle nuove normative sugli affitti brevi
L’obbligo di adempiere non fa sconti a nessuno in materia di affitto breve. Difatti, tutto il settore è coinvolto. Sia gli operatori telematici, ovvero i siti che si mettono tra chi cede e chi prende in affitto un immobile, che i classici agenti immobiliari. Le nuove normative riguardano i contratti di affitto breve, cioè quelli con durata fino a 30 giorni. E naturalmente parliamo di affitti da parte di persone fisiche e non di persone giuridiche e di contratti di affitto nell’esercizio di una attività professionale, di impresa e così via.
Il via ai nuovi adempimenti non fa che aumentare il livello dei controlli. Ed è proprio questo che il legislatore intende fare, per un settore da troppi anni in espansione e dove l’evasione è sempre stato un problema largamente diffuso. L’obbligo di dichiarazione consentirà di appurare al meglio la situazione di chi, in quanto proprietario di immobili, nel corso dell’anno ha più volte affittato con questa formula (affitto breve ndr) a più affittuari.
La nuova comunicazione del dettaglio
Proprio alla luce delle novità ed in base alla guida dell’Agenzia delle Entrate, non si può non fare un riepilogo di tutto ciò che andrà comunicato alle Entrate quando si cede in fitto con formula breve un immobile.
La comunicazione deve riportare:
- Dati anagrafici del proprietario dell’immobile;
- Codice Fiscale del proprietario dell’immobile;
- Indirizzo dell’immobile oggetto del contratto di affitto breve;
- Durata del contratto di affitto;
- Anno di riferimento del contratto di affitto;
- Dati catastali dell’immobile oggetto del contratto di affitto breve;
- Importo lordo del canone di affitto.
Le modalità di comunicazione dei dati dovrà essere esclusivamente quella telematica, e nei confronti dell’Agenzia delle Entrate. Il termine ultimo per adempiere regolarmente a tutto resta il 30 giugno dell’anno successivo a quello di registrazione del contratto d’affitto.