Farm To Fork è il piano decennale dell’Unione Europea per un sistema alimentare equo, sano e rispettoso per l’ambiente. Non è vincolante per gli Stati Membri, ma entra a far parte della PAC, che invece è vincolante, gli Stati sono tuttavia esortati a adottare politiche in linea con tale piano.
Cosa vuol dire Farm To Fork?
La traduzione della locuzione Farm To Fork è “dal produttore al consumatore” ed esprime già nel nome il nocciolo e la filosofia che sottende a questo piano, cioè fare in modo che ci sia una filiera corta, un maggior controllo sul cibo, ma anche un consumo consapevole ed equo. Si tratta di una strategia che fa parte dell’European Green Deal (Patto Verde Europeo) che mira a rendere l’Europa il primo continente a impatto climatico Zero mettendo però le persone al centro attraverso il legame tra persone, società e pianeta. L’obiettivo è trasformare il sistema alimentare europeo in modo da renderlo più sostenibile e riducendo l’impatto sui Paesi Terzi.
La strategia Farm To Fork, elaborata dalla Commissione Europea, tocca molti temi legati alla filiera alimentare, si parte dalla produzione per finire all’etichettatura dei prodotti. Ogni Stato dovrà seguire questa strategia adottando degli atti interni, quindi sulle modalità per realizzare gli obiettivi i vari Stati Membri hanno una certa autonomia, inoltre potranno ottenere degli incentivi (che naturalmente si riversano sulle aziende della filiera alimentare, in primo luogo le aziende agricole), volti ad implementare la strategia.
Obiettivi della strategia Farm To Fork
Gli obiettivi della strategia Farm To Fork sono:
- Garantire una produzione alimentare sostenibile, quindi volta a tutelare le risorse naturali e in particolare quelle idriche e ridurre l’uso di sostanze inquinanti, preferendo agricoltura biologica, strategie di agri-forestazione, adozione di sistemi digitali per il controllo di tutte le fasi della coltivazione per avere un’agricoltura di precisione.
Si tratta degli obiettivi del programma agricoltura 4.0 di cui è possibile avere un approfondimento con l’articolo: Agricoltura 4.0: cos’è e gli incentivi per le aziende agricole
- garantire la sicurezza alimentare (attraverso cibi più sani, controllati e certificati);
- assicurare una filiera sostenibile “coltivazione, allevamento, trasformazione”;
- promuovere il consumo di cibi sani e un’alimentazione corretta (mangiare meno e meglio);
- ridurre gli sprechi alimentari;
- combattere le frodi alimentari, su questo punto l’Italia ha mostrato particolare sensibilità cercando soprattutto di proteggere i propri prodotti con riconoscimenti DOCG, DOC che contraddistinguono i prodotti tipici e proteggendo alcuni marchi/prodotti storici come il parmigiano, il prosecco e altre specialità esportate in tutto il mondo.
Le tappe da rispettare
Farm To Fork però non si limita a stabilire degli obiettivi da raggiungere, ma pone anche degli obiettivi intermedi, o meglio le tappe, ad esempio:
- riduzione del 50% dell’uso di pesticidi chimici entro il 2030
- particolare attenzione viene posta anche all’allevamento infatti è prevista una riduzione del 50% della vendita di antimicrobici per gli animali d’allevamento e una riduzione di antibiotici per l’acquacoltura;
- un altro obiettivo intermedio è dimezzare la perdita di nutrienti dei terreni, questo attraverso un uso consapevole del suolo che porterà a un aumento di fertilità dei terreni. In questo modo si calcola che entro il 2030 potrà essere ridotto del 20% l’uso di fertilizzanti;
- infine, entro il 2030 il 25% dei terreni destinati all’agricoltura dovrà essere destinato all’agricoltura biologica.
Su questo punto l’Italia è in realtà già avanti, infatti in Italia la superficie dedicata all’agricoltura biologica è al 15,2%, l’obiettivo invece è stato già raggiunto dall’Austria che ha una superficie coltivata a 25,2%, mentre l’Estonia è al 22,3%.
Incentivi e piani per raggiungere gli obiettivi Farm To Fork
Per raggiungere tutti gli obiettivi della Strategia Farm To Fork sarà necessario comunque proporre forti incentivi che possano supportare l’acquisto di macchinari da parte delle aziende che saranno sottoposte a intensi piani di trasformazione.
Occorrerà inoltre investire in formazione, insomma non si potrà fare affidamento su un’agricoltura quasi intuitiva, ma dovranno essere studiate in modo approfondite caratteristiche climatiche e del suolo in modo da poter realizzare l’agricoltura di precisione richiesta per raggiungere gli obiettivi della strategia. Dovranno essere trovate adeguate alternative all’uso di pesticidi chimici in modo da avere una produzione sufficiente ad alimentare le persone. Occorrerà inoltre adeguarsi ai nuovi sistemi di etichettatura, ricordiamo che il decreto Mille Proroghe ha prorogato al 30 giugno 2022 la sospensione dei termini riguardanti l’etichettatura degli imballaggi in base al Codice dell’Ambiente.
Per un approfondimento sul decreto Milleproroghe, c’è l’articolo: Decreto Milleproroghe 2022: ecco tutti i nuovi termini
Il Farm To Fork troverà una concreta applicazione nella PAC, Politica Agricola Comune, e nei piani strategici nazionali, sarà appunto la PAC la prima linea che gli Stati Membri dovranno obbligatoriamente attuare ed è da questa che si capirà qual è il reale stato dell’arte, infatti creerà una quadro giuridico uniforme nel vari Paesi.
Vantaggi per agricoltori e allevatori
E’ ovvio che la strategia Farm To Fork inciderà notevolmente sulle pratiche adottate da chi nel settore della produzione alimentare lavora e in primo luogo su aziende agricole, e sappiamo che per tali si intendono anche gli allevamenti e le aziende impegnate nella trasformazione delle materie prime. Per costoro ci saranno incentivi e un sistema premiale volto ad accompagnarli in questa importante transizione. Il programma mira anche a portare nuove energie in questo settore attraverso il ricambio generazionale, si punta così ad attrarre giovani tra 20 e 25 anni di età anche assicurando condizioni di vita dignitose agli agricoltori e rendendo più efficiente il sistema agricolo.
Per i consumatori ci sarà un aumento della qualità dei prodotti alimentari che giungono sulla tavola e quindi migliori condizioni di salute. Naturalmente è legittimo attendersi degli aumenti di prezzi, d’altronde gli stessi sono determinati anche dall’aumento del costo dell’energia che non era ipotizzabile al momento dell’adozione del Farm To Fork. Nel lungo periodo ci si attende però una diminuzione delle spese legate alla salute. Inoltre ci si attende una diminuzione dei consumi alimentari, infatti stiamo mangiando troppo e male.
Non sono mancate critiche al programma, in particolare da parte di Slow Food che da sempre è impegnata nella promozione di un’agricoltura più sostenibile e nella cultura del cibo sano e nutriente. Le critiche sono rivolte al fatto che la strategia contempla l’uso dei nuovi OGM, inoltre l’obiettivo di ridurre del 50% l’uso di pesticidi è poco coraggioso, perché non consente di salvare gli insetti impollinatori, in primo luogo le api.
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