Se c’è un nome che torna sempre in auge quando si parla di pensioni questa è Elsa Fornero. La Professoressa che ai tempi del governo guidato da Mario Monti varò una delle più dure riforme previdenziali a memoria d’uomo, è tornata a parlare di pensioni adesso. Mai momento è più indicato comunque. Infatti siamo di fronte ad una riforma che si sta per avviare. E la ricetta dell’ex Ministro del Lavoro del governo Monti, è come al solito particolare.
Le parole della Professoressa Fornero
Domani 18 marzo la Professoressa Elsa Fornero sarà ospite di Confindustria Vicenza per parlare di giovani, lavoro e pensioni. E come si legge su “ilgiornaledivicenza.it”, giovani è una parola che da sempre la Fornero utilizza quando affronta le tematiche delle pensioni e del lavoro in Italia.
Per il bene dei giovani anche la sua riforma. Si, perché la tanto criticata e odiata riforma delle pensioni del governo Monti, secondo la Fornero è servita per non scaricare sulle generazioni future (i giovani di oggi) i costi del sistema. Come dire che le lacrime e sangue della sua riforma sono servite per il futuro. La riforma del 2011 inasprì sensibilmente i requisiti utili per andare in pensione. Li inasprì a tal punto che per molte persone, i tanti governi successivi a quello Monti, sono dovuti intervenire in salvaguardia. Nacquero gli esodati.
Ma la riforma delle pensioni di Elsa Fornero viene vista positivamente anche dal governo Draghi. Proprio come si legge sul sito ilgiornaledivicenza.it, l’attuale esecutivo sembra aver individuato il perimetro dove operare, e segue la linea tracciata dalla Fornero. Si va verso una riforma contributiva. Tutti infatti sostengono che il sistema contributivo è quello più equo, perché la pensione viene erogata in base ai contributi versati e non alle retribuzioni.
L’equità garantita dal fatto che così si evitano le pratiche furbesche passate alla storia tristemente. Ci riferiamo a persone che riuscivano a spillare gli ultimi anni di stipendio a cifre più elevate proprio per recuperare una pensione più alta. Infatti nel sistema retributivo le pensioni venivano calcolate proprio in base alle ultime retribuzioni.
La Fornero contro quota 100, ma non è una novità
La riforma delle pensioni mai come adesso è necessaria per via del fatto che anche la quota 100 è sparita. Finita il 31 dicembre scorso l’esperienza per quota 100. E da sempre la quota 100 è stata criticata proprio dalla Fornero che la reputava una misura troppo costosa e poco utile. Secondo la Fornero sostituire lavoratori anziani con i giovani come si sperava di fare con la quota 100, non funziona. Includere giovani con anziani sarebbe la soluzione, come diversi studi che cita la Fornero, hanno dimostrato.
Secondo la Fornero, i prepensionamenti vanno a vantaggio delle imprese, ma il loro blocco può andare a creare posti di lavoro. La Fornero cita uno studio di Banca d’Italia tra le aziende manifatturiere e dimostra che senza prepensionamenti la gestione del personale in queste aziende, migliora andando a prevedere inserimenti di giovani. Secondo la Fornero, ciò non significa che bisogna allungare ancora l’età di pensionamento. Ma significa che la sua riforma era necessaria, e che le aziende come i lavoratori, dopo la fase iniziale difficoltosa, hanno superato lo step adeguandosi.
Vietato promettere un futuro luminoso per le pensioni
La Fornero da sempre è stata piuttosto critica nei confronti di chi prometteva pensioni anticipate, pensioni ricche e così via. Tutti ricordano gli screzi con Salvini per esempio.
È la vita lavorativa dei giovani, che la Fornero sottolinea essere povera e discontinua che andrebbe salvaguardata. Il nodo secondo la Fornero resta quello della occupazione più che del pensionamento anticipato. I dati italiani restano allarmanti, con il 28% dei giovani che sono disoccupati, il 15% delle donne disoccupate, e un giovane ogni 4 di età compresa tra i 15 ed i 34 anni è privo di lavoro, non lo cerca e nemmeno studia.