Con la legge di Bilancio 2022 anche il bonus ristrutturazioni è stato confermato per tutto l’anno in corso e per i prossimi anni. La legge di Bilancio ha recepito le novità introdotte dal decreto “Antifrodi” (decreto legge numero 157 del 2021) per le spese relative agli interventi del 2022, 2023 e 2024. Anche per il bonus ristrutturazioni è permesso avvalersi delle due opzioni di vantaggio fiscale, ovvero la cessione del credito di imposta e lo sconto in fattura. Tuttavia, per esercitare le due opzioni è necessario conseguire il visto di conformità e l’asseverazione di congruità delle spese sostenute. I due adempimenti non sono necessari per gli interventi minori, ovvero i lavori in edilizia libera e quelli il cui importo complessivo non superi i 10 mila euro.
Bonus ristrutturazione, tutto ciò che serve nel 2022 per far eseguire gli interventi necessari sugli immobili
Anche per il bonus ristrutturazione è dunque necessario seguire una check list di documenti necessari per tutti gli interventi ammessi alla detrazione fiscale. Inoltre, la check list permette di avere chiaro il quadro di chi sia il soggetto beneficiario, le spese sostenute, l’ammontare del credito di imposta ceduto, i dati dell’immobile oggetto di intervento, la documentazione attestante la proprietà, le parti comuni di un condominio, i documenti relativi ai pagamenti degli interventi e quelli relativi all’opzione scelta (sconto in fattura o credito di imposta).
Bonus ristrutturazione, chi può accedere all’agevolazione fiscale?
Per avvalersi del bonus ristrutturazione è necessario, innanzitutto, l’individuazione del soggetto beneficiario. Può trattarsi di condominio o di persona fisica (e, dunque, del proprietario, del detentore, di familiare convivente, di convivente di fatto o da unione civile o, infine, di coniuge separato). Possono accedere all’agevolazione fiscale anche le società di persone e i soggetti a esse equiparate per gli interventi su immobili che non rientrino tra i beni strumentali o merce. Ammessi all’agevolazione fiscale anche gli imprenditori individuali e le imprese familiari, con gli stessi limiti delle società di persone.
Bonus ristrutturazioni, quali sono i lavori e gli interventi ammessi alla detrazione fiscale?
Il bonus ristrutturazioni permette varie tipologie di interventi. Innanzitutto sulle parti comuni degli edifici si possono effettuare lavori di manutenzione ordinaria. Per la manutenzione straordinaria gli interventi sono ammessi sia sulle parti comuni dell’edificio che su edifici unifamiliari e plurifamiliari indipendenti. Per entrambe queste tipologie di beneficiari, sono altresì ammessi al bonus ristrutturazione anche gli interventi di restauro e risanamento conservativo e i lavori di ristrutturazione edilizia.
Bonus ristrutturazioni, le spese sostenute e l’ammontare del credito di imposta ceduto
Sulle spese sostenute per gli interventi rientranti nel bonus ristrutturazioni si possono annotare gli importi prima di quello finale. L’ammontare del credito di imposta ceduto può essere suddiviso nel primo stato di avanzamento dei lavori (Sal) o importo unico. A seguire il secondo, terzo, quarto e quinto stato di avanzamento dei lavori.
Bonus ristrutturazioni, le informazioni inerenti l’immobile e i documenti sulla proprietà immobile
Sugli immobili oggetto di intervento è necessario avere i dati della visura catastale o della domanda di accatastamento. Se non si ha quest’ultima, vanno bene le ricevute di versamento dei tributi locali. Per quanto concerne i documenti relativi alla proprietà o alla disponibilità degli immobili oggetto di intervento, è necessario possedere:
- l’atto di acquisto o il certificato catastale;
- i contratti di locazione o di comodati, purché registrati;
- il certificato dello stato di famiglia, anche con autocertificazione per le famiglie conviventi;
- la successione. Nel caso si tratti di cessione delle rate residue è necessaria l’autocertificazione che attesti la disponibilità e la detenzione materiale e diretta dell’immobile. Tale autocertificazione deve essere rilasciata dall’erede;
- il verbale del Consiglio di amministrazione che accetti la domanda di assegnazione;
- la sentenza di separazione nel caso di coniuge assegnatario dell’immobile di proprietà dell’ex coniuge;
- il preliminare di acquisto;
- il consenso a eseguire i lavori da parte del proprietario;
- la copia dell’atto di cessione dell’immobile.
