Sono partite il 16 marzo scorso le domande per la corresponsione dei nuovi contributi a fondo perduto per l’emergenza COvid-19. E ci sarà tempo fino al 30 marzo per produrre le istanze. Le domande per i contributi a fondo perduto riguardano solo determinate attività. Ecco la guida dettagliata alle domande.
Bonus fondo perduto partite Iva, domande entro il 30 marzo 2022
Le domande sono scattate dalle ore 9 di mercoledì scorso 16 marzo 2022. E termineranno mercoledì 30 marzo 2022 alle ore 16:00. Parliamo del bonus a fondo perduto per imprese che esercitano attività commerciali e di trasporto turistico, per imprese operanti nei settori del wedding (i matrimoni) e delle feste private. Un nuovo contributo anche per le altre attività colpite dalla grave crisi economica collegata ai provvedimenti di chiusura a seguito dell’emergenza Covid. Come lo sono i parchi tematici, gli acquari, i parchi geologici o i giardini zoologici.
Come si presenta l’istanza
La domanda è da presentare entro i termini prima citati, senza marca da bollo e direttamente alla Direzione Centrale Attività Produttive e Turismo. Le modalità di inoltro delle domande sono sempre le solite e cioè quelle telematiche. Va utilizzato lo strumento di Istanze On Line. Per accedere le credenziali sono sempre le stesse cioè lo Spid, la Carta di Identità Elettronica (CIE) o la CNS (Carta Nazionale dei Servizi).
Dal 16 marzo sono presenti i link per poter accedere alla procedura. Possono presentare domanda i soggetti che erano attivi alla data del 31 gennaio 2021 e che rientrano in uno dei Codici Ateco previsti nel canonico allegato al decreto.
Per poter richiedere il benefit bisogna essere iscritti al Registro imprese o anche il semplice possesso di partita Iva con relative iscrizioni agli albi. Il contributo a fondo perduto erogato va da 2.000 euro a 25.000,00 euro. Per la misura sono stati stanziati dei fondi e quindi le domande saranno esaudite fino ad esaurimento risorse. Nel caso le risorse non saranno sufficienti, le cifre prima citate verranno riparametrate tra i beneficiari in quota.
In pratica verranno ridotti i soldi erogati ai beneficiari nel caso in cui i fondi a disposizione non saranno sufficienti a coprire tutte le domande pervenute.