SI riaprono i termini perla rateizzazione delle cartelle esattoriali con il decreto Milleproroghe. Un emendamento al decreto infatti viene approvato e quindi si apre ad una nuova possibilità per i contribuenti, di rientrare più facilmente dei debiti a loro carico. Una misura su cui occorre approfondirne la portata visto che non riguarda tutti i contribuenti e non riguarda tutti i ruoli affidati al Concessionario alla Riscossione.
Il nuovo emendamento al decreto Milleproroghe corre in aiuto di chi ha cartelle esattoriali
Approvata una proposta di correzione del decreto Milleproroghe. Un emendamento che il governo ha approvato lo scorso 17 febbraio che apre ad una nuova dilazione delle cartelle esattoriali.
Ad emendamento approvato, la novità è ufficialmente attiva. A Montecitorio durante la trattazione delle tante proposte correttive al decreto Milleproroghe, disco verde per questo provvedimento. La maggioranza del governo ha detto sì alla proposta di prevedere nuova rateizzazione delle cartelle in Commissione Bilancio alla Camera dei Deputati.
Ma approfondendo il tutto è evidente che sia un provvedimento non esteso a macchia d’olio a tutti i contribuenti. Infatti si parla di una nuova possibilità appannaggio di contribuenti che erano decaduti dai precedenti piani dilazionatori.
Ancora più nel dettaglio, per poter rientrare nel beneficio occorre risultare decaduti dal beneficio prima del periodo di sospensione.
I provvedimenti del governo a favore degli indebitati fiscali e tributari
Anche il classico collegato alla legge di Stabilità, cioè il solito decreto Fiscale ha previsto proroghe alle scadenze per chi aveva determinate rateizzazioni concesse entro la data dell’8 marzo 2020. Una misura che insieme alle altre di questo tipo, compresa la sospensione delle operazioni di riscossione, nasceva dalla emergenza prima sanitaria e poi economica di questi lunghi mesi di pandemia. Ed anche il nuovo emendamento segue la linea tracciata di venire incontro a contribuenti che hanno avuto serie difficoltà perfino a tirare avanti, figuriamoci a pagare le bollette.
Uno di questi provvedimenti per esempio ha riguardato i piani di dilazione in essere all’8 marzo 2020, cioè per i piani rateali concessi prima del periodo emergenziale. Il termine per il pagamento delle rate in scadenza era passata dal 30 settembre al 31 ottobre 2021.
Per i soggetti ammessi al nuovo piano di rateizzazione invece, c’è di nuovo la possibilità di richiedere la dilazione delle somme dovute. E questo, a prescindere dal saldo delle precedenti. Il periodo però non è lunghissimo, perché scade il 30 aprile del 2022. Possibilità data anche ai contribuenti che hanno sfruttato la sospensione delle cartelle previste dal decreto Cura Italia (uno dei tanti decreti emergenziali del governo nella fase di pandemia).
Come funziona la nuova rateizzazione delle cartelle di pagamento
Sono state confermate le modalità con cui verranno richieste le comunicazioni di irregolarità che poi sono quelle che possono essere rateizzate. E sono le seguenti:
- Fino a 5.000 euro, massimo 8 rate trimestrali di pari importo;
- Oltre i 5.000 euro, massimo 20 rate trimestrali di pari importo.
Entro 30 giorni dal ricevimento della comunicazione va pagata la prima rata. Gli interessi sono al tasso del 3,5% annuo.