Pensioni 2023, non cambia nulla, si va in pensione a 67 anni, ecco la precisazione dell’Inps e del Ministero dell’economia.
Pensioni 2023, rimangono invariati i criteri
La pensione è l’arrivo di una lunga carriera di lavoro. Non importa se si è dipendenti, lavoratori autonomi, collaboratori, per tutti quando arriva il giorno della pensione, è un giorno in cui la vita cambia. Tuttavia nel 2023 non cambia molto, si potrà andare in pensione a 67 anni per quella di vecchiaia.
Mentre per quella anticipata, occorreranno 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne. A precisarlo è una circolare dell’INPS che recepisce il decreto del ministero dell’economia ed lavoro. Anche perché secondo l’Istat, a causa della pandemia, la speranza di vita è diminuita a 65 anni. Ma ciò nonostante non cambierà proprio nulla. Infatti dal primo gennaio 2023 i requisiti pensioni rimangono invariati.
Pensioni 2023, alcune categorie di lavoratori
A questo punto è opportuno fare un pò di chiarezza sulle varie categorie di lavoratori e sui criteri pensionistici. Quindi per tutti i lavoratori il limite d’età per entrare in pensione è fissato a 67 anni. Mentre per i lavoratori che hanno svolto attività molto faticose, gravose e pesanti, la legge prevede:
- 66 anni e 7 mesi di età;
- almeno 30 giorni
Almeno questo previsto per il biennio 2023/2024. Per i lavoratori precoci il requisito contributivo per la pensione anticipata è fissato a 41 anni fino al 2026. Sempre che abbiano almeno un anno di contributi prima dei 19 anni e vivono in situazione di forte disagio. Infine per i lavoratori del sistema contributivo con un importo di pensione maturati inferiore a 1,5 volte il minimo ma hanno ameno cinque anni effettivi di contributi il requisito per la pensione, si perfeziona con il raggiungimento di 71 anni. Anche in questo caso ci si riferisce al biennio 2023/2024
Cosa succede per la pensione anticipata?
Nel caso dei dipendenti della difesa, vigili del fuoco, polizia, sicurezza si parla di pensione anticipata. E’ riservata a chi va in pensione con 42 anni e 10 mesi ed il trattamento pensionistico decorre trascorsi tre mesi dalla data di maturazione dei requisiti. In particolare ci vorranno 41 anni di contributi o almeno 35 anni se si sono compiuti almeno 58 anni.
Infine, restano invariati i requisiti anche dei lavoratori dello sport e dello spettacolo con i ballerini che continuano ad andare in pensione di vecchiaia a 47 anni, i cantanti e gli orchestrali a 62 e gli attori e i conduttori a 65. Questo fino ad oggi, sempre che non ci siano variazioni o nuovi provvedimenti in merito alla Riforma delle pensioni 2023.