Che cosa si intende con gratuito patrocinio e quando spetta? A queste e ad altre domande sulla questione troverete risposta in questa rapida ed esaustiva guida.
Gratuito patrocinio: di cosa si tratta
Innanzitutto, partiamo dalla base della questione, ovvero specificare di cosa si tratta col gratuito patrocinio.
Il gratuito patrocinio non è altro che una istituzione garantita dallo Stato Italiano che permette a tutti i cittadini che siano in possesso di determinati requisiti di reddito di poter usufruire della tutela legale senza farsi carico delle spese processuali, come ad esempio la parcella dell’avvocato.
Una volta appurato ciò, andiamo a vedere chi può richiederlo e come farlo.
Gratuito patrocinio come fare richiesta e a chi spetta
Per poter richiedere assistenza legale in ambito civile è necessario presentare apposita domanda (c.d. istanza di ammissione) presso il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati del luogo in cui si andrà a svolgere il processo. Tale domanda potrà essere presentata personalmente dal richiedente (o anche dal suo legale) oppure inviata tramite Raccomandata A/R.
La firma apposta dal richiedente sulla domanda deve essere autenticata dal Legale del richiedente od anche dall’interessato stesso, previa autocertificazione secondo le modalità previste dal DPR 445/2000.
Per quanto riguarda, invece, il penale l’istanza dovrà necessariamente essere presentata all’ufficio del magistrato davanti al quale penderà il processo.
Ovviamente, per comprendere a chi spetta il gratuito patrocinio occorre comprendere i limiti di reddito.
Tali limiti di reddito vengono stabiliti dal legislatore e sono adeguati ogni due anni in base all’indice ISTAT utilizzato per le rivalutazioni monetarie; l’adeguamento è stabilito con apposito decreto legge pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale.
Attualmente, tale limite di reddito, stando all’ultimo adeguamento del 2020, è pari a 11.746,68 euro.
Va tenuto presente che ai fini della determinazione di tale limite c’è da tener conto dei redditi di tutti i componenti appartenenti allo stesso nucleo familiare del richiedente; nel computo sono compresi anche i redditi esenti da imposta e quelli per i quali è prevista un’imposta sostitutiva.
In caso di patrocinio in ambito penale il limite di reddito è, invece aumentato di 1.032,91 euro per ognuno dei familiari conviventi.
Gratuito patrocinio, cosa c’è ancora da sapere
Per quanto riguarda i tempi di accoglimento per la domanda, occorrono non più di dieci giorni successivi a quello di presentazione dell’istanza, sia per quanto riguarda il patrocinio civile che quello penale.
Entro tale periodo il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati, o il Magistrato per il patrocinio penale, verificata l’ammissibilità dell’istanza, ammetteranno il richiedente ed invieranno ad esso una copia del provvedimento di ammissione.
Ovviamente, vi sono casi specifici in cui il reddito dei familiari non viene preso in considerazione.
Ciò avviene in caso in cui l’oggetto della causa riguardi i cosiddetti diritti della personalità oppure quando gli interessi del richiedente siano in contrasto con quelli degli altri familiari.
In questi specifici casi per l’ammissione della richiesta si terrà conto del solo reddito del richiedente.
Divorzio possibile con gratuito patrocinio?
Una notevole questione sull’argomento è quella legata alla possibilità di divorziare o separarsi con il gratuito patrocinio.
La risposta al seguente quesito è si. Infatti, chi intende interrompere il rapporto coniugale può beneficiare del gratuito patrocinio anche in caso di separazione consensuale o di divorzio congiunto.
I requisiti e le modalità di presentazione della domanda sono le stesse delle cause civili.
Questo dunque è quanto di più utile e necessario da sapere in merito alla questione del gratuito patrocinio e le sue modalità di richiesta.