La Naspi è l’indennità di disoccupazione che l’Inps eroga a chi perde involontariamente il lavoro. L’indennità viene erogata mensilmente dall’Inps per la durata massima prevista e variabile in base alla durata dei vari rapporti di lavoro che l’interessato ha avuto nei 4 anni che precedono l’ultima perdita del lavoro.
Anche gli importi della Naspi spettante sono commisurati ai 4 anni precedenti, in questo caso alla media delle retribuzioni percepite. Sia perla durata che per il calcolo, i periodi utili sono quelli che non hanno già dato luogo ad altre indennità per disoccupati, cioè a precedenti Naspi ma anche a Requisiti ridotti, disoccupazione ordinarie, Aspi o Mini Aspi.
Il calcolo dell’indennità quindi si basa sulla media degli stipendi. Ma come si effettua il giusto calcolo della Naspi spettante e come fare a capire in anticipo quanto si prenderà? Vediamo di rispondere a questa domanda con una guida dettagliata al calcolo della Naspi con tanto di esempi chiarificatori.
Il calcolo della Naspi in base allo stipendio percepito
Il calcolo della indennità di disoccupazione Inps, meglio conosciuta come Naspi (Nuova assicurazione sociale per l’impiego) si basa sulla somma degli stipendi che il lavoratore ha percepito negli ultimi 4 anni di lavoro, quelli che hanno preceduto la perdita del posto di lavoro da cui scaturisce la nuova richiesta di Naspi.
Parliamo naturalmente di stipendio imponibile ai fini previdenziali. Occorre fare la media e quindi dividere la somma di tutti gli stipendi per le settimane di lavoro svolte. La Naspi può essere percepita per la metà delle settimane effettivamente lavorate nel quadriennio che possiamo definire di osservazione (al netto delle settimane già utilizzate per precedenti indennità di disoccupazione).
Per capire quanto spetta di Naspi occorre poi moltiplicare il risultato ottenuto, cioè la media calcolata come prima spiegato, per 4,33. Ciò che si ottiene è la mensilità di Naspi spettante. Che però non è l’importo che si percepirà per tutta la durata del sussidio.
Il decalage della indennità per disoccupati dopo i primi mesi di fruizione
Di norma va applicato un decalage del 3% al mese a partire dal quarto mese di sussidio.
La Naspi spettante al disoccupato che resta senza lavoro, può essere percepita per un massimo di 24 mesi (come detto prima, la metà delle settimane lavorate negli ultimi 4 anni). Per le perdite di lavoro scaturite dal primo gennaio scorso, in via eccezionale per l’emergenza pandemica, si è intervenuto riducendo il decalage.
Per chi ha perduto il lavoro a partire dal primo gennaio 2022 la riduzione del 3% si avvia dal sesto mese di fruizione dell’indennità, mentre parte dall’ottavo mese per i disoccupati che hanno già alla data di presentazione della domanda di Naspi, 55 anni di età compiuti.
Gli esempi di calcolo della indennità
Come detto, il calcolo della Naspi parte dalla somma degli stipendi imponibili ai fini previdenziali su cui si calcola una media. Ipotizzando un lavoratore con stipendio medio di 1.000 euro al mese, e con accumulo di 48.000 euro di retribuzione lorda ai fini previdenziali. Questa cifra va prima di tutto divisa per le settimane lavorate.
Ipotizzando in 200 il numero di settimane lavorate, il disoccupato si troverà a dividere 48.000 euro perle 200 settimane e poi a passare il risultato per 4,33. La Naspi percepita è pari al 75% di quello che esce che è pari a 1.039,20 euro (48.000 diviso 200 per 4,33). Sarà pari a 779,40 centesimi al mese la Naspi spettante per i primi sei mesi di beneficio che diventeranno 756,02 nel sesto mese, 733,34 nel settimo e così via per tutti i 100 giorni di Naspi spettanti (la metà delle 200 settimane prima citate)
Con lo stesso metro, un lavoratore che ha percepito uno stipendio elevato, pari a 2.000 euro al mese sempre per 200 settimane di lavoro negli ultimi 4 anni, potrà arrivare a percepire cifre più alte. Ma in questo caso occorre fare i conti con la limitazione massima di importo che la Naspi prevede. 96.000 euro diviso 200 per 4,33 produce 2.078 euro di cui il 75% è pari a 1.558,80 euro.
La Naspi prevede che se l’importo risultante è pari o inferiore a 1.195 euro, il 75% si applica proprio a 1.195. E poi si aggiunge il 25% della differenza tra l’importo risultante e 1.195 euro. Nel nostro caso, 1.558,80 meno 1195,00 cioè 363,80, di cui il 25% pari a 90,95 euro. Il nostro disoccupato percepirà quindi una Naspi pari a 987,20 euro al mese (il 75% di 1.1 95, cioè 896,25 più il 25% di 363,80, cioè 90,95).
E come già detto, cifra spettante sempre per i primi 5 mesi, con decurtazione progressiva dal sesto mese in poi.