Pensioni 2022 a 63 anni? come fare e chi può accedere

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Il 2022 lascia in dote dal punto di vista previdenziale l’ennesimo anni di Ape sociale. Parliamo dell’Anticipo pensionistico a carico dello Stato. Una misura che consente di accedere alle pensioni con un largo anticipo rispetto alle soglie ordinarie della pensione di vecchiaia. Ma si tratta di una misura che ha ancora delle sfaccettature che la allontanano da una classica misura pensionistica.

Infatti per natura la misura può essere considerata più assistenziale che previdenziale, soprattutto perché si parla di reddito ponte e perché è una misura destinata soprattutto a delle persone che hanno determinati problemi di varia natura. Infatti l’Ape sociale non è una misura generalizzata ed aperta a tutti. In altri termini non basta raggiungere le soglie dei contributi e dell’età necessarie, ma occorre rientrare in particolari tipologie di soggetti, evidentemente meritevoli di tutela da parte del legislatore.

Nella proroga di un altro anno di questa misura (scadeva il 31 dicembre 2021 ma si è deciso di prolungarla per tutto il 2022), non sono poche le novità introdotte. E molte di loro sono abbastanza importanti.

Ape sociale 2022, più lavori gravosi dentro la misura

L’allegato 1 della legge di Bilancio presenta il nuovo elenco delle attività gravose a cui è destinata l’Ape sociale. Alle 15 previste fino ad oggi (11 con la legge di Bilancio 2017 ed altre 4 con la manovra successiva), ne sono state aggiunte molte altre. E le pensioni con questa misura vengono evidentemente estese.

È il frutto dell’attività di studio che il Ministero del Lavoro ha assegnato ad una particolare Commissione. Parliamo di quella sui lavori gravosi che ha stabilito una graduatoria di attività che possono essere considerate troppo logoranti e meritevoli di una uscita agevolata come pensioni.

Prima di approfondire,  va sottolineato il fatto che le nuove attività gravose rispetto alle 15 precedenti, non godono del beneficio di una misura gemella all’Ape sociale, cioè alla quota 41. In pratica le nuove attività gravose della nuova legge di Bilancio valgono solo nel perimetro dell’Ape sociale e non in quello della quota 41 precoci.

Per i lavori gravosi tutti, l’Ape sociale si centra con almeno 36 anni di contributi versati e con almeno 63 anni di età. Solo per gli edili e i ceramisti (in entrambi i casi occhio al Codice Ateco dell’attività), la scende a 32 anni. Si tratta di una delle novità più importanti prodotte dalla manovra finanziaria sulle pensioni 2022.

Resta il vincolo che questa attività deve essere stata svolta in 7 degli ultimi 10 anni di carriera o in 6 degli ultimi 7.

Ape sociale, pensioni e disoccupati

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Un’altra categoria di persone a cui è destinata l’Ape sociale è quella dei disoccupati. Per le pensioni anticipate questa Ape sociale è forse l’unica misura destinata a chi è senza lavoro. Infatti come dicevamo, si parla di una misura destinata a chi ha determinati problemi. I lavori gravosi e la loro attività particolarmente faticosa e pesante. Poi, i disoccupati e la loro condizione precaria dal punto di vista reddituale. Infine, i caregivers che hanno problemi familiari con l’invalido a carico e gli invalidi stessi e le loro problematiche di salute.

Tornando alle pensioni per i disoccupati, per l’Ape sociale servono sempre non meno di 63 anni di età. Ma per il montante contributivo utile la soglia è pari a 30 anni. Per il 2022 è stato eliminato un paletto che per molti in questi anni ha significato l’esclusione dalla misura o la perdita di mesi di prestazione. È stato deciso di eliminare il vincolo dei 3 mesi dall’ultima Naspi percepita. Viene meno il paletto dello status di disoccupazione e dei tre mesi di assenza da copertura da ammortizzatori sociali.

L’Ape sociale nel 2022, ancora invalidi e caregivers per le pensioni in anticipo

Sempre con almeno 63 anni di età e sempre con 30 anni di contributi, anche gli invalidi e chi ha invalidi a casa da assistere, sono potenziali beneficiari dell’Ape sociale. Gli invalidi devono avere una percentuale di invalidità certificata dalle competenti commissioni mediche Asl superiore al 74%.

Per i caregivers, cioè per chi assiste un familiare stretto, disabile e fiscalmente a carico, serve che questa assistenza sia scattata da almeno 6 mesi rispetto alla data di maturazione degli altri requisiti utili o dalla data in cui si intende beneficiare della misura.

Alcuni chiarimenti utili per l’Ape sociale nel 2022

Quando si va a definire l’Ape sociale come una misura lontana dal poter essere considerata strettamente previdenziale, si guarda al suo particolare meccanismo. Si fa riferimento al fatto che parliamo di una misura che ha una sua struttura che la differenzia da tutte le altre. Ad esclusione del doppio requisito anagrafico contributivo, per tutto il resto le particolarità sono evidenti e cioè:

  • La misura non è reversibile a causa di prematuro decesso del titolare della prestazione;
  • Non ci sono maggiorazioni e assegni familiari;
  • La misura è basata su 12 mensilità, cioè è priva di tredicesima;
  • La prestazione è di natura temporanea. Vale solo per gli anni di anticipo rispetto ai 67 anni della pensione di vecchiaia o del raggiungimento delle soglie utili alle pensioni anticipate.

Va sottolineato che per poter beneficare dell’Ape sociale occorre provvedere a presentare all’Inps una domanda di certificazione del diritto alla prestazione. Una domanda propedeutica rispetto a quella di Ape sociale vera e propria.

La domanda di certificazione del diritto, che non è quindi la vera domanda di pensione con l’Ape, andrebbe presentata entro la fine del mese di marzo del 2022. Una scadenza che nasce in modo tale da consentire all’Inps i controlli del caso. Dal punto di vista del richiedente invece,la scadenza è importante per un altro motivo. Rispettandola non si rischia di finire dentro il problema dell’esaurimento delle risorse. Infatti l’Ape non ha risorse illimitate ma si basa sugli stanziamenti del governo. Uscire fuori dalle risorse non fa perdere il diritto alla pensione, ma rischia di far slittare la decorrenza.

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Sindacalista, operatore di Caf e Patronato, esperto in materia previdenziale, assistenziale, lavorativa e assicurativa. Da 25 anni nel campo, appassionato di scrittura e collaboratore con diversi siti e organi di informazione.