Tempi duri per milioni di famiglie, per milioni di italiani. Le bollette che aumentano, i carburanti che costano sempre di più, e tutta la crisi economica che inevitabilmente dopo due anni e più di pandemia si è riversata sulla popolazione, sono dati allarmanti. Per ritrovare un periodo così nero, di crisi così profonda, occorre risalire al dopo guerra. E di guerra in guerra, adesso che siamo alle prese col grave conflitto tra Ucraina e Russia, gli scenari di crisi potrebbero peggiorare.
Si fa un gran parlare di aumenti di benzina, diesel e metano, cioè dei prodotti che servono come carburante per le auto. E si fa un gran parlare di aumenti per le bollette dell’energia elettrica e del gas. Ciò che invece non si dice è l’aumento dell’acqua, cioè del costo dell’acqua per uso domestico. Anche le bollette dell’acqua sono salite di prezzo. Ed in alcuni posti in Italia, di più che in altri.
Aumento delle bollette dell’acqua
Il governo ha deciso di limitare l’impatto delle accise sui carburanti. Un modo per detonare un aumento mai visto prima di questi prodotti. Ed ha deciso di varare un decreto emergenziale, per ridurre anche il costo delle bollette per l’energia ad uso domestico. La situazione evidentemente necessitava di interventi speciali. Ma tra le bollette che hanno visto un netto incremento ci sono anche quelle dell’acqua, ma di cui si parla poco. Già nel 2021 infatti le bollette dell’acqua in media hanno fatto registrare un incremento di oltre 2,5 punti percentuali. Il rapporto è del 2021 sul 2021. Una spesa extra in più per le famiglie.
Niente a che vedere con il 40% medio con cui sono aumentate le bollette del gas ad uso abitativo o del 50% con cui sono aumentate le bollette dell’energia elettrica. E niente rispetto alla benzina ben oltre i 2 euro così come il gasolio.
Dove le bollette dell’acqua sono aumentate di più
In media una famiglia ha speso per le bollette idriche oltre 460 euro. Nel 2020 invece la spesa era di poco superiore a 440 euro. La notizia ha fatto il giro del Web. L’occasione per portare alla luce un aumento di cui poco si è parlato, è stata la “Giornata Mondiale dell’Acqua”. Le stime riferite ad una famiglia tipo composta da tre persone, mettono in luce l’aumento. Ma sull’acqua il discorso è diverso da energia elettrica e gas. Non ci sono gli aumenti delle materie prime che giustificano per esempio, l’aumento delle bollette di gas metano e luce.
La dispersione idrica un problema serio
Per l’acqua occorre parlare di dispersione, dal momento che una analisi dell’associazione “cittadinanzattiva”, spiega che il 36% dell’acqua che le famiglie pagano in bolletta perché evidentemente consumata, si disperde nelle tubature. Tubature obsolete o danneggiate che producono una enorme dispersione idrica. Da Regione a Regione molto cambia proprio in base allo stato di salute delle tubature. Il 50% di dispersione idrica è quella registrata in Regioni come la Basilicata, il Molise, l’Abruzzo e la Campania. La più virtuosa se così si può dire, è la Lombardia che si assesta al 22% di dispersione idrica. Dal punto di vista del costo dell’acqua e quindi delle bollette, Frosinone è la provincia dove le famiglie spendono di più.
Altri numeri che dimostrano differenze sostanziali da posto a posto sulle bollette dell’acqua
Una spesa media pro capite per famiglia pari a 847 euro. Poco meno si spende in media a Grosseto , Siena e Livorno, rispettivamente 829 euro le prime due e 810 euro le seconde. Milano invece anche in questo caso porta la Lombardia ad essere la più virtuosa. Solo 162 euro l’anno di spesa media, ma solo per la provincia meneghina. Infatti la Lombardia come Regione conta 338 euro di spesa media a famiglia. Dal punto di vista degli incrementi, a Matera e Potenza, cioè nei due capoluoghi della Basilicata, le bollette sono salite del 13%, come in nessun altro posto d’Italia.
Come Regione è il Molise con 183 euro la parte d’Italia più economica come bollette di acqua. , il rovescio della medaglia è la Toscana, dove si spende di più, cioè 729 euro. In Valle d’Aosta 291 euro e in Trentino Alto Adige 216 euro sono Regioni dove la spesa è più contenuta.