Ormai siamo alle porte della stagione estiva, quella turistica per eccellenza. C’è un intero settore lavorativo che vede nell’estate il momento topico annuale di lavoro. Parliamo del settore turistico ed alberghiero, ma anche di quello della ristorazione e dello spettacolo e dei lavoratori stagionali. Alberghi, lidi, bar, ristoranti, villaggi sono alla ricerca di manodopera, di lavoratori da impiegare nelle strutture. Dopo mesi e mesi di limitazioni, forse adesso il Covid lascerà campo a libertà maggiori.
Si pare con la stagione estiva, opportunità di lavoro e post Covid
Come da un paio di estati a questa parte, queste strutture cercano di recuperare le perdite di mesi e mesi di ristrettezze. Dal punto di vista dei lavoratori invece, è l’occasione per tornare in attività, visto che l’impatto delle limitazioni ha portato molti di essi ad aver perduto le stagioni invernali e ad aver passato mesi di disoccupazione senza indennizzi e senza tutele. Ma il lavoro stagionale vede nel contratto a termine la soluzione principale. Ecco perché occorre specificare quali e quanti sono gli aspetti da considerare.
Lavoro estivo a termine, cosa devono sapere gli stagionali
Il contratto di lavoro a tempo determinato è quello principalmente adottato nel lavoro stagionale estivo. Ed è una tipologia di contratto da prendere con le pinze, essendo una tipologia contrattuale abbastanza particolareggiata. Va però fatto un distinguo tra il contratto di lavoro a termine, quello che viene utilizzato nel cosiddetto lavoro precario, e quello stagionale in senso stretto. In pratica, il contratto di lavoro a termine per gli stagionali è una variante di quello generalizzato, ed è meno rigido. Questa tipologia di contratto viene usata dalle strutture che aprono solo in estate, come i lidi o gli alberghi nelle località turistiche. Ma è altrettanto usata dalle strutture che sono aperte tutto l’anno, ma che nell’estate hanno picchi di clientela e di lavoro che necessitano di manodopera aggiuntiva.
Gli ultimi interventi normativi in materia di lavoro a termine per gli stagionali
In ultimo è stato il decreto Dignità a legiferare sulle norme da applicare al contratto di lavoro a termine stagionale. Ma la materia ha visto nel Jobs Act dell’allora Presidente del Consiglio Matteo Renzi una parte fondamentale dell’apparato legislativo. Per attività stagionali che rientrano nella particolare disciplina del lavoro a termine stagionale, si intendono tutte le “attività svolte in colonie montane, marine e curative e attività esercitate dalle aziende turistiche, che abbiano, nell’anno solare, un periodo di inattività non inferiore a settanta giorni continuativi o a centoventi giorni non continuativi”. Il principio basilare per considerare una attività stagionale è relativa ai vari periodi di chiusura. Applicare il contratto stagionale in un albergo aperto tutto l’anno non è ammissibile.
Il contratto stagionale a termine nello specifico
Per poter applicare una tipologia di assunzione a termine e stagionale, prima di tutto occorre verificare che la struttura dove il lavoratore andrà impiegato sia davvero stagionale in senso stretto. Ma dal punto di vista dell’assunzione vera e propria, qualora si potesse applicare questo tipo di contratto occorre specificare alcune cose. Prima di tutto la durata totale del rapporto di lavoro stagionale. Un contratto a termine non può essere prorogato di volta in volta per un periodo che superi i 24 mesi. In pratica, non si può utilizzare il contratto a termine in un albergo rinnovando un dipendente per più di 24 mesi anche se frazionati.
Più libertà nei contratti di lavoro a termine se stagionali
Se le mansioni sono sempre le stesse e se datore di lavoro e lavoratore dipendente sono i medesimi, non si può superare questo termine. Nel lavoro stagionale questo vincolo viene meno. Proroghe del contratto e rinnovi nel lavoro stagionale non vengono imposti. In sostanza, si può essere assunti fino al 30 agosto, ma se arrivano in struttura altre prenotazioni fino al 15 settembre, proroga ammessa. E proroghe ammesse anche per periodi successivi, in base alle esigenze di struttura. Nel lavoro stagionale tra la scadenza di un contratto e la proroga non devono esserci periodi di stop come invece accade in altri settori per i lavori a termine. E per i datori di lavoro non esistono limitazioni al numero di addetti a cui sottoporre un contratto di lavoro a scadenza stagionale.