La novità era nell’aria già da tempo, ma ora sembra consolidarsi l’ipotesi di obbligo di fatturazione elettronica anche per i forfettari dal 1° gennaio 2022. L’Italia ha infatti ottenuto il primo via libera alla proroga dell’obbligo di fatturazione elettronica fino al 2024 da parte della Commissione Europea.
La fatturazione elettronica in Italia e in Europa
La questione merita una premessa. L’Unione Europea prevede l’obbligatorietà della fatturazione elettronica solo per i rapporti con enti pubblici/pubblica amministrazione. L’Italia però ha chiesto e ottenuto di poter estendere la fatturazione elettronica anche ai rapporti B2B , cioè tra soggetti in rapporti Business (ad esempio rapporti tra commercianti e fornitori) e nei rapporti B2c, cioè quelli tra un soggetto business e un cliente privato. Resta escluso il commercio al dettaglio dove viene emesso il classico scontrino. Nessuna fattura è prevista per la vendita di quotidiani e periodici.
L’obiettivo dell’obbligo di fatturazione elettronica è ridurre l’evasione fiscale. L’Italia ha applicato quindi un regime particolarmente restrittivo, che gli altri Paesi dell’Unione Europea invece non hanno adottato, ma il consenso a questo è in scadenza al 31 dicembre 2021. Forte dei risultati nel contrasto all’evasione fiscale, l’Italia ma ha chiesto un’estensione e la stessa ha ottenuto una prima approvazione da parte della Commissione Europea.
Perché l’Italia chiede la proroga dell’obbligo di fatturazione elettronica e l’estensione ai forfettari?
L’Italia nel chiedere la proroga ha sottolineato che, grazie alla fatturazione elettronica, è possibile avere un maggiore controllo sulle operazioni poste in essere da imprese e professionisti che da sempre rappresentano una fascia ampia di evasione. Questo ha portato ad un recupero IVA di circa 2 miliardi di euro e un recupero di 580 milioni di euro di imposte dirette. Nel 2019 inoltre sono stati recuperati 945 milioni di euro mediante l’identificazione e il blocco di crediti IVA falsi. Infine, sono stati bloccati soggetti passivi che richiedevano i privilegi legati alla qualifica di “esportatore abituale” pur non avendone i requisiti.
Di fatti però attualmente non tutte le imprese e i professionisti hanno l’obbligo di fatturazione elettronica, sono esclusi:
- coloro che hanno aderito al regime forfettario ex legge 190/2014;
- i contribuenti che ancora sono nel regime di vantaggio ex decreto legge 98 del 2011;
- le associazioni sportive con ricavi non superiori a 65 000 euro e che hanno aderito al regime agevolato.
Forfettari: sarà introdotto l’obbligo di fatturazione elettronica dal 2022?
Proprio per questi soggetti dal primo gennaio 2022 potrebbero esservi delle novità. Infatti nell’autorizzazione dell’Unione Europea è previsto che l’Italia possa anche ampliare la platea dei soggetti obbligati a utilizzare il sistema di interscambio SdI. Questo vuol dire che dal primo gennaio l’Italia potrebbe decidere di introdurre l’obbligo di fatturazione elettronica anche per coloro che sono in regime forfettario e che in passato avevano solo la facoltà di aderire. Per ora non c’è alcuna certezza sull’introduzione dell’obbligo per i forfettari anche se si auspica una decisione a breve, vista la necessità di adeguare il proprio sistema attraverso software per la predisposizione delle fatture in formato elettronico e lo scambio con SdI.
Per tutti, anche per i forfettari, è invece sempre stato in vigore l’obbligo di fatturazione elettronica nei rapporti con il settore pubblico.
Non ci sono novità invece per gli operatori sanitari, infatti in questo caso il divieto di fatturazione elettronica è determinato dalla necessità di tutelare la privacy delle persone, infatti le fatture in questo caso contengono dati sensibili che è bene tutelare. Infine, resta l’agevolazione prevista per il settore dell’agricoltura e in particolare per i piccoli coltivatori agricoli che sono esonerati dall’emissione di fatture.
Addio esterometro dal 1° gennaio 2022
L’estensione di obbligo alla fatturazione elettronica anche per i contribuenti in regime forfettario e di vantaggio, potrebbe non essere l’unica novità, infatti dal primo gennaio 2022 va in pensione anche l’esterometro, si tratta del documento per la dichiarazione dei dati relativi ad operazioni transfrontaliere. Ciò implica che anche tali operazioni dovranno passare attraverso il sistema di Interscambio, SdI, proprio come accade per le fatture elettroniche.
Deve inoltre essere ricordato che l’ultima parola sulla proroga dell’autorizzazione all’estensione dell’obbligo di fatturazione elettronica al 31 dicembre 2024 e l’estensione a ulteriori soggetti, passa ora al Consiglio dell’Unione Europea anche se sembra una pura formalità.