Federconsumatori nei mesi scorsi ha proposto una class action contro Poste Italiane per l’annosa questione della tassazione calcolata sui Buoni Fruttiferi della Serie Q/P emessi da Poste Italiane tra il 1 luglio 1986 e il 31 ottobre 1995. E’ arrivata il 13 gennaio 2022 la tanto attesa risposta e purtroppo non è quella che i risparmiatori si aspettavano.
Storica sentenza del tribunale di Bergamo contro Poste Italiane
Il Tribunale di Bergamo con la sentenza 1390 del mese di ottobre 2020, risolvendo un contrasto tra norme gerarchicamente diverse, aveva acceso le speranze di molti risparmiatori. Nella sentenza Poste Italiane viene condannata a corrispondere al titolare del Buono i maggiori importi dovuti in seguito a un calcolo errato delle imposte operato da Poste Italiane. Il calcolo degli importi da corrispondere ai risparmiatori secondo il Tribunale deve essere effettuato capitalizzando gli interessi al momento della riscossione e non con capitalizzazione annuale come è solita fare Poste Italiane. Questa però non è l’unica questione che colpisce i Buoni Fruttiferi Postali emessi in questo periodo, infatti Poste Italiane ha già subito numerose condanne perché nei Buoni della Serie Q/P non sono chiaramente indicati i nuovi tassi di interesse applicati dal ventunesimo anno al trentesimo anno.
La class action dei risparmiatori in possesso di Buoni Fruttiferi Postali
Sulla base della sentenza del Tribunale di Bergamo, Federconsumatori decide di proporre una class action a cui hanno dato la pre-adesione migliaia di risparmiatori. L’obiettivo dell’azione proposta è far in modo che l’annosa questione dei buoni della Serie Q/P sia risolta in un unico momento. La decisione sull’ammissibilità della class sarebbe dovuta arrivare il giorno 8 novembre 2021, ma il Tribunale di Roma in tale data ha preferito rimandare la decisione in quanto ha ritenuto di dover preliminarmente sciogliere il nodo della partecipazione all’azione di Cassa Depositi e Prestiti e del Ministero dell’Economia e delle Finanze.
La decisione del Tribunale di Roma sulla class action contro Poste Italiane
Ora la decisione del Tribunale di Roma sulla class action di Federconsumatori contro Poste Italiane è arrivata. La decisione non è però quella attesa da migliaia di risparmiatori, infatti ha bocciato la class action in quanto ha ritenuto che ci sia una carenza di presupposti. In poche parole si è ritenuto che Federconsumatori non avesse la legittimazione ad agire per la classe di risparmiatori.
Naturalmente questo non vuol dire che i risparmiatori debbano arrendersi, infatti possono ciascuno autonomamente agire in giudizio per ottenere il corretto calcolo degli interessi e delle imposte da versare. Inoltre Federconsumatori ha già dichiarato di voler intraprendere ulteriori iniziative per procedere con la class action.
Federconsumatori ha dichiarato che la decisione appare “inspiegabile e irrituale”, inoltre, attraverso il Presidente Michele Carrus, ha reso noto che “Esistono fondati motivi, a nostro avviso, per ritenere impugnabile il pronunciamento odierno” e di conseguenza l’associazione sta valutando come operare.
Per conoscere tutte le questioni inerenti i Buoni Fruttiferi Postali emessi tra 1 luglio 1986 e il 31 ottobre 1995, è possibile leggere gli approfondimenti di seguito indicati.
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Tassazione Buoni Fruttiferi Postali: la decisione del Tribunale di Bergamo
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Maxi valutazione per un Buono fruttifero del 1986: 246.560 euro