In tempi di crisi e di ripartenze, per lasciarsi le crisi alle spalle, andiamo a vedere come superare i pericoli dei debiti. In questa rapida ma esaustiva guida andremo a vedere come superare la crisi da sovraindebitamento per autonomi e imprese.
Sovraindebitamento, di cosa si tratta
Il sovraindebitamento è senza ombra di dubbio una forma di malus nell’attività di un lavoratore. Una particolare e irrisolvibile forma di debito. Viene, di fatto, definito sovradebito quando colui che per motivazioni di qualunque natura non riesce a far fronte ai debiti e non dispone di “patrimonio prontamente liquidabile” per onorare il debito scaduto.
Andiamo a vedere, in tal senso, come e quando è possibile risolvere questa situazione piuttosto annosa che, dal 2020 ad oggi sta prendendo di mira fin troppi lavoratori autonomi e imprese.
Superare la crisi, scopriamo come
La sopra citata crisi da sovraidebitamento è quella definita di perdurante o definitivo squilibrio fra le obbligazioni assunte e il patrimonio prontamente liquidabile per farvi fronte, che determina:
- la incombente difficoltà
- e la definitiva incapacità a risolversi
e quindi di adempiere con regolarità alle proprie obbligazioni.
Si parla quindi di insolvenza, ossia dell’incapacità di soddisfare regolarmente le proprie obbligazioni da parte:
- delle imprese che non sono soggette al fallimento ed alle altre procedure concorsuali,
- da parte del consumatore, “la persona fisica che agisce (acquistando per sé o per altri beni o servizi) per scopi estranei all’attività imprenditoriale, commerciale, artigiana o professionale (cioè lavorativa, sia autonoma che dipendente) eventualmente svolta” (ai sensi della lettera a) dell’art. 3 del Decreto Legislativo n° 206 del 2005 (il “Codice del consumo”)
- da parte degli enti privati senza scopo di lucro (art. 6° e 7°, 2° comma, lettera a della Legge n° 3 del 2012: queste norme parlano genericamente di “debitore” non soggetto al fallimento, compreso il consumatore, per cui deve intendersi incluso anche l’ente privato non profit).
Ma quali sono le procedure per ricomporre e sanare la crisi?
Potremmo, in breve dire che le procedure di composizione delle crisi da sovraindebitamento (le cosiddette procedure paraconcorsuali) sono tre:
- l’accordo di composizione delle crisi da sovra indebitamento
- il piano del consumatore
- la liquidazione del patrimonio del debitore.
Come funziona per le imprese e per i professionisti, la fuga dal sovraddebito?
Per rispondere a questa domanda, possiamo dire che quanto alle piccole imprese individuali o collettive (società di persone, di capitali o cooperative, comprese le cooperative sociali) a cui si applicano queste procedure di composizione delle crisi da sovraindebitamento sono quelle che NON possono essere assoggettate alle procedure concorsuali,
Ciò equivale a corrispondere quelle che presentano tutte e tre le seguenti caratteristiche:
- hanno avuto, negli ultimi tre anni (esercizi) o dall’inizio dell’attività se di durata inferiore, un totale annuo dell’attivo dello stato patrimoniale inferiore od uguale a 300.000 Euro (per ogni anno e non in media per tre anni);
- hanno realizzato ricavi lordi, cioè un fatturato complessivo negli ultimi tre anni (esercizi) o dall’inizio dell’attività se di durata inferiore, per un ammontare annuo inferiore od uguale a 200.000 Euro riteniamo IVA esclusa) (idem sopra);
- serbano un ammontare totale di debiti, anche non scaduti, inferiore o uguale a 500.000 Euro (dati dal totale dei debiti dello stato patrimoniale).
Per concludere possiamo aggiungere che non sono soggette a fallimento pure le imprese agricole, perciò a queste si possono applicare le procedure paraconcorsuali previste dalla Legge 3/2012, come confermato dal comma 2°-bis dell’art. 7 della Legge 3/2012.
Stessa cosa vale per i lavoratori autonomi, siccome anche questi ultimi possono ritrovarsi in una situazione di sovraindebitamento e nessuna norma della Legge 3/2012 li esclude dall’applicazione delle procedure previste in merito.
Dunque, questo è quanto vi fosse di più utile e necessario da sapere in merito alla complicata e spiacevole questione del sovraindebitamento, in merito a lavoratori autonomi e imprese, in stato di crisi.