Il ministro per lo Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti ha firmato un nuovo decreto che prevede contributi a fondo perduto in conto impianti volti a sostenere le piccole e medie imprese (Pmi) per le spese relative a investimenti innovativi e sostenibili. Le spese devono rientrare nell’ambito della trasformazione digitale e tecnologica delle imprese con l’obiettivo di aumentare la competitività e la crescita economica. Il decreto, ad oggi al vaglio di registrazione della Corte dei Conti, è in linea con il piano Transizione 4.0 delle imprese in rapporto all’economia circolare e all’efficienza energetica.
Contributi a fondo perduto alle piccole e medie imprese: le risorse disponibili
In totale, le risorse stanziate per i contributi a fondo perduto a favore delle imprese ammontano a 678 milioni di euro. I fondi derivano sul React Eu, asse prioritario VI del Piano operativo nazionale “Imprese e competitività” del settennato 2014-2020. La maggior parte delle risorse (428 milioni di euro) sono destinate alle regioni del Centro e del Sud Italia: Campania, Puglia, Sicilia, Sardegna, Abruzzo, Calabria e Molise. Altri 250 milioni di euro sono destinate alle regioni del Centro e del Nord: Friuli Venezia Giulia, Province autonome di Trento e Bolzano, Emilia Romagna, Piemonte, Valle d’Aosta, Veneto, Lombardia, Liguria, Lazio, Umbria e Marche. Il 25% dei fondi stanziati andranno a favore delle piccole e medie imprese.
Contributi a fondo perduto Pmi, quali sono le spese ammissibili?
I contributi a fondo perduto in c/impianti prevedono la copertura di spese ritenute ammissibili per investimenti relative all’acquisto di nuove immobilizzazioni materiali e immateriali. Si possono pertanto acquistare:
- macchinari, attrezzature e impianti;
- opere murarie nel limite del 40% delle spese ammissibili;
- beni informatici e relative licenze sui beni materiali ammissibili;
- acquisto di certificazioni ambientali.
Misura dei contributi a fondo perduto a seconda della localizzazione delle piccole e medie imprese
I contributi a favore delle piccole e medie imprese verranno erogati in conto impianti. La misura varia a seconda della localizzazione delle imprese. Per la “zona A“, comprendente tute le regioni del Centro e del Sud Italia escluso l’Abruzzo, il contributo è fissato al 60% delle spese ammissibili sostenute dalle micro e dalle piccole imprese della Puglia, della Sicilia, della Campania e della Calabria; il finanziamento scende al 50% per le imprese di media dimensione; inoltre, il contributo base è del 50% per le micro e piccole imprese della Sardegna, del Molise e della Basilicata e al 40% per le imprese di media dimensione di queste tre regioni. Per tutte le altre regioni la misura del contributo è fissata al 35% per le micro e piccole imprese; e al 25% per le imprese di media dimensione.
Contributi a fondo perduto piccole e medie imprese, quando si potranno presentare le domande?
Per la presentazione delle domande dei contributi a fondo perduto delle piccole e medie imprese in conto impianti è necessario attendere il provvedimento del direttore generale del ministero per lo Sviluppo Economico (Mise). Nel decreto di prossima emissione saranno specificati i termini e le modalità con le quali si potranno inoltrare le istanze. La richiesta dei contributi, in ogni modo, non può essere cumulata con altre domande relative a forme pubbliche di aiuto alle imprese sugli stessi beni. Saranno invitate a presentare domanda le imprese operanti nelle attività economiche dei servizi alle imprese e della manifattura.