Oggi, in media, il 20% delle auto ha installata una scatola nera o black box. Tale percentuale sale addirittura al 50%- 60% in alcune Regioni del Sud Italia dove l’esigenza di ridurre il costo della polizza assicurativa è particolarmente sentita. Naturalmente oggi l’installazione della black box è una scelta volontaria in quanto permette di avere sconti sulle polizze assicurative, ma a breve tutto cambierà infatti ci avviamo ad un graduale passaggio verso la scatola nera obbligatoria e le prime a doversi adeguare sono le case costruttrici. Dal 6 luglio 2022 scatta la prima fase verso l’obbligo di scatola nera sull’auto.
Come funziona la scatola nera obbligatoria?
Il nome tecnico della scatola nera è Event Data Recorder (EDR) che significa registratore di dati di eventi. Si tratta di un dispositivo che consente di verificare cosa è successo al veicolo in un determinato lasso di tempo, quindi velocità, frenate brusche, urti e di conseguenza permette di determinare in caso di sinistro la responsabilità, consente di rendere la guida più sicura ed evitare incidenti, oltre che truffe alle compagnie di assicurazione.
L’obbligo di installare scatole nere sui veicoli deriva dal Regolamento UE 2019/2144 in materia di sicurezza e protezione ambientale. La prima tappa verso l’obbligo di scatola nera sui veicoli è il 6 luglio 2022, da questo momento le case costruttrici per ottenere l’omologazione di nuovi modelli dovranno prevedere l’installazione della scatola nera, ad esempio Stellantis (FCA), Ferrari, Toyota se vorranno omologare il modello di vettura XY310 (nome di fantasia) dovranno prevedere l’installazione della scatola nera. Naturalmente poi produzione e commercializzazione dovranno essere adeguate.
La seconda tappa importante sarà il 7 luglio 2024, da questa data potranno essere immatricolate nuove vetture solo se dispongono di scatola nera. Questo vuol dire che un modello di “panda” già omologato potrà continuare ad essere immatricolato senza scatola nera fino al 7 luglio 2024.
In questo modo si va verso una graduale sostituzione di tutti i veicoli che non installano una scatola nera con l’obiettivo di avere strade più sicure.
Dati registrati dalla scatola nera obbligatoria e privacy
La scatola nera per essere a norma dovrà registrare e conservare una serie di dati:
- velocità del veicolo;
- frenata;
- posizione e inclinazione rispetto al piano strada;
- stato e frequenza di attivazione dei dispositivi di protezione attiva presenti sul veicolo (ad esempio airbag).
La maggior parte delle black box oggi in circolazione e messe a disposizione delle compagnie di assicurazione registrano comunque anche altri dati, ad esempio la marcia inserita. La scatola nera naturalmente non è disattivabile dal conducente/proprietario dell’auto e non deve consentire manipolazioni o abusi sui dati.
Naturalmente la normativa europea tiene in considerazione anche i problemi legati alla privacy. Ecco perché prevede che la scatola nera sia dotata di un sistema chiuso, quindi solo istituti accreditati possono accedere ai dati registrati. L’accesso sarà effettuato attraverso un’interfaccia stardardizzata.
Altre novità sulle auto del futuro
Non è questa l’unica novità, infatti le auto del futuro dovranno essere dotate di frenata automatica, adattamento intelligente della velocità, avviso anti colpo di sonno, sensori per il mantenimento della corsia, infine le nuove auto dovranno essere dotate di alcool lock, cioè un sistema che impedisce di mettersi alla guida in stato di ebrezza.