La modalità di compilazione della domanda per il contributo perequativo delle partite Iva richiede attenzione per l’invio dell’istanza stessa. La trasmissione della domanda deve essere effettuata attraverso i canali telematici dell’Agenzia delle entrate. Il servizio on line si può utilizzare dalla sezione “Fatture e corrispettivi” oppure dai canali telematici del portale dell’Agenzia delle entrate Fisconline o Entratel.
Chi può presentare domanda per il contributo perequativo?
Possono presentare domanda per il contributo perequativo tutti i soggetti che svolgono attività di impresa, di arte o di professione, o che producano reddito agrario e che siano in possesso di partita Iva, residenti o stabiliti nel territorio italiano.
Partite Iva che non possono presentare domanda per il contributo perequativo
Sono invece esclusi dal contributo perequativo le seguenti partite Iva:
- gli intermediari finanziari;
- i soggetti con partita Iva non attiva il giorno 26 maggio 2021;
- le partite Iva che hanno conseguito ricavi o compensi superiori a 10 milioni di euro nel periodo di imposta del 2019;
- gli autonomi che non hanno presentato la dichiarazione dei redditi del periodo di imposta del 2020 entro lo scorso 30 settembre;
- le partite Iva che non abbiano presentato la dichiarazione dei redditi del periodo di imposta del 2019 entro la scadenza ordinaria o nei 90 giorni susseguenti.
Come si presenta la domanda del contributo perequativo?
La presentazione della domanda del contributo perequativo può avvenire entro il 28 dicembre 2021. I soggetti ammessi devono utilizzare, in modalità telematica, i servizi e le procedure messe a disposizione dall’Agenzia delle entrate. Il contributo spetta se c’è stato un peggioramento del risultato economico di esercizio nel periodo di imposta del 2020 rispetto a quello del 2019. Il differenziale, ovvero il risultato economico negativo o peggiorativo, deve essere almeno del 30%. Il contributo perequativo non può superare il limite di 150 mila euro.
Come si compila la domanda per la richiesta delle partite Iva del contributo perequativo?
È necessario utilizzare il modulo di domanda del contributo perequativo messo a disposizione dall’Agenzia delle entrate. La domanda per ottenere il contributo perequativo contiene varie informazioni:
- il codice fiscale della persona fisica o non fisica che fa richiesta del contributo;
- il settore di attività nel quale opera chi fa richiesta;
- il codice fiscale del de cuius se chi fa richiesta è un erede che continua l’attività lavorativa del deceduto;
- la partita Iva del soggetto cessato nel caso in cui chi fa richiesta abbia posto in essere operazioni di trasformazione dell’azienda;
- il codice fiscale del legale rappresentate che fa richiesta del contributo perequativo.
Quali altre informazioni sono richieste nella domanda del contributo perequativo?
Nella domanda del contributo perequativo sono richieste anche ulteriori informazioni, quali:
- La dichiarazione di chi fa richiesta di non rientrare nei soggetti esclusi dal contributo perequativo;
- l’indicazione dei compensi e dei ricavi del secondo periodo di imposta precedente a quello di entrata in vigore del decreto. Da questa indicazione il soggetto richiedente farà parte di uno dei 5 scaglioni previsti dal decreto per la percentuale di contributo da assegnare;
- i risultati economici degli anni 2020 e 2019;
- l’ammontare dei contributi a fondo perduto già percepiti nel corso dell’emergenza sanitaria ed economica;
- il codice Iban del conto corrente dove si voglia ricevere il contributo perequativo;
- l’eventuale codice fiscale del soggetto che è stato incaricato di trasmettere telematicamente l’istanza.
- la data di richiesta e la firma.
Cosa avviene quando si invia la domanda del contributo perequativo?
Nel momento in cui si inoltra la domanda del contributo perequativo, la partita Iva riceve la prima ricevuta che attesta la presa in carico della propria istanza. Può capitare che la domanda venga immediatamente scartata per la mancanza dei requisiti. In questo caso operano direttamente i controlli formali e telematici della modalità di invio della domanda stessa.
I controlli della domanda del contributo perequativo delle partite Iva
La domanda del contributo perequativo, quando viene presa in carico, è sottoposta ad ulteriori controlli sulle informazioni contenute. Al superamento di questi controlli, il richiedente riceve la comunicazione dell’avvenuto mandato di pagamento del contributo perequativo. La comunicazione può essere visualizzata anche nell’area del portale dell’Agenzia delle entrate “Fatture e corrispettivi”, entrando in “Contributo a fondo perduto – Consultazione esito”.
La domanda del contributo perequativo può essere scartata?
L’istanza presentata dalle partite Iva per il contributo perequativo potrebbe anche essere scartata. In questo caso se ne ha comunicazione già nell’area personale di Fatture e corrispettivi con indicazione dei motivi che hanno portato al rigetto.
Erogazione del contributo perequativo alle partite Iva
L’erogazione del contributo perequativo alle partite Iva viene determinato in base ai valori che vengono indicati nella domanda. L’accredito del fondo perduto avviene direttamente sull’Iban del conto corrente indicato nella domanda. Il conto corrente deve essere intestato al codice fiscale del soggetto richiedente, sia esso una persona fisica che una persona diversa.