Marzo 2022 è il primo mese utile per il pagamento dell’assegno unico, ma in quale data è previsto? Questa è la domanda che si fanno le famiglie ansiose di percepire gli importi che possono essere anche notevoli.
Il nuovo assegno unico e universale
Dal 1° marzo 2022 gli italiani non percepiranno più gli assegni per il nucleo familiare, inoltre vengono meno le detrazioni per i figli a carico previste dall’articolo 12 del TUIR. L’Agenzia delle Entrate con la circolare 4/E/2022 ha sottolineato che però non vengono meno le altre detrazioni per le spese sostenute per i figli a carico, ad esempio quelle per le spese mediche e sanitarie. Naturalmente coloro che hanno già proposto la domanda per l’assegno unico sono in attesa di ricevere i primi importi, sia per avere in tasca qualche soldo in più, sia per capire effettivamente quanto riceveranno ogni mese per i figli a carico fino a 21 anni di età.
In quale giorno viene pagato l’assegno unico per il mese di marzo 2022?
L’INPS ha fatto sapere che il pagamento avverrà nella seconda metà del mese di marzo. In particolare il pagamento dovrebbe avvenire tra il 15 marzo e il 21 marzo. Ricordiamo che riceveranno gli importi le famiglie che hanno inoltrato la domanda dal 1° gennaio al 28 febbraio 2022. Coloro che l’hanno inoltrata, o la inoltrano successivamente, potranno percepire l’assegno unico dal mese successivo rispetto a quello in cui hanno presentato la domanda.
Chi presenta l’istanza prima del 30 giugno potrà ricevere gli arretrati dal mese di marzo. La domanda può essere inoltrata anche senza ISEE, in questo caso si ricevono gli importi minimi previsti per chi ha un reddito ISEE superiore a 40.000 euro.
Come faccio ad essere sicuro che a marzo riceverò l’importo?
Per controllare lo stato della propria domanda per l’assegno unico è necessario andare al sito dell’INPS ed entrare nella pagina personale con SPID, CIE o CNS.
Il passo successivo è andare alla voce Assegno Unico. Qui è possibile prendere visione di diversi stati:
- in lavorazione: ancora deve essere esaminata;
- accolta: sarà messa in pagamento nei termini previsti;
- rinunciata;
- respinta;
- decaduta;
- in evidenza presso la sede: è necessario recarsi presso la sede dell’INPS territoriale al fine di chiarire degli aspetti legati alla domanda.
- in evidenza al cittadino: in questo caso è necessario integrare la documentazione direttamente dalla pagina personale.
Ricordiamo che spesso gli errori che portano la domanda per l’assegno unico a non poter essere messa in pagamento possono essere banali, ad esempio in caso di errore nell’indicazione del codice IBAN oppure del codice fiscale.
L’assegno unico può essere pagato su conto corrente, carta prepagata con codice IBAN, libretto postale, conto corrente estero in area SEPA, bonifico domiciliato presso sportello postale. L’intestatario del conto deve essere lo stesso soggetto che ha presentato l’istante, in alternativa può essere cointestatario.
In base ai dati forniti dall’INPS, le Regioni dove vi è stata ina maggiore percentuale di inoltro sono state la Lombardia, la Basilicata e la Campania. In nessun caso è stato superato il 50%, questo vuol dire che la maggior parte delle famiglie italiane non ha chiesto di accedere a questo beneficio nel primo termine disponibile, cioè il 28 febbraio. Oltre la metà delle domande sono state presentate direttamente dal cittadino, il 38,9% invece tramite patronato.
Guide utili
Per conoscere gli errori più frequenti e la procedura per correggerli, leggi le guide:
Assegno Unico: attenzione agli errori nella compilazione della domanda
Assegno Unico: come correggere la domanda in caso di errori
Per avere tutte le informazioni utili sull’assegno unico, leggi invece: Online il sito per l’assegno unico: le faq più importanti e casistiche