Una delle professioni più ambite è sicuramente quella da insegnante, negli ultimi anni il reclutamento dei nuovi insegnanti è stato spesso modificato e non sono mancate falle che hanno portato a una notevole incidenza di precariato nel settore. Il decreto di attuazione del decreto PNRR approvato il 21 aprile 2022, a cui è seguito il comunicato del MIUR, contiene anche le nuove norme per diventare insegnanti di scuola secondaria. Ecco in breve quali saranno le fasi.
Percorso ordinario per diventare insegnanti
La prima buona notizia è che entro il 2024 saranno assunti 70.000 insegnanti, vediamo però il percorso che gli aspiranti professori devono sostenere per il tanto agognato contratto a tempo indeterminato.
Le nuove regole per diventare insegnanti sono contenute nel decreto ministeriale di attuazione del decreto PNRR del 21 aprile 2022 n°73.
La nuova procedura prevede diverse fasi. La prima è un percorso universitario abilitante con prova finale. Questo percorso può essere seguito dopo il conseguimento della laurea oppure contestualmente al percorso universitario base. Ad esempio uno studente della facoltà di matematica contestualmente alla frequentazione della facoltà universitaria, e prima di conseguire la laurea, può seguire anche il percorso abilitante per diventare insegnante nella relativa classe di concorso. In questo percorso gli aspiranti insegnanti dovranno conseguire 60 crediti (al posto degli attuali 24 crediti).
Al termine di questo periodo deve essere svolto un tirocinio presso le scuole e dovrà essere sostenuta una prova finale consistente in una lezione simulata nelle materie di competenza. Superata questa fase, si potrà accedere al concorso.
I concorsi per l’accesso alla professione di insegnante saranno banditi annualmente in modo da riuscire a colmare le cattedre attualmente vacanti e affidate a precari. I vincitori del concorso accedono a un anno di insegnamento che però vale come prova, solo al termine di questo periodo ci sarà la valutazione finale e, infine, l’agognato contratto a tempo indeterminato. Cioè si diventa insegnanti di ruolo. Come si vede il percorso è abbastanza complesso e naturalmente per chi già insegna con il vecchio sistema e come supplente, magari anche con incarichi annuali può essere ingiusto prevedere un percorso simile. Proprio per questo sono previsti percorsi in parte diversi.
Percorso per insegnanti non ancora di ruolo
Quello visto è il percorso ordinario, ma al fine di velocizzare la procedura e in particolare per premiare in un certo senso coloro che già esercitano la professione. Accanto a tale percorso, c’è la possibilità di accesso diretto ai concorsi per i docenti che insegnano da almeno 3 anni. Coloro che superano il concorso dovranno però seguire corsi abilitanti per ottenere 30 crediti formativi e svolgere quindi la prova di abilitazione.
Per chi già insegna ma non ha maturato i 3 anni visti in precedenza, invece è previsto un altro percorso. In particolare dovranno conseguire 30 crediti (invece di 60 come previsto per chi non ha mai insegnato), svolgere il tirocinio abilitante, sostenere la prova finale e infine accedere al concorso. Superato il concorso dovranno anche ottenere i crediti mancanti.
Formazione continua per gli insegnanti
Le norme contenute nel decreto n°73 di attuazione al decreto legge PNRR approvato il 21 aprile 2022 prevedono anche la formazione continua per gli insegnanti. L’obiettivo è favorire l’innovazione didattica e avere docenti con competenze sempre aggiornate. Una parte della formazione obbligatoria sarà conseguita durante l’orario di lavoro e riguarderà le competenze digitali e l’uso critico e responsabile degli strumenti digitali.
Ulteriori corsi di aggiornamento e formazione avranno cadenza triennale. Nel caso in cui la formazione comporti un ampliamento dell’offerta formativa, il periodo di formazione dovrà essere retribuito.
In seguito a esito positivo del periodo formativo l’insegnante riceverà incentivi salariali.
Nel frattempo ricordiamo che a breve sarà aperta la piattaforma per l’aggiornamento delle GPS. Per saperne di più leggi l’articolo: Aggiornamento GPS 2022: chi può accedere e come funziona