Il reddito di cittadinanza è sempre più argomento di discussione politica e sociale, ma quali sono le cose da sapere in merito a questo strumento di sussidio economico? Scopriamo nella nostra guida 10 cose da sapere sul reddito di cittadinanza.
1. Reddito di cittadinanza, cosa cambia con la riforma
Dopo l’approvazione del disegno di legge con il bilancio del 2022 cosa va a cambiare per il reddito di cittadinanza?
Nello specifico si prevedono:
- una revisione delle offerte di lavoro congrue;
- un taglio del sussidio mensile (dopo 6 mesi) per chi è abilitato al lavoro, di circa il 3% ogni mese, sino a un importo minimo di 300 euro mensili;
- la sospensione al secondo rifiuto per un’offerta congrua di lavoro;
- sgravi contributivi per imprese che assumono titolari del RdC;
- benefici fiscali per gli intermediari.
2. Reddito di cittadinanza ad personam o famigliare?
Molti si chiedono se a trarre beneficio dal reddito di cittadinanza sia un intero nucleo familiare o esclusivamente un individuo.
Ebbene, occorre sapere che i vincoli e i requisiti da rispettare, valgono per tutti coloro che sono indicati nell’attestazione ISEE con la quale è stato richiesto il Reddito di Cittadinanza.
Quindi, ovviamente se un individuo ha i requisiti per ottenere il reddito, potrebbe non avere ugualmente diritto se il reddito del nucleo famigliare a cui appartiene non lo consente.
3. Obbligo di lavoro per chi possiede il reddito?
Il Reddito di Cittadinanza viene alla luce come misura provvisoria, come sussidio peri nuclei familiari temporaneamente in una condizione di difficoltà economica.
È qui che entrano in gioco il Patto per il lavoro e il concetto di offerta di lavoro congrua da parte del centro per l’impiego, nei termini di settore lavorativo di competenza, con un calcolo di distanza abitazione-luogo di lavoro e stipendio percepito.
E quindi prevista la decadenza del Reddito di Cittadinanza al superamento di un determinato numero di rifiuti delle proposte di lavoro (massimo due, secondo la Riforma del RdC in Legge di Bilancio 2022).
4. Reddito di cittadinanza e lavoro sono abbinabili?
La risposta è che non si possono cumulare il reddito e uno stipendio.
Pertanto, al momento di avvio di una nuova attività di lavoro, dipendente o autonomo, chi sta percependo il reddito dovrà comunicarlo all’INPS entro un mese utilizzando il modello Com-Esteso.
Una volta ricevuta la comunicazione l’INPS effettua un ricalcolo del sussidio che può portare a una sua riduzione o alla decadenza, a seconda dell’importo del reddito da lavoro percepito.
Chi avvia un’attività da lavoro autonomo nel corso dei primi 12 mesi di percezione della misura ha comunque diritto a richiedere 6 mensilità del Reddito di Cittadinanza percepito, nel limite di 780 euro mensili.
5. Dimissioni e reddito di cittadinanza
Chi si dimette ha diritto al Reddito di Cittadinanza se rientra nelle seguenti circostanze:
- dimissioni per giusta causa;
- dimissioni per cambio lavoro con retribuzione pari o superiore a quello precedente.
6. Lavoro in nero e reddito, cosa si rischia
E’ abbastanza ovvio che i “furbetti” del reddito di cittadinanza, ovvero coloro che lavorano in nero e percepiscono anche il sussidio, rischiano qualcosa.
Le sanzioni sono severe sia per il datore di lavoro che per il lavoratore che usufruisce del reddito in maniera impropria. Rischiando fino a tre anni di reclusione.
7. Scadenza del reddito, se non si trova lavoro
Cosa accade per chi non trova un lavoro dopo anni di ricevimento del reddito?
Alla fine della decadenza, cioè quando sono trascorsi 18 mesi di fruizione di RdC, nel caso in cui le difficoltà economiche perdurino, si può presentare una nuova domanda di accesso al Reddito di Cittadinanza,
Non sono previsti limiti al numero di richieste di RdC, ma la nuova istanza può essere presentata solo dal mese successivo a quello in cui viene pagata l’ultima mensilità.
8. Chi è esente dal lavoro può usufruire del Reddito di Cittadinanza?
Come è ben noto, esistono delle categorie di persone esenti dalla possibilità di lavorare. E questi non possono essere potenziali beneficiari del Reddito:
- gli invalidi;
- chi ha gravi e certificati problemi di salute;
- chi è impegnato in un corso di studi o formazione;
- chi si prende cura di un minore di età inferiore ai 3 anni (non compiuti) o di un disabile grave presente nel nucleo familiare.
9. Categorie che devono cambiare impiego
Ci sono situazioni in cui a chi lavora e prende l’RdC viene chiesto di rendersi disponibile per la ricerca di un nuovo impiego.
La situazione interessa coloro che lavorano per meno di 20 ore a settimana, 25 ore se si considera anche il tempo necessario per raggiungere il posto di lavoro, percependo:
- un reddito da lavoro dipendente inferiore alla soglia degli 8.145€;
- meno di 4.800€ l’anno in caso di lavoro autonomo.
10. Obbligo di trasferimento possibile per ottenere il Reddito?
Come si sa, chi percepisce il Reddito è obbligato comunque ad accettare almeno una delle proposte lavorative che gli vengono fatte nel corso dei 18 mesi.
Ma esiste un obbligo di trasferimento per ottenere uno di questi impieghi?
Va sottolineato che quando si parla di offerta di lavoro congrua si intende una proposta che preveda una retribuzione superiore di almeno il 10% rispetto al beneficio massimo fruibile da un solo individuo, inclusivo della componente ad integrazione del reddito dei nuclei residenti in abitazione in locazione. Nello specifico, la normativa reputa un’offerta congrua, con riferimento alla distanza del luogo del lavoro, quando risulta:
- per i primi 12 mesi, entro una distanza di 100 km nel caso di prima offerta o 100 minuti con i mezzi pubblici, quindi entro un limite di 250 km di
distanza nel caso di seconda offerta. - alla fine dei 12 mesi di fruizione del beneficio, entro 250 km per la prima e seconda offerta, ovunque in caso di terza offerta;
- la prima e unica offerta, ovunque ubicata, in caso di rinnovo del beneficio.
Queste, dunque erano le 10 tappe essenziali da consolidare in merito a quanto ci fosse da sapere sul reddito di cittadinanza, stando alle domande e curiosità più frequenti sulla questione e i possibili cambiamenti per il disegno di bilancio 2022.