Cancellare un debito non è mai cosa semplice, quando si è in sovraindebitamento il rischio è anche più alto. Oggi andremo a scoprire quanto constano le tre procedure per cancellare il debito e quali tempi occorrono per farlo.
Sovraindebitamento: le tre procedure per uscirne
Partiamo subito col dire che in caso di sovraindebitamento, i soggetti non passibili di liquidazione giudiziale possono ricorrere a tre procedure per il proprio corso di esdebitamento:
- il “piano del consumatore”);
- il concordato minore
- la liquidazione controllata del debitore
Andiamo a vedere, in breve, i tre punti in questione.
Il piano del consumatore è rivolto alla persona fisica che abbia contratto dei debiti per scopi estranei alla attività imprenditoriale o professionale eventualmente svolta. … La positiva conclusione del piano del consumatore da parte del debitore ammesso conduce alla così detta liberazione dai debiti (“esdebitazione”).
Dunque, per poter accedere al piano del consumatore, in ogni caso, non basta la qualifica di consumatore ma sono necessari ulteriori presupposti. Il consumatore deve ovviamente trovarsi in stato di sovraindebitamento. Il debito deve essere quindi di ammontare tale da non permettere al consumatore di risanarlo con il proprio patrimonio.
Il concordato minore è invece, una nuova procedura di composizione della crisi da sovraindebitamento alla quale possono ricorrere i professionisti, i piccoli imprenditori ed imprenditori agricoli e le start-up innovative, ad esclusione del consumatore, al fine di poter continuare a svolgere la propria attività imprenditoriale.
In ultima, ma non ultima, abbiamo la liquidazione controllata.
Si tratta di un procedimento equiparabile alla liquidazione giudiziale, finalizzato alla liquidazione del patrimonio del consumatore, del professionista, dell’imprenditore agricolo, dell’imprenditore minore, delle start-up innovative e di ogni altro debitore non assoggettabile alla liquidazione giudiziale. E va eseguita entro novanta giorni dalla sua apertura, tempi nei quali il liquidatore avrà da completare l’inventario dei beni del debitore e dovrà redigere un programma in ordine a tempi e modalità della liquidazione. Si applica l’articolo 213, commi 3 e 4, in quanto compatibile.
Quali sono i costi per uscire dal sovraindebitamento?
Innanzitutto, per avviare la procedura di esdebitamento, va detto che bisogna rivolgersi agli organismi della composizione della crisi oppure richiedere al Tribunale di nominare un professionista in grado di aiutare il debitore ad affrontare la situazione debitoria in cui si trova e al pagamento di quanto dovuto prima di procede all’espropriazione forzata.
Per quanto riguarda la procedura di piano del consumatore, al deposito della domanda deve essere effettuato il pagamento di 244,00 Euro (IVA inclusa), qualora il richiedente rivestisse la qualifica di consumatore; di euro 366,00 (IVA inclusa) se il richiedente non riveste la qualifica di consumatore.
Quanto ai costi del concordato minore, invece toccherò al OCC (Organismo di Composizione della Crisi) stabilirli, con annessi tempi di svolgimento della procedura.
In conclusione, possiamo ben dire che le procedure per la composizione della crisi da sovraindebitamento hanno una durata non superiore a quella di qualunque altra procedura che si svolga davanti ad un giudice e i suoi costi possono essere considerati alti o meno, sebbene, attraverso le stesse, possono essere risolte posizioni debitorie estremamente elevate e, soprattutto, occorre tenere conto che queste procedure, quando sono seguite da mani esperte (anche nel settore delle esecuzioni immobiliari), finiscono per diventare uno strumento efficacissimo per impedire la perdita dei propri immobili e quindi evitare i danni maggiori del sovrindebitamento.
Questo è, dunque, tutto quanto di più necessario e sinteticamente essenziale da sapere in merito alle procedure e i possibili costi previsti dalla situazione di sovraindebitamento.