La riforma fiscale ha visto i natali tra legge di Bilancio e suo collegato Fiscale. Cambiano le aliquote Irpef, scompare quella al 41% che riguardava i redditi tra i 55.000 ed i 75.000 euro e cambia anche il bonus Irpef. Questo è solo il primo passo di una riforma in cantiere assai più profonda. L’obbiettivo finale del governo è quello di portare le aliquote dell’Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche a tre (oggi da cinque aliquote si è passati a quattro).
Ridurre il prelievo fiscale, questo l’obbiettivo della riforma. I ritocchi introdotti quest’anno riguardano però solamente i redditi assoggettati all’applicazione delle aliquote più alte (ma l’obbiettivo delle riforma è proprio questo). Ma cosa cambia per il bonus Irpef che ha sostituito il vecchio bonus da 80 euro conosciuto come bonus Renzi?
Vediamo di approfondire l’argomento, andando a spiegare cosa è cambiato ed a chi spetta nel 2022 questo benefit.
Bonus Irpef 2022, la guida
Il bonus Irpef è stato introdotto nel 2021 e in base ai dettami normativi, viene riconosciuto:
- Ai lavoratori dipendenti con un reddito fino 28.000 euro;
- Ai lavoratori dipendenti e assimilati incapienti con reddito sotto la soglia di 8.145 euro.
Nessuna distinzione tra lavoratori statali e lavoratori del settore privato. L’importo del bonus è pari a 100 euro al mese erogato in generale, nelle buste paga mensili o nei cedolini. Ma parliamo della cifra massima, perché il bonus Irpef nasce modulabile. Infatti abbiamo:
- 100 euro al mese per redditi compresi tra 26.600 e 28.000 euro;
- 80 euro al mese per redditi compresi tra 28.000 e 35.000 euro;
- da 79 euro a zero per redditi compresi tra 35.000 e 40.000 euro.
Per comprendere quali sono i redditi da considerare per capire quali incidono sulle fasce prima citate va detto che vanno esclusi e non considerati i redditi derivanti dall’abitazione principale e quelli delle relative pertinenze. Inoltre esclusi pure i oltre ai premi di risultato. Tutti gli altri vanno tenuti in considerazione.
Il bonus 100 euro appannaggio dei redditi più bassi
In base a quanto detto, ed alla luce delle modifiche, il bonus Irpef continua ad essere appannaggio dei lavoratori dipendenti con redditi fino a 15.000 euro (primo scaglione). Inoltre, a determinate condizioni, anche per dipendenti con redditi fino a 28.000 euro il benefit verrà comunque erogato. Per questa fascia tutto dipende dall’ammontare complessivo delle detrazioni spettanti (familiari a carico, lavoro dipendente, mutuo prima casa e così via). Nel caso in cui l’ammontare complessivo delle detrazioni a cui si ha diritto superano l’imposta lorda dovuta, niente benefit o erogazione in misura ridotta.
Le modifiche normative operano in salvaguardia per il contribuente. Infatti per la generalità dei lavoratori dipendenti vengono previste detrazioni fiscali più cospicue, che arriveranno a 3.100 euro come importo massimo spettante. Le fasce più avvantaggiate quelle con redditi compresi tra 25.000 e 35.000 euro.
Pertanto il bonus Irpef continuerà ad essere riconosciuto ai lavoratori che alla luce delle nuove norme su aliquote e detrazioni, avrà un trattamento penalizzante. Infatti se l’importo delle detrazioni spettanti sarà più elevato dell’Irpef lorda dovuta, il bonus sarà sempre riconosciuto.
Per i lavoratori con redditi tra 15.000 e 28.000 euro il bonus Irpef deriverà dalla differenza tra l’imposta lorda e le detrazioni spettanti, e naturalmente fino alla soglia di 1.200 euro.