Gas russo e condizionatori al via il decreto che regola la temperatura dei condizionatori, ecco di cosa si tratta e chi dovrà rispettarlo.
Gas russo e condizionatori, cosa cambia dal primo di maggio
A più di sessanta giorni dal conflitto Russia- Ucraina gli effetti arrivano forti e chiari in tutta l’Europa. Nonostante le sanzioni imposte a Mosca dal vecchio continente, la Russia continua dritta in quella che viene definita “missione speciale”. Dal punto di vista economico in Europa, è l’aumento dell’inflazione a creare seri problemi. Infatti sono aumentati i prezzo di buona parte delle materie prime, oltre che gas e benzina.
Tuttavia il governo italiano ha pensato ad una misura per risparmiare in bolletta in vista dell’estate. Infatti scatterà dal primo maggio la stretta sui consumi energetici per ridurre la dipendenza dal gas russo. In particolare si comincia con lo stop alle “temperature troppo fredde” all’interno degli edifici pubblici. In altre parole la temperatura dei condizionatori non potrà scendere sotto i 27 gradi.
Gas russo e condizionatori, la misura nel dettaglio
La nuova misura quindi prevede che in estate, i condizionatori non possono scendere sotto i 27 gradi di temperatura. Mentre in inverno il riscaldamento non dovrà superare i 19 gradi. Questi obblighi, ad oggi, sono previsti solo per gli uffici pubblici, non nel privato. Tuttavia rimangono fuori da questa applicazione le case di cura, gli ospedali e le cliniche. Anche se ancora non è chiaro chi si dovrà occupare del controllo del rispetto delle nuove regole, ma sono previste delle sanzioni.
Con le norme messe in campo con questo decreto, la previsione è di risparmiare circa 4 miliardi di metri cubi di gas nel 2022. Ancora però non è chiaro chi gestirà i controlli per verificare che le regole vengano rispettate. Le sanzioni previste vanno tra i 500 e i 3mila euro. Infine si sta pensando anche di ridurre le opere di illuminazione pubblica, soprattutto nelle ore notturne.
Nel frattempo l’Italia cerca nuovi accordi sul gas
Se da una parte l’Italia cerca di apportare delle modifiche per diminuire il consumo di gas, dall’altro cerca nuovi accordi. Infatti dopo aver portato a casa l’accordo sul gas algerino, si cerca di andare oltre per chiudere altre trattative. Nonostante, il premier Draghi segue gli impegni istituzionali da casa, essendo positivo al Covid-19, non ci possono essere stop alla ricerca.
Uno di queste potrebbe a breve chiudersi con l’Angola. Entrambe le Nazioni, Italia ed Angola, hanno sottoscritto una dichiarazione di intenti. Lo scopo è quello di fornire nuovi accordi per il gas e sviluppare progetti comuni a favore della decabornizzazione e transizione energetica dell’Angola. L’Italia ha comunque l’obiettivo di ridurre sempre più la sua dipendenza della Russia, per cercare gli contrastare gli effetti del conflitto, che già si sentono pesantemente sulle economie europee e mondiali.