Titoli di credito i più noti sono gli assegni e le cambiali. Anche se oggi le seconde sono sempre meno usate per una serie di motivi.
Titoli di credito: cosa sono e quando si usano
I titoli di credito nascono dall’esigenza di far circolare denaro, senza l’utilizzo del contante. Pertanto sono documenti destinati alla circolazione che menzionano una situazione giuridica attiva. Al suo interno vi un diritto ad una prestazione che può consistere nel pagamento di una somma di denaro, oppure nella riconsegna di beni determinati.
Tra i titoli di credito più noti vi sono le cambiale e gli assegni, con tutte le loro caratteristiche e diversità. Tuttavia la legge stabilisce il modo in cui questi titoli possono circolare. Ad esempio i titoli possono essere:
- al portatore e cioè titoli che non riportano il nome del titolare e si trasferiscono con la semplice consegna del documento. E’ il caso delle obbligazioni delle spa (società per azioni) o i titoli del debito pubblico;
- titoli all’ordine e cioè i titoli che i titoli indicano un nome, ma che il trasferimento si attua tramite consegna del documento e girata. Questa consiste nell’ordine impartito dal girante di effettuare la prestazione a favore del nuovo proprietario;
- nominativi quando sono intestati a favore del titolare sia del documento sia nel registro dell’emittente. Il trasferimento di questi titoli avviene oltre che con la consegna, con l’annotazione nei registri.
Tuttavia sia la cambiare che l’assegno sono diversi, quindi occorre un’analisi specifica dei due prima di confrontarli.
La cambiale cos’è e le sue tipologie
La cambiale è un titolo di credito monetario, astratto, all’ordine. In Italia la disciplina principale è contenuta nella cosiddetta legge cambiaria (Regio Decreto del 14 dicembre 1933, n. 1669).Ne esistono di due tipi: il pagherò e la tratta. Il primo consiste in una promessa di un soggetto di pagare una somma ad un altro soggetto detto prenditore. Mentre la tratta contiene l’ordine che un soggetto (traente) rivolge a un altro (trattario) di pagare una somma di denaro da un terzo (prenditore).
La cambiale per essere valida ha bisogno di alcuni elementi essenziali. Infatti deve contenere:
- la denominazione “cambiale” inserita nel contesto del titolo;
- la promessa o l’ordine di pagare una somma determinata;
- il nome del prenditore;
- il luogo e la data di emissione;
- il luogo del pagamento;
- la scadenza;
- la sottoscrizione dell’emittente e del traente.
La girata e l’avallo della cambiale
La cambiale è trasferibile mediante la girata che consiste nell’ordine, scritto sul retro della cambiale stessa di pagare ad una terza persona. Inoltre è un negozio unilaterale e formale. Anche se la girata può essere in bianco oppure piena. Si dice girata piena quando il girante, indica il nome del giratario, prima di provvedere alla sottoscrizione. Mentre si dice in bianco quando il girante si limita a firmare, ma non indica alcun nome.
Mentre l’avallo è una obbligazione cambiaria di garanzia. Il garante prende il nome di avallante, invece il garantito di avallato. L’avallo è una garanzia personale del credito. Dunque, la garanzia si assume scrivendo sulla cambiale le parole “per avallo“.
Titoli di credito: l’assegno bancario
Tra i vari titoli di credito vi sono anche l’assegno bancario e quello circolare. L’assegno bancario è l’ordine che un soggetto rivolge ad una banca di pagare una determinata somma determinata al legittimo portatore del titolo. E’ molto simile alla cambiale tratta, ma si differenzia perché il trattario è sempre la banca e che questa mai assume obbligazioni cambiaria verso il presentatore del titolo stesso.
Nell’assegno bancario la banca pagherà l’assegno se nel conto del firmatario ci sono i soldi necessari, la così detta provvista. Qualora questa non fosse sufficiente la banca non effettuerà alcun pagamento, ma il portatore potrà agire nei confronti del traente. L’emissione di assegno scoperto perché privo di fondi (anche detto assegno “a vuoto” o “senza provvista”), non costituisce più reato e, pertanto, non implica neanche sanzioni di carattere penale.
Titoli di credito: l’assegno circolare
L’assegno circolare è un assegno che può essere emesso solo da una banca o posta e consiste, nella promessa di pagare una somma determinata al legittimo portatore. Tuttavia questo titolo di credito è il più sicuro perché è direttamente la banca a pagare.
L’assegno circolare non può essere emesso al portatore, ma solo all’ordine di un terzo o dello stesso cliente. Questo tipo di assegno viene spesso usato per le compravendite immobiliari. Del resto viene emesso dalla banca, su specifica richiesta di un cliente e per lo più dietro il versamento del denaro contante da parte del richiedente.
Ma questi titoli di credito sono ancora usati?
Oggi la cambiale trova sempre meno utilizzo, a differenza degli assegni. Ebbene uno dei motivi per i quali la cambiale non si utilizza più come mezzo ordinario di pagamento è che nulla vieta la possibilità di emettere assegni postdatati. Questo ultimo assegno produce effetti simile alla cambiale, ma rimanda il pagamento del credito fino alla data apposta sul titolo stesso. Anche se non è possibile presentarlo allo sportello, per la riscossione, prima della data.
Inoltre la cambiale è tramontata anche perché oggi chi esegue vendite con pagamento ritardato o dilazionato si garantisce in modo diverso rispetto al rilascio della cambiale. Spesso un creditore preferisce chiedere una fideiussione. Si può quindi affermare che ormai la cambiale viene davvero poco usata. Invece gli assegni sono ancora usati, ma ancora per molto? Probabilmente no, visto che si sta sempre più assistendo ad una dematerializzazione degli stessi titoli.
Ad esempio l’utilizzo dei rid, dei bonifici bancari eseguiti anche da casa, hanno preso sempre più piede. Del resto anche le leggi di molti stati, compreso l’Italia, sta puntando una fase di digitalizzazione, dove home banking la fa da padrona e i pagamenti tramite carte di credito/debito o prepagate sono sempre più incentivati.