Importanti novità per le donne che vogliono fare impresa: è possibile presentare la domanda per accedere al Fondo Impresa Femminile con contributi a fondo perduto e finanziamenti a tasso agevolato.
Cos’è il Fondo Impresa Femminile
Il Fondo Impresa Femminile è stato istituito con il decreto interministeriale del 30 settembre 2021, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 14 dicembre 2021. Come sottolineato nell’avviso presente sul sito del MISE, l’obiettivo di “promuovere e sostenere l’avvio e il rafforzamento dell’imprenditoria femminile, la diffusione dei valori dell’imprenditorialità e del lavoro tra la popolazione femminile e di massimizzare il contributo quantitativo e qualitativo delle donne allo sviluppo economico e sociale del Paese”. Il Fondo ha una dotazione di 40 milioni di euro ed è istituito presso il Ministero dello Sviluppo Economico (MISE), ma è gestito attraverso Invitalia. Si rivolge alle imprese a prevalente partecipazione femminile e lavoratrici autonome.
A chi sono rivolti i fondi?
Si può accedere al Fondo Impresa femminile sia per la nascita di nuove imprese, sia per lo sviluppo e il consolidamento di quelle già esistenti.
La domanda può essere presentata da:
- lavoratrici autonome in possesso di una partita IVA da meno di 12 mesi;
- imprese femminili costituite da meno di 12 mesi:
- persone fisiche che abbiano intenzione di aprire una partita IVA.
Inoltre, possono presentare la domanda per accedere al Fondo Imprese Femminili, imprese e lavoratrici autonome che al momento della domanda hanno iniziato l’attività da più di 12 mesi.
Cosa Finanzia il Fondo Impresa Femminile?
I fondi sono concessi a fronte di investimenti per l’avvio o il consolidamento di imprese femminili impegnate in:
- produzione di beni nei settori dell’industria, dell’artigianato e della trasformazione dei prodotti agricoli;
- fornitura di servizi, in qualsiasi settore;
- commercio e turismo.
Deve inoltre essere ricordato che le spese ammissibili non possono essere superiori a 250 mila euro al netto d’IVA per i programmi di investimento in nuove imprese e 400 mila euro al netto d’IVA per i programmi di investimento per lo sviluppo e il consolidamento di imprese femminili. Le iniziative devono essere realizzate entro 24 mesi dal provvedimento di concessione dell’aiuto.
A quanto ammontano i finanziamenti?
Si è già detto in apertura che si tratta di un aiuto a fondo perduto, questo vuol dire che le somme concesse non devono essere restituite. Il finanziamento ha una durata massima di 8 anni. Le percentuali sono:
per le imprese di nuova costituzione
1) 80% delle spese ammissibili se gli investimenti sono inferiori a 100.000 euro;
2) 50% delle spese ammissibili per investimenti compresi tra 100.000 euro e 250.000 euro.
Per lo sviluppo e il consolidamento di imprese già esistenti
1) se sono state costituite da non più di 36 mesi al momento della data di presentazione della domanda, si può ottenere l’80% delle spese ammissibili. Una quota pari alla metà come contributo a fondo perduto e l’altra metà in forma di finanziamento agevolato;
2) per le imprese costituite da più di 36 mesi per le spese di investimento di applica il criterio dell’80%, diviso in parte in forma di contributo a fondo perduto e in parte come finanziamento agevolato, mentre per le esigenze di denaro circolante, le spese ammissibili sono agevolate nella forma del contributo a fondo perduto.
La domanda per accedere ai fondi visti deve essere presentata telematicamente attraverso la piattaforma Invitalia. Occorre prestare molta attenzione, infatti i contributi non sono concessi in base all’ordine di arrivo delle istanze, ma in base a una procedura valutativa delle domande. Questo implica che quanto più è dettagliato e convincente il progetto di investimento presentato, tanto più sono elevate le possibilità di riuscire ad accedere ai fondi.
Cosa valuta Invitalia?
Nella valutazione dei vari progetti presentati, Invitalia considera diversi aspetti, tra questi vi sono la validità del progetto da esaminare tenendo in considerazione la potenzialità del mercato di riferimento e il vantaggio competitivo, tiene inoltre in considerazione le strategie di marketing. Tra i fattori valutabili vi sono anche l’impatto sociale, occupazionale e ambientale che può avere l’attività imprenditoriale da avviare o avviata e da consolidare. Infine, si valuta la sostenibilità tecnica ambientale del progetto, la pertinenza del programma e la sua coerenza. Particolare attenzione viene inoltre data ai progetti ad alto valore tecnologico.
La possibilità di inoltrare le istanze sarà attiva a breve.
L’attenzione verso il lavoro femminile non è rivolta solo all’imprenditoria, infatti sono previste agevolazioni anche per coloro che assumo donne. Per saperne di più è possibile leggere l’articolo: Assunzione donne, under 36 e Sud: proroga delle agevolazioni contributive