In Italia per versare le tasse ci sono gli appositi modelli di pagamento. Quello più utilizzato dai contribuenti per i versamenti è il modello F24 Ordinario. Ma in realtà ci sono tanti altri tipi di modelli F24. Così come c’è pure il modello F23, ed in certi casi per il pagamento dei tributi è previsto pure il pagamento a mezzo bollettino postale. Facciamo allora chiarezza, in maniera approfondita, su quali sono tutte le modalità che accetta l’Agenzia delle Entrate per pagare le tasse.
Ecco quali sono le modalità accettate dall’Agenzia delle Entrate per pagare le tasse
Nel dettaglio, per quel che riguarda il modello di pagamento F24, in base ai casi è possibile versare le imposte, le tasse ed i tributi con l’F24 Ordinario, con l’F24 Semplificato, con l’F24 Accise e con il cosiddetto F24 Elide, acronimo che sta per Elementi identificativi. In particolare, il modello F24 Ordinario è quello utilizzato ed utilizzabile per versare le tasse da parte sia dei titolari di partita IVA, sia da parte di coloro che non sono in possesso di partita IVA.
Mentre l‘F24 semplificato è un modello per il pagamento delle tasse introdotto dall’Agenzia delle Entrate dal mese di giugno del 2012 per agevolare i contribuenti. Nella fattispecie, quando questi, presso gli sportelli degli agenti della riscossione, presso le banche convenzionate, ed anche presso gli uffici postali devono pagare ed eventualmente anche compensare le imposte erariali, quelle regionali e quelle degli enti locali. Compresa pure l’Imposta Municipale Propria (IMU).
Con il modello F24 Elide – Elementi identificativi, invece, i contribuenti possono versare le tasse includendo nel modello stesso delle informazioni che non possono essere riportate nel modello F24 Ordinario. Ed in ogni caso il modello F24 Elide – Elementi identificativi non può essere utilizzato dal contribuente per effettuare i versamenti che prevedano, contestualmente, la compensazione di crediti fiscali maturati.
Il modello di versamento F24 Accise è da utilizzare e quindi da prendere a riferimento per i seguenti pagamenti: i contributi INPGI, i contributi ENPAPI ed i contributi della Cassa Geometri. Nonché per il versamento di tributi e di altre somme che sono di pertinenza dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli così come riporta proprio il sito Internet dell’Amministrazione finanziaria dello Stato italiano.
Come e quando pagare le tasse ed i tributi con il modello F23 e con i bollettini postali
Passando al modello F23, questo è decisamente meno utilizzato rispetto all’F24. In quanto con l’F23 ad oggi si pagano solo alcune tipologie residuali di imposte. Precisamente, le sanzioni che sono state inflitte da autorità giudiziarie e amministrative ed i canoni per le concessioni demaniali. Nonché le imposte di registro, ipotecaria e catastale che sono gestite dagli uffici dell’Agenzia delle Entrate.
Con i bollettini postali, infine, si pagano invece i tributi minori. Per esempio, quelli previsti per la bollatura e per la numerazione dei libri sociali. Per il pagamento delle tasse sulle concessioni governative ed anche per il versamento delle tasse scolastiche.