Un lento e graduale ritorno alla normalità attende gli italiani nei prossimi mesi. A partire da aprile le misure di emergenza per il Covid andranno sempre via via scemando. Dal Green pass al lavoro agile tutto cambierà. Ed anche le misure destinate ai cosiddetti fragili. Compreso lo smart working. Ecco una rapida panoramica relativa proprio al lavoro agile da
Basta smart working anche per i lavoratori fragili, ma da quando?
Ci hanno già detto che con lo smart working gli italiani dovranno imparare ad avere a che fare anche nei prossimi anni. Il lavoro agile da anni è largamente utilizzato all’estero mentre in Italia, non ci fosse stata l’emergenza Covid, staremmo ancora nettamente indietro. Adesso però, lo stato di emergenza volge al termine. Dal primo aprile prossimo cesserà l’emergenza Covid. Cambia molto a livello istituzionale, dal momento che eventuali nuovi provvedimenti come i Dpcm che sono stati la prassi in questi mesi, finiranno di essere adottati con la frequenza che tutti ormai conosciamo. Per un intervento normativo su questioni collegate alla pandemia, occorrerà passare dal Parlamento in maniera netta e non come dal 2020 a oggi, solo a titolo informativo.
Lasciando da parte questi tecnicismi istituzionali, molto cambierà anche sulle misure emergenziali, comprese quelle sul lavoro agile. Con la pandemia il vocabolario degli italiani si è allargato a termini che prima erano di utilizzo raro e che adesso sono diventati assai comuni. Il virologo, l’epidemiologo, gli asintomatici, il lavoro agile e i fragili.
E per questi ultimi, cioè per i lavoratori fragili, stop al lavoro agile dal primo aprile. Si torna al lavoro in presenza, in ufficio o in azienda. Dal primo aprile per attivare lo smart working, anche per chi si trova in una condizione più a rischio per il Covid (i lavoratori fragili), occorrerà parlarne con l’azienda o con l’Ente per cui si lavora.
Dal primo aprile niente smart working d’emergenza come oggi, ma lavoro agile da casa solo dietro accordo individuale. Sparisce quindi, anche la tutela riservata ai lavoratori fragili in questi mesi di emergenza. Il diritto a continuare a lavorare da casa. Niente più regole di emergenza ma solo le regole ordinarie, quelle precedenti l’avvento dell’emergenza pandemica.
Come ha funzionato il lavoro agile durante l’emergenza sanitaria
È la legge n° 81 del 2017 a determinare le regole per il lavoro agile da casa. Regole superare dai decreti emergenziali del governo italiano. Ma dal 1° aprile si torna alle regole ordinarie. Durante il periodo di emergenza per il Coronavirus, il lavoro agile è stato senza dubbio un salvagente, che a permesso, soprattutto ai lavoratori fragili, di svolgere lavoro da casa senza andare a rischiare la salute.
Evidente il lato di sicurezza della misura, nata per tutelare i soggetti più a rischio con la pandemia da Covid. Ma anche l’equiparazione a ricovero ospedaliero dell’assenza da lavoro, in caso di impossibilità a svolgere l’attività lavorativa da casa è una tutela che ha funzionato, ma che adesso viene meno. Con accordo individuale tra lavoratore e datore di lavoro, si potrà ancora proseguire con lo smart working. Ed inoltre, i fragili potranno anche chiedere mansioni diverse dalle solite per proseguire ad utilizzare lo smart working.
Restano le corsie preferenziali per andare in lavoro da remoto per i soggetti fragili, ma tutte le evidenti tutele emergenziali terminano con il terminare dello stato di emergenza.