In fermento il mercato della cessione dei crediti di imposta legati ai bonus e superbonus edilizi. Dopo lo stop di Intesa Sanpaolo e Unicredit, anche altri istituti bancari sono pronti a chiudere le porte alle operazioni di acquisto delle detrazioni fiscali. Infatti, per gli istituti bancari la capacità fiscale è prossima all’esaurimento, se non già esaurita, e dunque vige l’impossibilità di aprire nuove pratiche. Intanto sono in arrivo novità riguardanti la quarta cessione del credito di imposta e l’entrata in vigore, a partire da domani 15 aprile 2022, del decreto ministeriale che fissa i nuovi prezziari degli interventi relativi ai bonus edilizi.
Cessione dei crediti di imposta, verso lo stop dalle banche: la situazione
È una vera estensione a tutto il mercato bancario lo stop alle operazioni di acquisto dei crediti di imposta dei bonus e superbonus edilizi. Per Intesa Sanpaolo e Unicredit è inevitabile arrivare a un rallentamento delle operazioni di cessione dei crediti di imposta a causa dell’elevato volume di richieste. Ma anche altre banche sono pronte a bloccare le operazioni di acquisto dei crediti di imposta a causa del raggiungimento della disponibilità massima del plafond. Nei prossimi giorni buona parte delle banche procederà con l’acquisto dei crediti già contrattualizzati con i clienti. Ma diverrà molto difficile l’apertura di nuove pratiche a meno che non ci siano novità in ambito normativo.
Cessione crediti di imposta, le richieste delle banche: coinvolgere le imprese private
Dal sistema bancario arrivano richieste per interventi normativi che possano riaprire il mercato della cessione dei crediti di imposta legati ai bonus e superbonus edilizi. Una delle richieste riguarderebbe il maggiore coinvolgimento delle imprese private, dotate queste ultime della necessaria capienza fiscale che permetterebbe di utilizzare in compensazione il credito ceduto dalle banche stesse. Ma sul tavolo del governo ci sono anche altre ipotesi. Ad esempio, la richiesta di estendere il periodo nel quale si possa recuperare il credito di imposta. Oppure la revisione dei meccanismi che vietano le cessione dei crediti di imposta frazionati.
Superbonus 110% e bonus edilizi di efficientamento energetico: da domani 15 aprile 2022 i nuovi prezziari
Intanto, domani 15 aprile 2022 entrerà in vigore il decreto ministeriale con i nuovi prezziari. Il provvedimento, firmato dal ministero della Transizione Ecologica Roberto Cingolani, introduce 34 massimali unitari di riferimento per gli interventi in superbonus 110% o rientranti negli altri bonus edilizi. I nuovi prezzi serviranno quando c’è la necessità di rispettare le asseverazioni di congruità dei costi sostenuti per gli interventi di efficientamento energetico. Pertanto, i nuovi prezziari saranno più aderenti ai valori effettivi dovuti agli aumenti delle materie prime e all’incremento dell’inflazione. Rimangono, in ogni modo, poche ore per chi voglia congelare la propria situazione e utilizzare i prezzi in vigore fino al 14 aprile 2022: è necessario depositare il proprio titolo edilizio agli uffici del Comune prima che, da domani, tutti gli interventi dovranno allinearsi ai nuovi prezzi.
Crediti di imposta su superbonus 110% e bonus edilizi: in arrivo la quarta cessione
Ulteriore novità arriva dalla conversione in legge del decreto legge numero 17 del 2022, il cosiddetto “decreto Bollette” sulla quarta cessione del credito di imposta legato ai bonus e superbonus edilizi a partire dal 1° maggio 2022. La norma prevede che si possa procedere alla quarta cessione ma con delle limitazioni. La prima è inerente all’aver espletato già le prime tre cessioni dei crediti di imposta. Ovvero, secondo la normativa attuale, il credito di imposta può essere trasmesso a qualsiasi soggetto (prima cessione); solo alle banche, alle assicurazioni e agli intermediari finanziari (seconda e terza cessione); solo alle banche (quarta cessione).
Quali sono i limiti alla quarta cessione del credito di imposta dal 1° maggio 2022?
Inoltre, ulteriore limitazione relativa alla quarta cessione del credito di imposta riguarda la necessità che il soggetto con il quale la banca stipula il trasferimento del credito abbia anche un contratto di conto corrente. Infine, a partire da maggio l’ultimo paletto al trasferimento dei crediti di imposta impone il divieto di frazionamento dei crediti stessi. Ciò significa che il trasferimento potrà avvenire solo in blocco e chi li acquista dovrà smaltirli seguendo la scansione originaria.