Se c’è un settore in sofferenza che richiede bonus e che balza sicuramente agli occhi è lo spaccato delle Partite IVA. Professionisti, piccoli imprenditori, piccoli negozianti o commercianti. Sono questi i più in sofferenza a causa della continua emergenza Covid e della crisi economiche che ne è scaturita. I numeri di cui in queste ore stanno parlando i media, che si riferiscono ai dati della CGIA di Mestre riguardanti le chiusure di moltissime attività da Nord a Sud proprio per questa sofferenza, sono allarmanti.
Il governo fin da inizio pandemia ha previsto bonus e indennizzi in aiuto di queste attività, ma forse non sono stati sufficienti. Eppure ce ne sono davvero tanti di bonus, a tal punto che come si legge sul sito “Investireoggi.it”, nel solo 2022 è possibile arrivare a recuperare fino a 15.000 euro.
I bonus per le partite IVA del 2022, cos’è il Bonus bancomat
Una misura poco nota è senza dubbio il bonus bancomat. Parliamo di un benefit che può essere assegnato, dietro richiesta a professionisti e commercianti. Si tratta di un bonus sotto forma di credito di imposta che si riferisce all’ammodernamento dei sistemi di pagamento nelle attività e all’acquisto o noleggio dei Pos.
Il bonus massimo può arrivare a 480 euro. L’incentivo altro non è che uno sconto a favore di questi soggetti che comprano o prendono in affitto questi nuovi strumenti di accettazione dei pagamenti da parte della loro clientela. Il bonus è diviso in due, con 160 euro appannaggio di chi compra o affitta solo il Pos, e 320 euro per chi passa anche allo scontrino telematico, con la memorizzazione elettronica quindi.
E si tratta di un bonus variabile in base alle proporzioni di fatturato del richiedente. Infatti per Partite IVA con fatturati fino a 200.000 euro il bonus è pari al 70%. Scende al 40% per le Partite IVA con fatturati sopra 200.000 e fino ad un milione di euro ed infine al 10% per le Partite IVA con fatturati sopra il milione e fino a 5 milioni di euro.
Naturalmente ilo 100% di bonus spetta a Partite IVA con fatturati inferiori a 200.000 euro.
Bonus impianti di compostaggio e soluzioni meno inquinanti
Come stabilito dalla legge di Bilancio 2022 esiste un bonus per le Partite IVA che istallano nuovi impianti di compostaggio . Si rammenda che per impianto di compostaggio si fa riferimento a quella struttura che trasforma la parte umida dei rifiuti nel cosiddetto humus, accelerandone il processo.
Il bonus vale sia per l’istallazione che per la messa in funzione e come si legge in manovra, vale per le aree del Mezzogiorno, cioè Sicilia, Calabria, Basilicata, Puglia, Campania e Molise. Evidente l’impegno del governo nel rendere meno inquinanti possibili le imprese. Si tratta di un bonus fiscale sotto forma anche in questo caso di credito d’imposta.
ISCRO, di cosa si tratta?
Uno strumento inserito nel nostro ordinamento dal 2020 e valido fino al 2023 è la cosiddetta Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa , cioè l’Iscro. Sono gli iscritti alla Gestione Separata INPS i soggetti interessati da questa indennità. SI tratta di una specie di indennità di disoccupazione per liberi professionisti. Infatti l’Iscro è un bonus mensile erogato per 6 mesi dall’Inps, parametrata all’ultimo reddito da lavoro autonomo che il professionista ha certificato. Una indennità variabile da 250 ad 800 euro proprio in base al redito del libero professionista.
Come siu legge nella circolare dell’Inps, l’indennità è pari al 25 per cento dell’ultimo reddito da lavoro autonomo certificato dall’Agenzia delle Entrate e già trasmesso da quest’ultima all’INPS alla data di presentazione della domanda. Per capire bene come si arriva al beneficio spettante, il reddito annuo va diviso per 12 mesi, moltiplicato per 6 e poi moltiplicato per il 25%.