Le Workers Buyout sono anche conosciute come imprese salvate dai lavoratori, si tratta di cooperative nate in seguito a salvataggi di aziende operate dai lavoratori che investono e si trasformano in proprietari, o meglio trasformano le aziende in cooperative.Queste piccole cooperative possono accedere ad aiuti importanti. Il 4 aprile 2022 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto firmato dal Ministro per lo Sviluppo Economico che indica criteri e modalità per ottenere l’erogazione di finanziamenti e rimborsi per le spese sostenute dalle piccole cooperative costituite dai lavoratori (legge Nuova Marcora).
Finanziamenti agevolati per le piccole cooperative: a chi spettano?
La normativa italiana prevede aiuti per i lavoratori che investono in aziende in difficoltà diventandone soci attraverso loro investimenti e quindi evitando la perdita di posti di lavoro e la chiusura dell’azienda. Gli aiuti arrivano attraverso fondi a valere sul Fondo Crescita Sostenibile (FCS). Possono inoltre derivare da altri eventuali fondi messi a disposizione con programmi operativi cofinanziati attraverso fondi strutturali europei.
Possono avvalersi delle condizioni agevolate che a breve vedremo le società cooperative che rispettano i limiti e le condizioni previste dall’articolo 2513 del codice civile. Ovvero che rispettino i principi della prevalenza:
- i ricavi delle vendite e delle prestazioni di servizi devono essere diretti per una quota superiore al 50% ai soci;
- il costo dei lavoratori diretto ai soci deve essere superiore al 50% del costo totale dei lavoratori (quindi nelle cooperative deve essere impiegato prevalentemente il lavoro dei soci).
- Il costo della produzione per i servizi di cui si avvalgono i soci deve essere superiore al 50% rispetto al totale dei costi sostenuti per la produzione.
Vantaggi dei finanziamenti agevolati per piccole cooperative
Le società cooperative che rispettano questi limiti dal 4 aprile 2022 possono presentare richieste di finanziamento agevolato direttamente alle società finanziarie partecipate dal MISE.
I finanziamenti ammessi potranno godere di:
- tasso di interesse pari a zero;
- quote di ammortamento a rate semestrali con scadenza 31 maggio e 30 novembre di ogni anno;
- nel caso in cui il finanziamento sia concesso a fronte di nuovi investimenti, il finanziamento può coprire l’intero ammontare dei costi da sostenere.
Ci sono però delle ulteriori condizioni da rispettare per accedere alle condizioni agevolate.
- I finanziamenti potranno essere ammessi se il piano di rientro ha una durata non inferiore a 3 anni e non superiore a 12 anni.
- L’importo finanziabile non deve essere superiore 7 volte rispetto alla quota di partecipazione detenuta nella società cooperativa dalla società finanziaria e in ogni caso non può essere superiore a 2.500.000 euro
Come si svolge la procedura
Si è già detto che per essere ammessi ai finanziamenti agevolati previsti in favore delle piccole cooperative è necessario presentare l’istanza dal 4 aprile 2022 direttamente presso la società finanziaria da cui si vuole ottenere il finanziamento. Questa entro 60 giorni procederà alla valutazione del progetto e quindi alla sua dichiarazione di ammissibilità.
La valutazione del progetto tiene in considerazione diversi aspetti e in particolare oltre al rispetto delle condizioni e dei limiti previsti dalla normativa, si valutano:
- validità tecnica, economica e finanziaria del progetto;
- il merito creditizio della cooperativa che richiede l’aiuto facendo riferimento soprattutto alla solidità patrimoniale e capacità di rimborso anche di tipo previsionale;
- sarà inoltre valutato il DURC (Documento Unico regolarità contributiva);
- saranno valutare le verifiche richieste dal codice antimafia
- saranno effettuate le verifiche inerenti il Registro Nazionale degli aiuti e infine la capienza delle risorse previste nel fondo.
Per approfondimenti sul merito creditizio, leggi l’articolo: Merito creditizio: cos’è, perché è importante e come si calcola
Fatta questa verifica viene comunicata l’ammissione al finanziamento e da questo momento iniziano a decorrere i 180 giorni entro i quali il contratto deve essere formalizzato. Nel caso in cui non si proceda le risorse tornano disponibili per un altro richiedente.