Sempre più italiani hanno in casa un animale domestico, secondo i dati del 2021, 4 italiani su 10 hanno almeno un animale domestico. A farla da padroni sono cani e gatti, ma non solo, infatti ci sono coniglietti, tartarughe, uccelli e tanti altri piccoli amici. Naturalmente gli animali in casa rappresentano anche un costo e non solo per il cibo, ma anche perché hanno bisogno di visite specialistiche dal veterinario. Ora è possibile portare in detrazione dall’Irpef, attraverso la dichiarazione dei redditi, anche le spese veterinarie. Vediamo i limiti e come ottenere le detrazioni per le spese veterinarie.
A quanto ammonta la detrazione per le spese veterinarie?
Gli italiani spendono in media dai 31 euro ai 100 euro al mese per la cura degli amici a quattro zampe o a due ali. Il numero delle adozioni durante il periodo di emergenza covid è notevolmente aumentato. Ora ad aiutare gli italiani a far fronte alle spese per gli amici animali, c’è l’aumento della detrazione da far valere sull’Irpef per le spese affrontate per la loro cura. Non è il primo periodo di imposta per il quale è possibile usufruire della detrazione per le spese veterinarie sostenute, ma nel 2022 attraverso la legge di bilancio è stato aumentato l’importo per il quale si può ottenere. Nel 2021, con anno di riferimento 2020, era prevista la detrazione fino a un tetto massimo di 500 euro, mentre negli anni precedenti il tetto era ancora più basso e corrispondeva a 387 euro. Per il 2022, con periodo di imposta 2021, è possibile ottenere le detrazioni su un tetto massimo di spesa di 550 euro ( al netto della franchigia).
Come usufruire della detrazione per le spese veterinarie?
La detrazione per le spese veterinarie funziona in modo del tutto simile rispetto a quella prevista per le spese mediche. In primo luogo vi è una franchigia di 129,11 euro, quindi per spese inferiori a tale somma non si ottiene il vantaggio fiscale, mentre per le spese superiori la franchigia deve essere sottratta, ad esempio nel caso in cui la spesa sostenuta sia di 500 euro, alla stessa deve essere sottratta la somma di 129,11 euro, nel caso in esame si può quindi ottenere la detrazione sulla somma di 370,89 euro. La detrazione inoltre spetta al 19%. Questo vuol dire che nel caso che stiamo vedendo si potrà ottenere un risparmio di imposta di 70,46 €. Inoltre per spese superiori a 550 euro non si ottiene la detrazione.
Ricordiamo che a detrazione prevede una sottrazione degli importi dalla tassa da pagare e se la stessa è già stata versata dal sostituto di imposta vi è una restituzione.
Deve essere anche rammentato che le spese veterinarie, come le altre spese che si vogliono portare in detrazione, devono essere pagate con strumenti tracciabili, quindi bancomat, carta di credito, assegni e bonifici.
Per quali spese è possibile ottenere la detrazione per le spese veterinarie?
Possono essere portate in detrazione le spese sostenute per le cure di animali legalmente detenuti a scopo di compagnia o per pratica sportiva. Legalmente detenuti vuol dire che il cane deve avere il microchip. Non si applica quindi tale detrazione agli animali detenuti a scopo di allevamento per fini di lucro anche perché in questo caso le spese veterinarie fanno parte dei costi aziendali.
Ricordiamo quali altre sono le detrazioni e le deduzioni che è possibile far valere al momento della presentazione della dichiarazione dei redditi nei seguenti approfondimenti:
Detrazioni per spese mediche: quali sono e casi particolari
Detrazione spese assicurazioni: quali polizze danno vantaggi fiscali
Detrazione mascherine: le modalità operative indicate dal MEF
Bonus infissi 2022. le regole per ottenerlo e le detrazioni
Deduzioni per spese mediche e sanitarie: quali sono e quando si possono ottenere
Deduzione Irpef per la previdenza complementare, vantaggi e limiti
Detrazione spese sanitarie: cosa succede se l’Irpef dovuta è incapiente?