Il Piano Nazionale di ripresa e resilienza è un’opportunità di sviluppo, riforme ed investimenti, ecco tutti i progetti che comprende.
Piano Nazionale di ripresa e resilienza, cos’è?
Il Piano Nazionale di ripresa e resilienza rappresenta una grande opportunità per il nostro Paese. Questo perché riguarda una serie di riforme, investimenti, e sviluppo volti ad un lungo percorso di crescita economica e sostenibile. Un programma che serve anche a rimuovere molti degli ostacoli che nell’ultimo decenni hanno un pò sviluppo la crescita economica italiana.
Il Piano Nazionale di ripresa e resilienza, abbreviato PNRR prevede principalmente sei missioni o obiettivi da raggiungere che riguardano quattro macro aree:
- giustizia;
- pubblica amministrazione;
- competitività;
- semplificazione.
La coerenza con i pilastri della Next Generation Eu
Il Next Generation Eu, noto in Italia con il nome di Recovery Plan o Recovery Fund, è un fondo dal valore di 750 milioni di euro. E’ stato approvato nel luglio del 2020 dal Consiglio europeo allo scopo di sostenere tutti gli Stati membri dell’Unione Europera colpiti dalla pandemia di COVID-19. Il PNRR si basa su sei pilastri del Next Generation EU riguarda progetti green (37%) e digitali (20%).
Le risorse stanziate nel Piano sono pari a 191,5 miliardi di euro, ripartite in sei missioni:
- Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura – 40,32 miliardi
- Rivoluzione verde e transizione ecologica – 59,47 miliardi
- Infrastrutture per una mobilità sostenibile – 25,40 miliardi
- Istruzione e ricerca – 30,88 miliardi
- Inclusione e coesione – 19,81 miliardi
- Salute – 15,63 miliardi
Tuttavia per finanziare alcuni interventi anche il governo italiano ha approvato un fondo complementare pari a 30.6 miliari di euro. Sommando entrambi i fondi si parla di 222,1 miliari di euro.
Alcuni progetti sostenuti dal PNRR
Il Ministero dello sviluppo economico è titolare di 10 progetti di investimento ed uno di riforma. L’obiettivo è quello di gettare le basi per uno sviluppo economico sostenibile e durato per la Nazione. Le risorse assegnate al Mise per l’attuazione degli investimenti ammontano a 18,161 miliardi, di cui 3,094 miliardi sono stanziamenti già disponibili.
Un pilastro importante per il Mise è quello relativo alla digitalizzazione, innovazione e competitività del sistema produttivo. I progetti in questo settore hanno la l’obiettivo di favorire l’innovazione in chiave digitale. Questo obiettivo passa attraverso la sostituzione o la realizzazione di infrastrutture per il Paese. Ma anche la trasformazione di molti processi produttivi per le imprese.
Il Piano nazionale di ripresa e resilienza a favore del Made in Italy
Il Ministero attraverso l’innovazione, la digitalizzazione punta ad una serie di progetti per rendere maggiormente competitiva la filiera del Made in Italy. Per le linee di intervento promosse dal Mise sono stanziati 14,16 miliardi di risorse previste dal PNRR e dal Fondo complementare:
- Transizione 4.0 – 13,38 miliardi
- Politiche industriali di filiera – 750 milioni
E’ chiaro che per una maggiore efficienza c’è bisogno di una serie di riforme sulla proprietà industriale che miri a definire una strategia pluriennale per promuovere la cultura e la valorizzazione industriale.
I progetti di Rivoluzione verde e transazione ecologica
Il Mise punta anche l’attenzione sulla volontà di traghettare l’Italia verso la famosa Rivoluzione verde. Cioè la capacità di investire su fonti rinnovabili, aumentando la resilienza ai cambiamenti climatici. Dunque anche spingendo verso il trasporto pubblico sostenibile, Ed ancora appoggio a tutte quelle misure che supportano la Ricerca e sviluppo
Per queste linee di intervento sono stanziati 1,25 miliardi, al fine di rafforzare gli investimenti sulle principali filiere della transizione ecologica anche favorendo i processi di riconversione industriale e la nuova imprenditorialità. Ed ancora 1 miliardo di euro di investimento per rinnovabili e batterie mira a sviluppare le filiere industriali nei settori fotovoltaico, eolico e delle batterie attraverso tre linee d’azione principali:
- la creazione di una Gigafactory per la costruzione di pannelli fotovoltaici innovativi ad alto rendimento;
- la costruzione di uno stabilimento industriale per la produzione di pannelli flessibili per l’eolico;
- la costruzione di una Gigafactory “ultra-moderna” (4.0) nel settore delle batterie.
I tre progetti saranno realizzati attraverso lo strumento dei contratti di sviluppo. La crescita di startup innovative nel settore della transizione ecologica è supportata con un investimento di 250 milioni per la creazione di un Green Transition Fund (GTF), gestito da CDP Venture Capital, rivolto ai settori delle rinnovabili, dell’economia circolare, della mobilità, dell’efficienza energetica, dello smaltimento dei rifiuti, dello stoccaggio di energia e affini. Il GTF investirà in fondi di venture capital, startup e programmi di incubazione/accelerazione.
Progetti per l’istruzione e la formazione
All’interno del Piano Nazionale di ripresa e resilienza gli interventi del Ministero puntano anche all’istruzione, formazione e ricerca. Campi che sono fondamentali per la crescita economica di qualsiasi Paese. L’obiettivo è quello di incrementare gli investimenti in R&S (ricerca e sviluppo) attraverso progetti volti ad integrare le imprese con le scuole e gli enti pubblici.
Per questi interventi sono stanziati complessivamente 3,35 miliardi di risorse previste nel PNRR e nel Fondo complementare:
- Finanziamento Fondo IPCEI – 1,5 miliardi;
- Horizon Europe – 200 milioni;
- Finanziamento del Fondo Nazionale innovazione – 300 milioni;
- Rifinanziamento ed estensione tematica dei Centri di trasferimento tecnologico – 350 milioni.
A questi stanziamenti si aggiunge 1 miliardo di euro per finanziare gli Accordi per l’innovazione.
Anche l’imprenditorialità femminile nel PNRR
Anche il supporto all’imprenditorialità femminile è oggetto di osservazione del Mise, soprattutto per quanto riguarda piani di inclusione e coesione. Dunque vi è una dotazione finanziaria disponibile pari a 400 milioni di euro. Infine il progetto è stato avviato dal ministro Giorgetti che ha reso operativo il “Fondo Impresa Donna”, previsto nella legge di Bilancio 2021, destinando un finanziamento iniziale di 40 milioni di euro.