Bonus ristrutturazioni condominio, cosa è necessario per i lavori sulle parti comuni di un edificio?
Sulle parti comuni di un edificio o condominio, per l’esecuzione dei lavori rientranti nel bonus ristrutturazione è necessaria la copia della delibera dell’assemblea che approvi gli interventi. È altresì necessaria la tabella millesimale per la ripartizione delle spese tra i condomini. Nel caso di condominio minimo, la delibera dell’assemblea sull’esecuzione dei lavori e l’autocertificazione sulla natura degli interventi, nonché i dati catastali sulle unità abitative del condominio, sono i documenti necessari.
Bonus ristrutturazioni, le dichiarazioni sostitutive del beneficiario della misura fiscale
Tra le dichiarazioni sostitutive del beneficiario della misura del bonus ristrutturazione, è necessario essere in regola con:
- la dichiarazione sostitutiva che attesti il rispetto del limite massimo di spesa del bonus;
- quella relativa al fatto se si sia già beneficiato di altri contributi per gli stessi interventi;
- la dichiarazione sostitutiva relativa al fatto che l’immobile oggetto di intervento non rientra tra i beni strumentali o beni merci. La destinazione dell’immobile deve essere unicamente a suo abitativo;
- i documenti che attestino di produrre del reddito imponibile in Italia;
- la dichiarazione che gli interventi proseguano o meno lavori iniziati negli anni precedenti.
Bonus ristrutturazioni, quali sono le autorizzazioni necessarie per far eseguire i lavori?
In merito alle autorizzazioni amministrative, alle comunicazioni, alle relazioni e alle attestazioni tecniche relative all’esecuzione dei lavori inclusi nel bonus ristrutturazioni, è necessario:
- ottenere la comunicazione di inizio dei lavori (ovvero la Cil o la Cila) con la relativa ricevuta di deposito;
- avere la Segnalazione certificata dell’inizio dell’attività (la Scia) con relativa ricevuta di deposito;
- la dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà dove si indichi la data di inizio degli interventi, il fatto che gli interventi rientrino nel bonus ristrutturazioni;
- le comunicazioni dell’Asl competente per territorio, nel caso in cui siano necessarie.
Bonus ristrutturazioni, i documenti di spesa e quelli prima della fine dei lavori
Tra i documenti di spesa necessari ad attestare l’esecuzione dei lavori nell’ambito del bonus ristrutturazioni si ritrovano: le fatture e gli inerenti bonifici parlanti, gli oneri di urbanizzazione, le imposte di bollo. Prima del termine dei lavori sono necessari specifici documenti, ovvero:
- la dichiarazione posta dall’amministratore di condominio che accerti l’entità di quanto versato da ogni condomino e quanto sia maturato di detrazione fiscale;
- il consenso a procedere allo sconto in fattura o alla cessione del credito di imposta da parte di chi ha svolto i lavori;
- l’asseverazione alla congruità delle spese inerenti i lavori. In tal caso bisogna allegare il computo metrico;
- l’attestazione che il tecnico che provvede all’asseverazione sia iscritto agli ordini professionali;
- la polizza assicurativa Rc del sottoscrittore dell’asseverazione.
Bonus ristrutturazione, cosa è necessario fare per il credito di imposta o lo sconto in fattura?
Per esercitare una delle due opzioni, la cessione del credito di imposta o lo sconto in fattura, è necessario:
- che l’amministratore di condominio dichiari gli importi versati da ciascun condominio e la detrazione maturata da ciascuno;
- il consenso a utilizzare una delle due formule, lo sconto in fattura o la cessione del credito di imposta;
- l’asseverazione della congruità delle spese sostenute secondo quanto prevede il decreto legge numero 157 del 2021 (decreto “Antifrodi”). È necessario allegare il computo metrico;
- la polizza Rc assicurativa dell’asseveratore che deve essere iscritto ai collegi professionali o ordini;
- la dichiarazione sostitutiva dell’atto notorio che deve essere rilasciata dall’impresa che ha svolto i lavori. Nella dichiarazione deve essere riportato che i lavori sono stati eseguiti nel rispetto degli obblighi di sicurezza del lavoro e con i relativi contributi previsti;
- la copia o la ricevuta dell’Agenzia delle entrate dell’avvenuta comunicazione in merito alla scelta dell’opzione dello sconto in fattura o della cessione del credito di imposta. Tale copia riguarda i precedenti stati di avanzamento dei lavori, qualora siano presenti.