Lo stanziamento di 750 milioni di euro rientranti nel Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (Pnrr) va a favore della ricerca, dello sviluppo e dell’innovazione nei settori considerati strategici. Si tratta di un mix di contributi a fondo perduto e di finanziamenti agevolati, utilizzabili anche tra di loro, per la copertura fino al 100% delle spese per gli investimenti. Le agevolazioni sono previste dal ministero per lo Sviluppo Economico (Mise) che ha emanato il decreto del 13 gennaio 2022, poi pubblicato nella Gazzetta ufficiale numero 36 del 12 febbraio 2022.
Contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati per progetti di ricerca e di innovazione: le risorse della misura
I fondi messi a disposizione nell’ambito del Pnrr ammontano a 750 milioni di euro e sono destinati all’attuazione dell’investimento al punto 5.2 relativo alla competitività e alla resilienza delle filiere produttive. Il 40% delle risorse andrà a favore dei progetti presentati dalle imprese situate in Campania, Puglia, Sicilia, Sardegna, Calabria, Abruzzo, Basilicata e Molise.
Contributi a fondo perduto e finanziamenti delle filiere: quali imprese possono presentare domanda?
I contributi a fondo perduto e i finanziamenti agevolati del ministero per lo Sviluppo Economico possono essere richiesti dalle seguenti filiere o imprese:
- agroindustria;
- design, moda e arredo;
- automotive;
- microelettronica e semiconduttori;
- metallo ed elettromeccanica;
- chimico e farmaceutico.
Quali sono gli ambiti delle spese nell’ambito dei contributi a fondo perduto per la ricerca e l’innovazione?
Gli investimenti devono garantire una spesa relativa alla ricerca innovativa industriale e fondamentale, allo sviluppo sperimentale e agli studi di fattibilità. Premialità eventuali in termini di contributi sono previste a favore delle piccole e medie imprese che provvedano, peraltro, alla diffusione dei risultati della ricerca e dell’innovazione e a una effettiva collaborazione tra soggetti ammessi alla ricerca.
Contributi a fondo perduto, chi può richiedere i finanziamenti e da quando?
Nell’ambito dei contributi a fondo perduto per la ricerca e l’innovazione, le imprese dovranno attendere il provvedimento del ministero per lo Sviluppo Economico che detterà le condizioni e i termini per la presentazione delle domande di finanziamento. Si tratterà, in ogni modo, di domande a sportello dedicate ai Contratti di sviluppo. I progetti presentati dalle imprese per la concessione dei contributi a fondo perduto devono avere come obiettivo quello della nascita, dello sviluppo o del consolidamento della filiera produttiva di appartenenza. Sono previsti anche programmi di integrazioni tra le filiere, in particolare per il rafforzamento dell’operatività delle piccole e medie imprese.
Contributi a fondo perduto per ricerca e innovazione Pmi: quali sono le agevolazioni ottenibili?
Contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati possono anche essere combinati per sostenere il progetto presentato dalle imprese. Più nello specifico, si possono combinare i seguenti strumenti:
- contributi in conto impianti o in conto interessi;
- finanziamenti agevolati;
- contributi diretti alle spese.
Aiuti alle imprese, quali caratteristiche ha il finanziamento agevolato per ricerca e innovazione?
La tipologia di contributo, e l’eventuale integrazione tra gli strumenti proposti dal ministero per lo Sviluppo Economico, sarà definito in base all’accordo raggiunto in fase di presentazione della pratica. Nel caso in cui si ottenga il finanziamento agevolato, è necessario considerare un prestito che può essere concesso fino al 75% delle spese ritenute ammissibili. Sono necessarie le garanzie ipotecarie o bancarie o assicurative e la restituzione in 10 anni. Il periodo di pre-ammortamento non può superare i quattro anni. È necessario ottenere un finanziamento bancario nel caso in cui l’azienda, con il proprio progetto, ottenga il contributo in conto interessi. La durata è pari a quella del finanziamento agevolato.
Intensità degli aiuti per i progetti di ricerca e innovazione
Intensità degli aiuti per i progetti di ricerca e innovazione delle imprese può essere raggiunta per il:
- 100% delle spese sostenute per la ricerca fondamentale;
- 50% per la ricerca industriale;
- 25% per lo sviluppo sperimentale;
- 50% per lo studio di fattibilità.
Contributi a fondo perduto Pmi in ricerca e innovazione: come aumentare la copertura delle spese?
Sono previste, in ogni modo, delle premialità a favore delle imprese. Infatti, le percentuali della copertura delle spese per la ricerca industriale e per lo sviluppo sperimentale possono aumentare fino all’80% dei costi agevolabili. Si arriva a questa percentuale sommando la premialità del 10% per progetti delle medie imprese; del 20% per progetti delle piccole imprese; del 15% per progetti che prevedano una effettiva collaborazione tra le imprese (una deve essere una piccola e media impresa oppure due imprese appartenenti a Stati membri diversi). Il 10% (medie imprese) o il 20% (piccole imprese) in più spetta anche se la Pmi diffonde ampiamente i risultati della sperimentazione. Rientrano nella diffusione sia le conferenze che le pubblicazioni.
Quali sono le spese ammissibili per i contributi a fondo perduto e i finanziamenti Mise in ambito di ricerca e innovazione?
Le spese ammissibili ai contributi a fondo perduto per la ricerca e l’innovazione e i finanziamenti riguardano:
- le spese per il personale del soggetto che presenta il progetto (ricercatori, tecnici e personale ausiliario);
- i nuovi strumenti e le nuove attrezzature funzionali al progetto;
- le spese di ricerca contrattuale come licenze e brevetti;
- le consulenze per i progetti di innovazione, di ricerca e di sviluppo;
- le spese generali;
- i materiali che devono essere utilizzare per svolgere le attività previste nell’ambito del progetto.
Contributi a fondo perduto Mise per collaborazioni grandi imprese e Pmi
Nell’ambito dei contributi a fondo perduto del Mise per la ricerca e lo sviluppo possono rientrare anche le grandi imprese. In particolare la collaborazione di una grande imprese e una Pmi produce un aiuto del 15% dei costi ammissibili per la grande impresa e il 50% per quelli della Pmi nel caso in cui quest’ultima sostenga almeno il 30% delle spese ammissibili per il progetto.