È necessario procedere con la comunicazione all’Agenzia delle entrate delle spese sostenute ai fini del bonus acqua entro il 28 febbraio 2022. La comunicazione deve essere accompagnata anche dai documenti che attestino l’effettuazione delle spese stesse. Pertanto, vanno allegate le fatture elettroniche o i documenti che riportino il codice fiscale. Il bonus, conosciuto anche come “acqua potabile”, permette di ottenere un credito di imposta corrispondente alle spese per l’acquisto di filtri e meccanismi che consentono di aumentare la qualità dell’acqua. Per la comunicazione è necessario utilizzare i servizi on line offerti dall’Agenzia delle entrate.
Bonus acqua, chi può fare richiesta del credito di imposta?
Ammessi a presentare domanda per il bonus acqua, con relativa domanda e documentazione, sono:
- le persone fisiche;
- i soggetti che svolgono attività di impresa, arti e professioni;
- gli enti non commerciali ed enti del terzo settore;
- enti religiosi.
Per cosa si può richiedere il bonus acqua? Ecco le agevolazioni fiscali
Il bonus acqua può essere richiesto nel caso in cui si siano sostenute delle spese ammesse alla concessione del credito di imposta. In particolare, le spese devono riguardare:
- l’acquisto e l’installazione di sistemi di filtraggio dell’acqua;
- la mineralizzazione, il raffreddamento e l’addizione di anidride carbonica alimentare E 290.
Tutti i sistemi ammessi al credito di imposta devono avere come obiettivo, dunque, quello di migliorare la qualità dell’acqua necessaria per il consumo umano erogata dagli acquedotti.
Bonus acqua 2022, ecco quali sono gli importi massimi per il credito di imposta
Il bonus acqua genera il credito di imposta sulle spese ammissibili e sostenute dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2023. I fondi messi a disposizione del governo sono pari a 5 milioni di euro per il 2021; ad altrettanti per il 2022; a 1,5 milioni di euro per il 2023. Si possono concedere crediti di imposta per importi pari a 1.000 euro per ogni unità abitativa, per le persone fisiche che non svolgano attività economica. L’importo massimo del bonus può raggiungere i 5 mila euro per ogni immobile utilizzato per lo svolgimento dell’attività economica, per chi esercita attività di impresa, arti e professioni. Lo stesso tetto è inerente agli enti non commerciali e quelli del terzo settore e per gli enti religiosi che siano riconosciuti civilmente.
Come presentare domanda all’Agenzia delle entrate per il bonus acqua 2022?
L’Agenzia delle entrate è intervenuta con il provvedimento del 16 giugno 2021 per stabilire le modalità di beneficio del bonus acqua. Nello stesso decreto è stato approvato il modello di comunicazione da utilizzare per inoltrare la domanda che i soggetti interessati devono trasmettere all’Agenzia delle entrate dal 1° febbraio al 28 febbraio 2022. La domanda, in particolare, deve essere presentata durante il mese di febbraio dell’anno successivo a quello nel quale siano state sostenute le spesse stesse. Pertanto, la domanda di febbraio 2022 si riferisce alle spese sostenute nell’anno 2021.
Spese ammissibili bonus acqua: necessario documentazione con fattura elettronica o documento con codice fiscale
Per essere accettata la domanda del bonus acqua è necessario che le relative spese siano documentate attraverso la fattura elettronica oppure tramite un documento commerciale che riporti il codice fiscale della persona fisica o dell’ente che richiede il credito di imposta. Se le spese sono state sostenute dal 1° gennaio al 15 giugno 2021 (prima della pubblicazione del provvedimento dell’Agenzia delle entrate) è necessario riportare alla fattura o al documento commerciale della spesa il codice fiscale del soggetto che richiede il bonus.
Bonus acqua, come devono essere stati effettuati gli acquisti?
Secondo le regole fissate dall’Agenzia delle entrate, per la richiesta delle persone fisiche del bonus acqua è necessario che il pagamento sia stato effettuato con:
- versamenti bancari;
- postali;
- sistemi di pagamenti differenti da quello in contanti.
Bonus acqua, come può essere utilizzato il credito di imposta?
Il credito di imposta derivante dal bonus acqua può essere usato in compensazione. In tal caso è necessario utilizzare il modello F24. In alternativa, le persone fisiche che non hanno attività di impresa o da lavoratori autonomi, possono procedere alla compensazione nella dichiarazione dei redditi dello stesso anno della spesa. Si possono utilizzare anche più dichiarazioni dei redditi di anni successivi, fino a esaurire l’importo del credito di imposta.