Oggi andremo a scrutare una nuova possibilità di pensionamento, per una categoria di lavoratori non sempre considerata in tal senso: i giornalisti. Quando vanno in pensione con la modalità INPGI? Scopriamolo assieme in questa rapida guida.
INPGI di cosa si tratta
Innanzitutto, partiamo col precisare di cosa si parla quando si fa riferimento all’ INPGI.
In sostanza, l’ INPGI, conosciuto anche come istituto Giovanni Amendola (in onore al politico e giornalista nato a Napoli a fine 1800), è un istituto che gestisce la previdenza dei giornalisti professionisti e praticanti nonchè dei giornalisti pubblicisti che hanno un rapporto di lavoro subordinato di natura giornalistica.
Tale istituto ha connotazione del tutto peculiare rispetto alle altre forme di previdenza obbligatorie in quanto esso è l’unico ente che amministra una forma sostitutiva dell’assicurazione generale obbligatoria in regime di diritto privato a seguito della privatizzazione del Dlgs 509/1994.
Quali sono, dunque le modalità di pensionamento con INPGI per i giornalisti che devono andare in pensione?
Pensione INPGI: modalità e requisiti
Vediamo, dunque, di seguito, come è possibile ottenere il pensionamento con INPGI.
Da quanto detto nel paragrafo precedente, si evnice che le norme sulla previdenza pubblica obbligatoria, quelle destinate ai lavoratori assicurati presso l’Inps, non risultano direttamente applicabili ai lavoratori del settore, molto spesso.
Per esempio, alla forma pensionistica INPGI non può essere applicata la pensione con “Quota 100”. La normativa applicabile agli assicurati presso l’ istituto trova, pertanto, fondamento nel regolamento delle attività istituzionali del Fondo che è sottoposto, comunque, alla vigilanza del Ministero del Lavoro e del Ministero del Tesoro.
Ma quali sono i requisiti per il pensionamento INPGI?
Dal non troppo lontano gennaio 2017 è entrata in vigore la Riforma dell INPGI, con l’obiettivo di assicurare l’equilibrio di bilancio della Fondazione nel medio e lungo periodo. Suddetto regolamento ha avuto il pregio, tra le altre cose, di introdurre, nel rispetto del pro rata, il sistema di calcolo contributivo nella gestione che fa riferimento alle anzianità contributive maturate dalla predetta data in poi, un intervento particolarmente simile a quanto avvenne nel 1996 nel regime Inps con la Legge Dini.
Quindi, Dal 1° gennaio 2019 al 31 dicembre 2022 tutti coloro che sono iscritti alla gestione assicurativa, uomini e donne, possono accedere alla prestazione di vecchiaia al raggiungimento di 67 anni unitamente ad almeno 20 anni di contributi.
In alternativa a ciò, sarà possibile accedere alla pensione di anzianità con un minimo di 62 anni e 5 mesi di età unitamente a 40 anni e 5 mesi di contributi o ancora, a prescindere dall’età anagrafica, al raggiungimento dei requisiti vigenti nell’AGO, vale a dire 41 anni e 10 mesi di contributi (42 anni e 10 mesi gli uomini) più una finestra mobile di tre mesi dalla maturazione del predetto requisito.
Tutti i requisiti succitati formano oggetto di adeguamento alla speranza vita ISTAT. Ovviamente chi ha raggiunto i requisiti pensionistici previgenti entro il 31 dicembre 2016, ovvero prima dell’entrata in vigore del nuovo regolamento istituzionale, può mantenere la facoltà di andare in pensione con le previgenti regole.
In ultimo, ma non ultimo, va aggiunto che, differentemente dal sistema gestito dall’Inps, il regolamento INPGI prevede, per i giornalisti che non hanno raggiunto il minimo di 20 anni di contributi all’età prevista per il pensionamento di vecchiaia, la possibilità di chiedere una indennità una tantum che è paritaria all’importo dei contributi effettivamente versati nell’assicurazione invalidità vecchiaia e superstiti.
Tuttavia, va ricordato che il requisito contributivo di 20 anni utile ad ottenere la pensione di vecchiaia può essere raggiunto anche cumulando la contribuzione presente in tutte le gestioni INPS (anche ex-Enpals e Ex-Inpdap) oltre che presso la “gestione INPGI 2”.
Invece, il requisito contributivo per la pensione di anzianità, può essere integrato solo con la contribuzione versata nell’assicurazione generale obbligatoria dell’INPS (gestione privata) ai sensi dell’articolo 3 della legge n. 1122/1955 (cd. legge “Vigorelli”).
Questo è quanto vi fosse di più necessario ed utile da sapere in merito alla modalità di pensionamento per giornalisti con INPGI.