L’assegno unico universale per i figli a carico sotto i 21 anni di età è ormai una misura che è pienamente attiva. Molti richiedenti hanno ottenuto già l’accredito delle somme spettanti. Molti però non hanno ancora ricevuto niente. Molti si chiedono il perché di questi ritardi. Altri invece si domandano perché hanno ricevuto meno di quanto pensassero. Infatti segnalazioni arrivate a noi di redazione, mettono in luce una particolarità assoluta. Qualcuno ha ricevuto il pagamento per uno dei figli e non per il secondo. In pratica, domande monche e non complete. Ma perché tutto questo?
Assegno unico, entro fine marzo i richiedenti riceveranno tutto
Parliamoci chiaro, nessuno si aspettava che di colpo tutte le domande per l’assegno unico universale per i figli andassero a regime immediatamente. Quando si avvia una novità assoluta e mastodontica come questa, inevitabili ritardi e rinvii. A dire il vero si può essere soddisfatti dal momento che non sono pochi quelli che hanno ottenuto già i pagamenti. Sono tantissime davvero le persone per cui la domanda è andata a buon fine praticamente immediatamente. L’Inps comunque ha ribadito il concetto che le domande pervenute entro il 28 febbraio saranno tutte liquidate entro la fine del mese di marzo.
Quindi, prima di allarmarsi o di iniziare a preoccuparsi, per chi non ha ancora visto nessun pagamento, meglio attendere che finisca marzo. Ogni giorno è buono per ricevere il pagamento.
Ad alcuni un figlio pagato un altro no
Un caso che balza agli occhi è senza dubbio quello di famiglie che hanno ottenuto già l’assegno unico dopo aver presentato domanda a febbraio se non addirittura a gennaio. Ma si trovano a fare i conti con la domanda accolta per un figlio e per altri no. In pratica, hanno avuto un pagamento monco.
Sul sito dell’Inps, nell’area personale dei contribuenti (My Inps ndr), si può verificare lo stato della domanda. E si può notare come la domanda, anche se unica, distingue tutti i figli per codice fiscale. E si può trovare un figlio con pratica accolta, mentre un altro con pratica in istruttoria. In base a ciò che spiega l’Inps, la fase di istruttoria di una domanda è separata per ogni figlio. Lo ha ribadito l’Inps che ha tranquillizzato tutti su eventuali problemi. Anche perché se la domanda per uno dei figli è già stata accolta e se la domanda è unica, difficilmente qualcosa andrà storto per gli altri non ancora pagati.
Domanda in Istruttoria, nessun problema, o forse si
Va ricordato anche che non deve destare allarme la parola istruttoria. Una pratica è in istruttoria quando si entra nella fase di raccolta e controllo delle informazioni e dei dati utili ai fini dell’accettazione o meno della pratica. Ogni amministrazione effettua questa fase di istruttoria prima di licenziare positivamente o negativamente una domanda. Certo, ogni caso è diverso dal momento che una pratica in istruttoria può dipendere dal fatto che l’Inps non ha ancora completato i controlli ma anche che lo stesso Istituto ha trovato qualcosa che non andava nella stessa pratica.
Tipico esempio le anomalie nell’Isee piuttosto che l’erronea indicazione della composizione del nucleo familiare nella domanda, dove ricordiamo, va aggiunto il codice fiscale del marito.
L’Inps rispetterà i tempi tecnici prestabiliti
Anche il decreto che ha varato l’assegno unico universale parla infatti di 60 giorni di tempo entro cui l’Inps dovrebbe completare la valutazione delle domande. Entro 60 giorni. Ecco perché probabilmente chi ha fatto domanda a gennaio, oggi si trova ad aver già tutto liquidato, mentre chi ha provveduto a febbraio, deve ancora pazientare. Fino a quando dai mesi prossimi la misura entrerà definitivamente a regime e problemi non ve ne saranno più. Resta il fatto che l’Inps ha promesso di chiudere le pratiche di febbraio entro il 31 marzo.
La data delle domande di assegno unico è fondamentale
E resta il fatto che anche se accolte in ritardo, le domande presentate entro la fine di giugno daranno diritto agli arretrati dal primo marzo. Nessuno perderà nulla quindi con l’assegno unico. Diverso il caso di chi presenta la domanda dopo giugno o se dopo giugno provvede ad ottenere un Isee in corso di validità. In questo caso la domanda parte solo dal mese in cui la domanda è stata presentata.