Più volte abbiamo trattato degli aiuti che l’Italia riserva a Piccole e Medie Imprese e sottolineato che questi sono funzionali, cioè sono diretti a determinati obiettivi e quindi non casuali. Si è visto che molti aiuti sono volti ad adeguare le imprese e i sistemi produttivi alle nuove tecnologie. In realtà non tutte le imprese italiane sono propense a sfruttare questa tipologia di aiuto. Ora cercheremo di capire perché è importante che le aziende sfruttino il più possibile gli incentivi per l’industria 4.0 perché in realtà ne guadagnano in competitività. Al termine dell’articolo inseriremo i link ai vari aiuti finora varati.
Come sarà l’industria 4.0
L’industria 4.0 applica nuove tecnologie informatiche e in particolare ICT (tecnologie dell’informazione e della comunicazione) stampa 3D, robotica, Internet of Things (IoT), big data, realtà virtuale, ed è al centro di quella che viene chiamata la quarta rivoluzione industriale.
L’impatto della quarta rivoluzione industriale è stato analizzato in forma predittiva sotto molteplici aspetti. Secondo molti esperti questa porterà un’inversione di tendenza, cioè nei decenni passati abbiamo visto delocalizzare le produzioni verso Paesi dove la manodopera aveva un basso costo con un impoverimento generale per i lavoratori interessati da riduzioni di personale. Ora si attende una tendenza opposta, cioè un ritorno e questo per motivi pratici: le nuove tecnologie non richiedono più operai a basso costo, ma operai a elevata specializzazione e questi si è disposti a pagarli e in secondo luogo la manodopera a basso costo ha, come nella maggior parte dei processi di riallocazione della ricchezza, breve durata.
L’esempio pratico è semplice: in zone povere il costo della vita è basso, lo stesso però aumenta nel momento in cui arriva il lavoro e un salario dignitoso per il posto, di conseguenza inizia l’ascesa dei salari e per le imprese non è più conveniente delocalizzare. La ricollocazione secondo gli esperti sarà dovuta anche alla ricerca di sistemi produttivi a basso impatto ambientale e quindi con una produzione vicino al consumatore evitando di far girare le merci per tutto il globo.
Impatto delle nuove tecnologie sulla produttività
Dai dati analizzati in una ricerca dell’Università di Padova è emerso che l’impatto delle nuove tecnologie varia in base al settore in cui la PMI opera, ad esempio l’impatto nel settore della moda è diverso rispetto a quello dell’automotive. In realtà proprio l’automotive sta attraversando un periodo difficile a causa della crisi dei microchip la cui penuria sta mettendo in forte crisi il settore.
Il primo dato analizzato dall’Università di Padova è la produttività: le aziende che adottano le tecnologie 4.0 hanno avuto un incremento del 7% rispetto alle aziende dello stesso settore che non le hanno adottate. E’ stato rilevato che l’aumento di produttività non riguarda solo l’anno di introduzione di nuove tecnologie ma si dilata nel tempo, questo vuol dire che l’investimento iniziale è remunerato nel tempo. Sembra però che già dopo due anni ci sia un rallentamento della crescita. In realtà l’obsolescenza tecnica nel settore delle nuove tecnologie ha un forte impatto, ma si stanno studiando anche mezzi per ridurne l’impatto.
Un altro dato interessante sottolineato dalla ricerca condotta dall’Università di Padova riguarda la quantità di nuove tecnologie adottate. Sembra infatti che le imprese che decidono di introdurre più di due nuove tecnologie contemporaneamente non abbiano particolare giovamento da questa scelta. Il dato potrebbe essere dovuto al fatto che introdurre simultaneamente troppe novità potrebbe richiedere personale ad elevata specializzazione di cui le imprese non sono dotate al momento.
Ecco perché potrebbe essere importante agire in modo mirato e soprattutto curare la formazione costante dei dipendenti.
Per quanto invece riguarda i settori, l’introduzione di nuove tecnologie sembra favorire soprattutto le realtà aziendali a bassa tecnologia, mentre quelle che già adottano tecnologie evolute, dall’introduzione di nuove hanno vantaggi ridotti, molto probabilmente perché già lavorano con procedure all’avanguardia e quindi l’impatto è minimo.
Industria 4.0: analisi PwC
A risposte simili arriva un’indagine condotta da PwC, agenzia di consulenza operante in 158 Paesi nel mondo. PwC ha analizzato i dati della Germania e ha previsto un aumento della produttività dell’8% e lo stesso è legato alle nuove tecnologie. Secondo PwC per le imprese del settore automobilistico l’incremento sarà tra il 10% e il 20%.
PwC analizza anche l’impatto che l’introduzione massiva di nuove tecnologie avrà sull’occupazione, molti sono spaventati dal fatto che la robotica potrà ridurre il numero di lavoratori necessari in azienda. In realtà cambia la tipologia di lavoratori, infatti saranno richiesti sempre più lavoratori in possesso di numerose skills, ma questi allo stesso tempo saranno retribuiti in modo migliore perché dovranno gestire big data, dovranno utilizzare tecnologie evolute e analizzare dati complessi.
Conclusioni
Da questi dati emergono i primi consigli per le aziende:
- cercare di innovare introducendo le nuove tecnologie in modo graduale e quindi cercando di capire quale tra quelle disponibili è più adatta al proprio settore;
- approfittare degli aiuti e incentivi messi a disposizione;
- curare la formazione costante dei propri dipendenti.
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