Pochi giorni di slittamento, questo ciò che il governo ha prodottoin materia cartelle esattoriali e debiti tributari e fiscali in genere. Per le cartelle esattoriali non si è fatto molto. Nel classico collegato alla legge di Bilancio il governo ha introdotto uno slittamento delle scadenze, ma si tratta di pochi giorni reputati insufficienti dai commercialisti.
E per questo che l’Associazione Nazionale Commercialisti (ANC) torna a chiedere una nuova proroga delle scadenze, allargandosi anche a chiedere un nuovo piano di sanatoria.
Cartelle e debiti, la crisi non è superata
Parlare di ripresa economica in Italia è azzardato o quasi. Lo sostengono i professionisti di ANC, l’Associazione Nazionale Commercialisti. La pandemia è ancora in atto e pur se non ci sono lockdown ufficiali, gran parte del tessuto economico del Paese è in sofferenza.
Ristoranti, bar, turismo, ma anche negozi, botteghe, artigiani e commercianti in genere, la crisi la vivono. Per non parlare di discoteche, balere e sale da ballo completamente chiuse.
La ripresa economica di cui i politici e i tecnici gongolano, secondo i commercialisti va vista da un’altra angolazione. La ripresa infatti, riguarda sostanzialmente le grandi imprese, le realtà imprenditoriali più grandi.
Le piccole invece soffrono di una crisi che ormai da due anni è evidente. L’aumento esponenziale delle saracinesche abbassate è il dato su cui i commercialisti di ANC si basano per giustificare la loro richiesta di nuova proroga alle scadenze della rottamazione ter e del saldo e stralcio delle cartelle esattoriali.
La richiesta ha tutti i crismi dell’ufficialità visto che da qualche giorno ANC ha prodotto un comunicato ufficiale.
Cosa chiedono i commercialisti per le cartelle esattoriali
Un nuovo slittamento degli appuntamenti per i contribuenti indebitati è l’oggetto del Comunicato dell’Associazione Nazionale Commercialisti.
Non è bastata la proroga concessa ufficialmente dal governo con il decreto fiscale. Troppo pochi i giorni concessi. Un rinvio esiguo e insufficiente. E sono molti i contribuenti alle prese con le cartelle esattoriali.
La scadenza originaria del 30 novembre per quanto concerne le rate 2020 e 2021 di saldo e stralcio e rottamazione, è stata posticipata al 9 dicembre. Nonostante gli ulteriori 5 giorni di salvaguardia concessa, cioè di tolleranza, si arriva al 14 dicembre.
Due settimane in più con sono state poche. E lo dimostrano i numeri dei versamenti, piuttosto basso. Segno indelebile che chi parla di ripresa non approfondisce fino in fondo ciò che si sta materializzando in Italia.
Più tempo per pagare è ciò che ANC chiede al governo nel suo comunicato
Nuova pace fiscale da attuare
Numeri abbiamo detto, ed è lì che si vede l’insufficienza della proroga che il governo ha concesso. Nonostante lo stato di emergenza prorogato al 31 marzo 2021, sulle cartelle il governo non ha ammesso salvaguardie emergenziali.
Oltre il 50% delle rate di rottamazione ter e saldo e stralcio scadute al 31 dicembre appena trascorso risultano non pagate.
Se si considera che per chi non ha adempiuto alla scadenza del 14 dicembre 2021, la decadenza dal beneficio delle sanatorie si è compiuta, appare evidente che viene meno per molti il principio cardine delle sanatorie, cioè il rientro agevolato dai debiti.
La carenza di liquidità delle imprese, soprattutto piccole e medie, ma anche delle famiglie, è in dato oggettivo.
Dato che ha spinto i commercialisti a chiedere al governo nuove proroghe e nuove possibilità per i contribuenti.