Pensione: da 56 a 64 anni, la guida alle uscite per anno di nascita

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Per la pensione in generale, sono fondamentali sia i contributi versati che l’età anagrafica. E ad ogni età, o meglio, ad ogni anno di nascita corrispondono determinate tipologie di uscite,. Diverse le misure di pensione in base alla data di nascita.
Ecco una dettagliata guida.

La pensione a 56 anni

In un sistema come il nostro, che molti reputano tra i più difficili e duri in materia previdenziale, parlare di pensioni a 56 anni può sembrare strano.
Esiste però una misura che permette proprio questo, un pensionamento a 56 anni. La misura è la pensione anticipata per invalidi.
A 56 anni però escono solo le donne. Servono anche almeno 20 anni di contributi versati. Occorre attendere una finestra mobile di 12 mesi tra la data di maturazione dei requisiti e la decorrenza della prestazione.
L’invalidità deve essere quella pensionabile, certificata dalle commissioni mediche Inps e non solo da quelle Asl. La percentuale minima deve essere pari o superiore all’80%.

Quiescenza a 58 o 59 anni, ancora opzione donna

Opzione donna o regime contributivo donna è una misura ormai da anni in funzione. La misura è stata confermata dall’ultima legge di Bilancio.
Possono uscire dal lavoro le donne con 35 anni di contributi versati e con 58 anni di età per le dipendenti, sia private che pubbliche, o 59 anni per le lavoratrici autonome.
La misura prevede 12 mesi di finestra per le dipendenti e 18 mesi per le lavoratrici autonome.
Il calcolo della prestazione resta il solito, cioè il contributivo. La misura si rivolge solo a chi ha completato entrambi i requisiti entro il 31 dicembre 2021.

Per gli uomini invalidità pensionabile e pensione a 61 anni

Una misura di cui abbiamo parlato già per l’uscita a 56 anni del donne, torna utile pure per gli uomini.
Servono almeno 20 anni di contributi versati come per le donne, ma 61 anni di età.
C’è da fare i conti una finestra mobile di 12 mesi tra la data di maturazione dei requisiti e la decorrenza della prestazione. E come detto, l’invalidità deve essere quella pensionabile e certificata dalle commissioni mediche Inps. La percentuale minima deve essere pari o superiore all’80%.

Pensione a 62 anni

Con lo stop di quota 100 al 31 dicembre 2021 chi compie 62 anni nel 2022 si trova tagliato fuori dalla misura. Età e contributi infatti, andavano completati entro il 31 dicembre scorso.
Chi c’è riuscito, può accedere alla pensione con la quota 100 ancora nel 2022 con la cristallizzazione del diritto alla pensione.
Finestre mobili di 3 mesi per i lavoratori del settore privato e 6 mesi per gli statali. La pensione con quota 100 può ancora essere percepita nel 2022 prima di compiere i 63 anni di età.
Leggermente prima, già dai 61 anni e 7 mesi ci sarebbe anche la pensione usuranti. La misura consente di accedere alla quiescenza una volta completata la quota 97,6 ed una volta raggiunta la contribuzione minima di 35 anni con 61 anni e 7 mesi di età.
La misura si rivolge a chi svolge i lavori usuranti previsti dalla normativa vigente dal 2011. Dentro oltre agli addetti alla linea a catena o gli autisti dei mezzi di trasporto pubblici con 9 o più posti,anche i lavoratori addetti alle mansioni notturne.

La pensione a 63 anni con l’Ape sociale

A 63 anni invece, la via di uscita è l’Anticipo pensionistico sociale, misura che si centra con almeno 63 anni di età ed una contribuzione variabile in base alla categoria dove si risiede tra le 4 che la normativa dell’Ape ha previsto.
Per invalidi, disoccupati e soggetti con parenti disabili a carico, si esce con almeno 63 anni di età ed almeno 30 anni di contributi più una serie di condizioni e vincoli diversi per ogni profilo di tutela prima citati. Per i lavori gravosi, dalle maestre delle scuole dell’infanzia a quelle delle scuole primarie, da infermieri e ostetriche ai facchini e ai camionisti, servono non meno di 63 anni di età e non meno di 36 anni di contributi.
Per gli edili e i ceramisti invece, sempre dai 63 anni di età si può uscire con 32 anni di contributi versati.

Pensioni a 64 anni nel 2022, la guida

A 64 anni invece ecco la novità di quota 102. Una misura che ricalca la quota 100 se non fosse che l’età pensionabile è di 64 anni. Serve quindi completare la combinazione 64+38, dove 38 sono gli anni di versamenti previdenziali prescritti.
La misura prevede le finestre di 3 mesi per il settore privato e 6 mesi per il settore pubblico. A 64 anni disco verde anche per i contributivi puri con 20 anni di versamenti. Servono 20 anni di contribuzione con il primo versamento non antecedente al primo gennaio 1996. E serve una pensione pari ad almeno 2,8 volte l’assegno sociale, più o meno 1.310 euro al mese lordi.
Informazioni su B. A. 335 Articoli
Sindacalista, operatore di Caf e Patronato, esperto in materia previdenziale, assistenziale, lavorativa e assicurativa. Da 25 anni nel campo, appassionato di scrittura e collaboratore con diversi siti e organi di informazione.